Locarnese

'Falso ciclista': arrivava senza bici... e ripartiva con

Il ladro fermato oggi ad Avegno, in zona spiaggia. Già almeno 15 i furti denunciati in stagione. Casi anche in media Vallemaggia e a Tegna

16 luglio 2020
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Arrivava vestito da ciclista, ma senza bici. Quella (o quelle) la trovava sul posto, meglio se costosa, magari in carbonio: quelle bici che arrivano a costare diverse migliaia di franchi. Così se ne appropriava e ripartiva, senza dare troppo nell'occhio proprio grazie all'abbigliamento appropriato. E aumentava giorno dopo giorno il malloppo: soltanto in questa stagione balneare ammonterebbe a diverse decine di migliaia di franchi. Ma oggi - come anticipato da Tio.ch - l'attenzione di alcuni agenti in borghese potrebbe aver messo un freno decisivo all'ondata di furti. Scoperchiando, è il sospetto, una vera e propria organizzazione.

Il fermo è avvenuto ad Avegno: nelle maglie della polizia - attiva sul posto con 4 agenti in borghese - è finito un uomo osservato mentre montava in sella ad una bici non sua. Sulla stessa due ruote erano infatti stato visto, qualche ora prima, un uomo che andava a fare il bagno con il figlioletto. Individuato l'intruso, gli agenti hanno verificato che la bici davvero non fosse la sua, e lo hanno fatto cercando, in spiaggia, il legittimo proprietario. Giunta la conferma che in effetti il mezzo era regolarmente posteggiato, e che chi l'aveva prelevato non l'aveva comprato, è arrivata la prova del nove. Ci sarà ovviamente denuncia penale, con un'inchiesta che potrebbe sostituire con delle risposte i molti punti interrogativi che si sono accumulati negli anni.

Spiega il gerente di un chiosco alla spiaggia di Avegno che «furti di bici sono ormai la norma e non soltanto ad Avegno, ma anche ad esempio al Pozzo di Tegna o risalendo la Vallemaggia. Quello sventato oggi è almeno il quindicesimo della stagione, secondo i miei calcoli. I primi due erano stati a danno di due ragazze tedesche cui erano state rubate delle bici di valore. Erano venute al chiosco e io stesso avevo chiamato la polizia. Lunedì scorso ne sono state rubate altre 6 o 7, e tutte di grosso valore. Una, secondo il proprietario, si aggirava sui 10mila franchi. Anche in qualche caso era stata chiamata la polizia e per tutti i derubati era stato stilato un rapporto. Su quell'onda avevo detto che avrei installato delle videocamere (e lo farò). Ma prima che potessi procedere, la polizia ha giocato la carta della furbizia ed è riuscita a mettere le mani su uno dei responsabili». L'ipotesi è appunto che il “falso ciclista” non agisse da solo, ma fosse soltanto un ingranaggio di una catena più grande e molto ben oliata.

Qualche anno fa, sempre in zona, aveva fatto parlare quella che poi era stata chiamata “la banda degli spagnoli”: rubavano le bici, le trasferivano in Spagna e lì le rivendevano. 

 

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