Locarnese

Covid-19 attorno al Verbano, timori transfrontalieri

Socialità, turismo e mobilità nella riunione (via Skype) tra i presidenti dei Consigli comunali di Luino, Verbania e Locarno

I tre presidenti in un passato incontro a Locarno
7 maggio 2020
|

Uno scambio d'informazioni e l'aggiornamento della situazione della pandemia di Covid-19 nelle località sulle rive del Lago Maggiore. Ieri si è tenuto un incontro via Skype (in modalità da remoto) tra i presidenti dei Consigli comunali di Locarno (Mauro Silacci), Verbania (Giandomenico Albertella) e Cannobio (Mauro Cavalli).

La riunione informale, alla quale ha preso parte anche il municipale di Locarno Niccolò Slavioni, ha offerto la possibilità di monitorare la situazione epidemica presente nei differenti territori e le attività intraprese dai rispettivi enti locali. In tutte e tre le realtà si sono registrati casi di coronavirus e i rispettivi esecutivi cittadini stanno gestendo la situazione in sintonia con le autorità sanitarie e territoriali competenti, con iniziative concrete a sostegno della popolazione e dell’economia.

In Ticino i morti accertati per Covid-19 sono oltre 330; nella provincia del Verbania-Cusio-Ossola (Vco) circa 110. Le diverse località condividono la preoccupazione per la tenuta delle attività produttive, del turismo e dello stato sociale. I partecipanti alla riunione hanno auspicato un’armonizzazione delle principali decisioni da parte degli Stati (Italia e Svizzera), a partire dalla riapertura delle frontiere.

Di più: "I presidenti si fanno interpreti presso i rispettivi organi esecutivi cittadini al fine di sviluppare e coordinare le misure di sostegno alle fasce fragili della popolazione, alle attività produttive e ai giovani - si legge in una nota stampa congiunta -. I centri Covid-19 del Ticino (Locarno e Lugano) sono stati attivati grazie alla disponibilità e professionalità del personale sanitario (molti gli impiegati del settore provenienti dall’Italia, che sono stati ringraziati)".

Socialità, mobilità e turismo

Ecco quanto emerso dalla riunione per i diversi settori esaminati: "Sono necessari provvedimenti chiari ed efficaci. L’incertezza sulle riaperture e il contrasto alla pandemia generano obiettive difficoltà di programmazione. A livello sociale, sia in Italia sia in Svizzera, si stanno registrando situazioni di sofferenza. Gravi le preoccupazioni per il settore turistico in tutto il comparto. L'orientamento verso un turismo prettamente “nazionale” per il 2020 suscita preoccupazioni e possibili criticità".

Non mancano timori legati alla mobilità e ai mezzi di trasporto, mentre si ritiene meritevole di attenzione il settore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera.

I presidenti hanno quindi colto l'occasione per ringraziare i cittadini e tutti i professionisti in prima linea nel corso dell'emergenza coronavirus, invitando la popolazione a proseguire nell’osservanza delle prescrizioni sanitarie adottate per il contenimento della pandemia.