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Pulizia del Verbano, ecco chi deve passare alla cassa

Il Comune di Muralto, in seno al Cisl, chiama alla cassa il Cantone per i costi del Consorzio. Il sindaco Gilardi: 'le acque lacustri sono demanio cantonale'

(Archivio Ti-Press)
24 aprile 2020
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“Le pulizie, in casa tua, te le paghi tu!" Sceglie - e non è certo una novità - la via del pragmatismo il dottor Stefano Gilardi, sindaco di Muralto, per chiarire il motivo per cui il suo Comune, spalleggiato da altri enti in seno al Convivio intercomunale dei sindaci del Locarnese (Cisl), sta valutando di rivedere la funzione e (soprattutto) i costi del Consorzio pulizia delle rive e dello specchio d’acqua del lago Verbano.
La domanda di fondo che si sono posti lui e i suoi colleghi di Municipio è la seguente: è giusto che queste spese, alquanto onerose, siano riversate sugli enti comunali consorziati quando le acque lacustri sono di proprietà del Cantone (demanio cantonale)?

Da noi interpellato, Gilardi così commenta: «Il Cisl, tengo a precisarlo, è un gremio di discussione e per questo l’abbiamo chiamato in causa per l’analisi del tema; alcuni Comuni (tra questi anche Tenero-Contra, che sulle rive ha presenti i campeggi) si sono lamentati per l’aspetto delle rive lacustri dopo le piene; si tratta di aree di grande pregio e attrazione turistica che purtroppo, in periodi di forti precipitazioni, si trasformano in discariche galleggianti. Le rive non si riempiono infatti di solo di legname e fango, ma anche di plastiche e di altri detriti portati dalle piene. A nulla sono valsi i nostri ripetuti tentativi di arginare questo fenomeno. Venti e correnti, inevitabilmente, trascinano lungo le spiagge di tutto e di più, creando anche problemi alla navigazione».

Il problema del materiale sta a monte

«Uno spettacolo spesso indecoroso agli occhi di chi transita, che richiede giornate di lavoro d pulizia e sgombero da parte dei nostri operai. Noi, sia ben chiaro, non mettiamo in dubbio il lavoro di questo Consorzio. L’eliminazione del materiale da piena va fatto, è ovvio. Ma il problema è a monte. Nel senso che tutto ciò che arriva nel Verbano proviene soprattutto dal fiume Ticino e dalla Moesa e solo in parte minore dai nostri corsi d’acqua». Si tratta, insomma, di un "dono" di altri Comuni anche lontani decine di km, con il lago che fa da collettore del pattume di tutti. Siamo nell’ordine delle centinaia di tonnellate nei casi di eccezionali piene. «Per usare un termine medico potremmo definirla una situazione “acuta recidivante”, nel senso che le esondazioni e le buzze dei fiumi sono rare ma si verificano comunque ogni anno. Certo, non tutti i Comuni rivieraschi sono toccati in egual misura dal problema. Alcuni, per via di correnti e vento, ne risentono meno. Resta il fatto che esso va affrontato e risolto» - conclude il sindaco.

Ticino2020, rivediamo il tutto

Il tema, nemmeno a farlo apposta, va a innestarsi su quella che è riforma istituzionale Ticino2020, che vuole riordinare e ridefinire i rapporti fra Comuni e Cantone. Compiti e spese da ripartire in altro modo, in pratica. «E’ anche per questo motivo che abbiamo chiesto ai vari Municipi se non sia il caso di rivalutare la situazione attuale - prosegue Gilardi - Dobbiamo arrivare a trovare un’intesa anche sulla pulizia del lago. Non è giusto che siano solo i Comuni rivieraschi ad accollarsi le spese, dal momento che non sono i proprietari del Verbano. Chiederemo di approfondire l’argomento. La situazione attuale non è più sostenibile e a nostro modo di vedere è tempo di apportare dei correttivi».

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