Locarnese

Locarno, far quadrare il bilancio per non cadere nel debito

Negli ultimi 10 anni l'indebitamento fra la gioventù si è acuito. Il Municipio, conscio della problematica, punta su prevenzione, sensibilizzazione e consulenze

Prevenire, per non arrivare a questo punto (foto Ti-Press)
31 marzo 2020
|

'A volte mi permetto cose che desidero assolutamente anche se non potrei permettermele'. Questa "confessione" - a prescindere da oggetto desiderato e possibilità finanziarie - almeno una volta nella vita l'abbiamo fatta tutti. Ora, da "permettersi uno sfizio una volta ogni tanto" a "indebitarsi pesantemente" il passo non è breve. Tuttavia, la reiterazione di un comportamento sconsiderato porta a conseguenze gravi: per la propria economia, prima; a livello sociale, poi. Soprattutto, è un fenomeno in allarmante aumento fra i giovani. Teniamo a sottolineare che non ci si riferisce qui ai casi d'insolvenza determinati da necessità.

A Locarno, negli ultimi dieci anni, la situazione dell'indebitamento "si è molto acuita, sia per la fascia giovanile, sia per le famiglie". Questo è il quadro dato dai numeri. L'esecutivo cittadino, facendo capo ai dati dell'Ufficio di statistica (del 2017), risponde così al primo quesito posto dai pipidini Barbara Angelini Piva e Mattia Scaffetta, autori dell'interrogazione (partita come interpellanza) "Gestione corretta del budget/Prevenzione all'indebitamento eccessivo - Un corso gratuito per i nostri giovani dai 16 ai 25 anni", del 20 febbraio scorso.

Il Municipio constata, basandosi sulla statistica, come i casi d'assistenza siano raddoppiati, anche nella fascia giovanile. Ma non finisce qui. È stato anche riscontrato "un utilizzo del regolamento sociale sempre più legato a problemi d'indebitamento, a volte con un piano di rientro per recuperare una parte dell'aiuto". Riporta quindi alcune stime approssimative inerenti al Comune: "Circa un terzo delle situazioni seguite dagli operatori sociali (150 fra persone o famiglie) è legata a un indebitamento eccessivo o a problematiche relative alla gestione del budget familiare". Una problematica seria che va affrontata, anche "in termini di prevenzione del disagio sociale e dell'impoverimento", si legge nel testo di risposta.

Prevenzione che passa quindi per la sensibilizzazione, ad esempio promuovendo momenti formativi. In questo senso, il Comune è intenzionato ad avviare dall'inizio di ottobre una serie di corsi in collaborazione con Rete budget sostenibile (Rebus), sulla falsariga di quelli proposti da novembre 2018 dal Comune di Lugano, in collaborazione con un rappresentante dell'Acsi. Un'idea da sviluppare valutando diverse opzioni formative.

A spingere l'attuazione del progetto di sensibilizzazione è sempre la statistica ufficiale, che rivela che solo il 6% della popolazione di 16 anni e più "era pienamente d'accordo con l'affermazione: 'A volte mi permetto cose che desidero assolutamente anche se non potrei permettermele'". Questo, si legge nella risposta dell'esecutivo, "conferma come fra le fasce più giovani della popolazione non vi sia una solida presa di coscienza sul corretto comportamento in relazione agli acquisti e soprattutto sulle conseguenze che ne derivano".

Considerando la situazione e i rischi potenziali per il tessuto sociale, il Municipio è convinto che si debba "sviluppare una strategia complessiva contro l'indebitamento eccessivo, centrata su prevenzione, consulenza specialistica, formazione e sensibilizzazione mirata di certe categorie".

Uno sportello per consulti gratuiti

L'indebitamento e la corretta gestione del denaro sono temi di primaria importanza e il Muncipio, ancora prima dell'arrivo dell'interrogazione, aveva deciso di sostenere il progetto di Rebus che propone di aprire uno sportello in città per consulenze individuali gratuite. Questa iniziativa verrà lanciata per un periodo di prova di quattro mesi ed è sostenuta dal programma cantonale "Il franco in tasca".

Il sostegno dell'esecutivo a questo progetto s'inserisce in una strategia più ampia di prevenzione e prevede, oltre alle consultazioni mirate e all'accompagnamento degli operatori sociali, la sensibilizzazione e la formazione di gruppi target specifici. L'Ufficio dell'operatore sociale, si legge ancora, è sempre "attento ai temi riguardanti l'indebitamento. Dal 2014, gli operatori sociali hanno seguito varie formazioni nell'ambito del Piano cantonale contro l'indebitamento eccessivo (Il franco in tasca)".

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE