Locarnese

I racconti del paroliere Gilberto Galli

Cinque storie ‘invernali’ per rispondere all’esigenza di scrivere, anche quando non è più possibile farlo in musica

Gilberto Galli
22 febbraio 2020
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“L’aria quella mattina era talmente fredda, ma talmente fredda che anche un ghiacciolo si sarebbe lamentato...”. Lo spirito di Gilberto Galli lo troviamo nell’incipit di “Melody e il viaggio improbabile. Il freddo, il cavallo e il 1264”, uno dei “5 racconti per le notti d’inverno” pubblicati da Book Sprint Edizioni. Sono cinque storie che “cantano”, quelle scritte dal locarnese classe ’64; ed è una melodia che attraversa il fantastico e lambisce l’autobiografico, tocca la storia e suggerisce una leggerezza di fondo che è la cifra principale di una comoda leggibilità.

Da paroliere a narratore, a causa della Sindrome di Ménière

Il richiamo alla musica non è casuale: Gilberto, stilisticamente parlando, nasce come paroliere, viene ammesso al Centro europeo di Toscolano e giunge a frequentare il corso di perfezionamento per autori di testi tenuto da un certo Mogol. Al suo attivo, con William Red Rossi per la parte musicale, ha alcune canzoni passate all’Eurosong. Ma è una vocazione che si scontrerà con la Sindrome di Ménière, una malattia che compromette le capacità uditive dal punto di vista musicale e complica terribilmente le cose.

Da lì, la necessità di cambiare registro e darsi a un altro tipo di scrittura: quella, appunto, di racconti. «Dovendo passare a questo nuovo tipo di scrittura ho perso l’immediatezza del messaggio che è propria di ogni canzone per la sua brevità – dice Gilberto Galli –, ma ho trovato nuovi e diversi motivi di soddisfazione. Cimentandomi con i racconti ho conservato la passione per la scrittura e la possibilità di buttarmi anima e corpo in quello che faccio. In definitiva, scrivendo questa prima raccolta mi sono divertito molto e la speranza è ovviamente che lo stesso succeda a chi deciderà di leggermi».

Divertirsi a tratti, ma non solo, visti i temi affrontati. Un racconto, in particolare, “L’onda infrangibile”, è un coraggioso, poetico omaggio all’amica Stefania, vittima dello tsunami alla vigilia di Natale del 2004. Stefania, locarnese, era a Phuket con la famiglia ma non ha mai fatto ritorno a casa.

Così come la scrittura per le canzoni era costituita da frammenti di idee e rapide intuizioni concepite in metrica e sulla base degli accenti musicali, allo stesso modo la prosa dei racconti è formulata in capitoli brevi: «Questo – precisa Gilberto – per un’esigenza che sento di facilitare quanto più possibile la lettura». Esigenza di cui più in senso lato parla l’amico Peter Schrembs nella sua prefazione.
“5 racconti per le notti d’inverno” è in vendita alla Libreria Locarnese, da Casagrande a Bellinzona e al Segnalibro di Lugano, oltre che – anche come ebook e audiolibro – sul sito dell’editore e sulle piattaforme online di Amazon e Google Store.

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