Inviata a 6 dei 7 municipali la documentazione segreta con cui la Augur presenta il suo 'concetto' agli investitori
Dopo la Augur Invest, che di recente ha presentato al Municipio di Locarno il suo progetto di maxi-resort al Monte Brè, anche la Salva Monte Brè si rivolge a Palazzo Marcacci. Lo fa con una lettera firmata dal suo presidente, Marco Ricca, che si rivolge a 6 dei 7 membri dell'esecutivo: ne viene escluso il vicesindaco Paolo Caroni, che risulta parte in causa (e per questo si è sempre ricusato) in quanto legato ad una Comunità ereditaria proprietaria di terreni proprio al Monte Brè; terreni sui quali le società legate alla Augur potrebbero far valere delle opzioni d'acquisto.
La documentazione inviata alla Città si prefigge di "migliorare la vostra conoscenza in materia in quanto siamo convinti che dei responsabili politici informati possano rappresentare al meglio gli interessi dei propri elettori".
Come "conoscenza in materia" si intende la documentazione – anticipata dalla "Regione" – con cui la Augur ha partecipato di recente a due convegni specializzati in Francia e a Zurigo, "vendendo" quello che Marc Sontag, Ceo di Augur, sempre alla "Regione" aveva illustrato non come progetto, ma come «concetto molto generale che va ora giudicato del tutto ininfluente» rispetto ai contorni del progetto che sorgerà al Monte Brè.
Tale "concetto", nota la Salva Monte Brè scrivendo al Municipio e facendo riferimento all'ampia documentazione, "differisce significativamente da quanto vi è stato presentato nell'incontro del 16 aprile 2019 e ripreso dalla stampa. Questo documento è inoltre molto più dettagliato. Le differenze riscontrate nelle varie fasi comunicative sono certamente notevoli, ma non ci sorprendono più di quel tanto. Questa modalità s’inserisce infatti perfettamente nella strategia della dissimulazione e delle menzogne delle quali è stata vittima la popolazione di Brè da diversi anni. Sin dall'inizio i terreni sono stati acquisiti attraverso la mediazione di un finto "Principe" che aveva proposto scenari rassicuranti di sviluppo. In seguito sono stati disseminati argomenti con i quali si è cercato di controbattere alla nostra azione". Tutto ciò – continua la Salva Monte Brè, "senza dimenticare l'utilizzo abusivo del nome del sindaco Alain Scherrer, nel 2018, nella pubblicità rivolta agli investitori".
Inoltre, "l'ultima disinformazione in ordine cronologico è quella secondo cui il Municipio si esporrebbe al rischio di richieste di mega-indennizzi da parte dei promotori se decretasse una Zona di pianificazione nel comparto Brè/Cardada. Come ben sapete, queste affermazioni sono assolutamente fuorvianti, in particolare tenendo conto che vi è stata sottoposta un'iniziativa popolare che ne chiede espressamente l'entrata in materia".
Quand'anche il progetto "ridotto" presentato dalla Augur fosse quello che effettivamente si intende realizzare al Monte Brè, continua l'associazione, "ciò rimane assolutamente sproporzionato: ben 60 Aparthotels e l'edificazione di un hotel a 5 stelle superior in una zona di arduo accesso. Un simile progetto appare tanto più irresponsabile se teniamo conto delle recenti vicende più o meno fallimentari che hanno accompagnato diversi progetti nella regione".
Per la Salva Monte Brè "non va inoltre sottaciuto che la Augur è in una situazione di elevato indebitamento, come ben risulta dalla documentazione disponibile, e che prevede di aumentare ulteriormente tale debito con la valorizzazione a oltranza dei terreni acquisiti. Per porre la questione in altri termini, tutto lascia intendere che, anche se la Augur ottenesse tutte le autorizzazioni del caso, è molto probabile che il progetto venga poi abbandonato in corso d'opera. In tal caso non ci sarà nemmeno l'opportunità di poter beneficiare dell'apporto di quella clientela senza gusto e senza cultura che viene mirata da questo tipo di progetto".
L'invito al Municipio è pertanto quello di "considerare positivamente i segnali espressi dalla popolazione e di decidere l'istituzione di una zona di pianificazione nel comparto Brè/Cardada. Per usare una metafora calcistica, l'iniziativa che ha raccolto oltre 1'800 firme valide in poco più di tre settimane rappresenta l'azione di squadra che vi ha portato nei pressi dell'area di rigore avversaria, ora sta a voi effettuare il tiro che finalizza il gioco. L'immagine del Municipio ne uscirebbe certamente molto rafforzata e i cittadini si sentirebbero legittimamente rassicurati".