Locarnese

Ascona riceve in dono 400 opere di Franco Lafranca

Al Comune una vasta raccolta di lavori dell’artista scomparso nel 2017. Andranno ad arricchire la collezione del Museo comunale

(foto: Ti-Press)
30 marzo 2019
|

Opere dell’artista Franco Lafranca (1953-2017), per un valore di 75mila franchi, verranno donate dalla famiglia al Comune di Ascona. Una donazione che sarà effettiva dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale, che si riunirà il 28 marzo alle 20.30. Nell’aprile del 2018 la famiglia di Lafranca ha inoltrato al Museo comunale d’arte moderna, che ha la sua sede nel cuore di via Borgo, una proposta di donazione di un’importante parte delle opere dell’artista. “E ciò – specifica il Municipio nel suo messaggio al legislativo – al fine di permetterne una conservazione confacente nel futuro.

La famiglia, ritenuto che Lafranca ha lavorato e collaborato con il museo di Ascona per molti anni, è certa che questa soluzione sarebbe stata senz’altro apprezzata dall’artista stesso”. Lafranca, in effetti, ha collaborato attivamente con il Museo comunale del Borgo dal 1994 al 2017, realizzando quasi tutti gli allestimenti delle mostre. Ad Ascona, in particolare, sarà donata una copia di ogni opera grafica prodotta nella stamperia “L’impressione” di Locarno (fondata dallo stesso Lafranca) tra il 1990 e il 2017, per un totale di oltre 400 pezzi.

“Siamo convinti della bontà dell’operazione – conclude il Municipio –. È un vantaggio per il Comune in quanto andrà ad arricchire la collezione d’arte del nostro museo. Si rileva, infine, che essendo un ente pubblico, il Comune è esentato dal pagamento delle tasse di donazione”. Franco Lafranca è nato a Sierre il 14 febbraio 1953 ed è venuto a mancare il 12 settembre 2017, all’età di 64 anni. Pittore e incisore, è stato il promotore del progetto “Land Art” al Campo nomade primaverile di Sabbione, in Valle Bavona, e fondatore della stamperia d’arte “L’impressione” e della casa editrice “ANAedizioni” a Locarno. Dal 1990 al 2017 ha avuto modo di lavorare con numerosi artisti importanti, sia a livello cantonale, sia a livello nazionale e internazionale. Ha saputo accogliere attorno a sé e attirare nella sua stamperia numerosi colleghi, poeti e scrittori di rilievo. Ha collaborato con stampatori e editori, quali Peter Kneubuler e Peter Stiefel di Zurigo, Giorgio Upiglio di Milano, Franco Masoero di Torino, edizioni Sottoscala di Bellinzona, Armando Dadò editore di Locarno e molti altri ancora.

Non è certo la prima volta

Ascona, che è notoriamente terra di artisti, già in passato aveva ricevuto donazioni di opere, che oggi sono custodite e promosse. «Le donazioni per il nostro museo si susseguono a scadenza regolare – conferma la capodicastero Michela Ris –. Ci sono state donazioni da parte di artisti viventi, che nello spirito degli artisti fondatori del 1922, lasciano in dono una loro opera quale segno di riconoscenza per aver esposto nelle sale del museo. Ricordo per esempio Stefania Beretta, che a seguito della mostra realizzata nelle sale in via Borgo ha donato un’opera fotografica intitolata “Indian walls”».

Qualche volta sono i cittadini a fare dei regali al Comune: «Persone che desiderano lasciare in eredità un’opera alla comunità, con il desidero di condividerla con tutti coloro che frequentano un istituto pubblico, certi che così sarà apprezzata e valorizzata nel tempo. Ricordo la donazione di alcune opere di Italo Valenti, nel 2016 da parte di un’amica dell’artista, o sempre nel 2016 di diversi dipinti di Ehrard Gull da parte della figlia Elisabetta». Nella collezione trovano posto pure opere realizzate da artisti che hanno vissuto ad Ascona, stabilendo un legame più o meno duraturo con il Borgo, «giunte per volontà degli stessi eredi o di amici e conoscenti. Posso citare le opere di Ernst Frick, Jacob Flach e Anna Zehnder che ora compongono tre importanti fondi – conclude Ris –. Infine abbiamo ricevuto fotografie o documenti a carattere storico più che artistico, dalle quali è nato il Fondo fotografico, che raccoglie immagini, negativi, cartoline e altri documenti che spaziano dall’ultimo decennio del 1800 fino ai nostri giorni».

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE