Locarnese

Lucioperca da primato catturato nel Lago Maggiore

Un esemplare di Sander da 13,6 chili per 102 centimetri. Ma la preda non verrà fatta certificare

Issato in barca lo scorso 21 febbraio da Mario Lazzeri
26 febbraio 2019
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Una volta bastava allargare le braccia e raccontare di averne pescato uno grande così. Immancabilmente si veniva presi in giro dagli amici del bar e tacciati di essere degli incorreggibili esagerati. Oggi, per essere creduti, ci sono le foto scattate col cellulare e l’omologazione ufficiale.


Lo scorso 21 febbraio, attorno alle 17.45, Mario Lazzeri di Caviano ha issato a bordo della sua imbarcazione sul Lago Maggiore un lucioperca di 13 chili e 600 grammi. Il pescione, preso con tirlindana e attirato da esca cucchiaino “serpentello”, misurava ben 102 centimetri.

Un primato per quanto riguarda il peso, ma non per la lunghezza che, come ci spiega Mauro Ambrosini dell’omonimo negozio di caccia e pesca a Muralto, è l’unità di misura che fa testo. Nel giugno del 2016, infatti, Jürg Scherrer, pure lui gambarognese, aveva tirato fuori dalle acque del Verbano un lucioperca Sander di 104 centimetri, per 11,448 chili. Il più lungo preso all’amo in Svizzera e, come attestato dall’International game fish association, il più grande della sua specie mai pescato al mondo tra le catture omologate. E la certificazione è la prova certa: «Per arrivarci occorre seguire una trafila, che prevede come prima cosa la firma di testimoni esterni che attestino le dimensioni», spiega Ambrosini. Lazzeri, dal canto suo, chiama come testimoni l’amico Daniele Masa e lo stesso Ambrosini. «Tuttavia – conclude quest’ultimo – ho l’impressione che Lazzeri non ci tenga all’omologazione». Tanto più che il suo lucioperca è di due centimetri più corto di quello di Scherrer.


Una lotta fra etti e centimetri

Il lucioperca Sander, recita Wikipedia, “vive nei tratti inferiori dei fiumi e nei laghi di grandi e medie dimensioni, con acque ben ossigenate. I soggetti più longevi raggiungono i 20 anni, i 130 centimetri di lunghezza e un peso di 15 chilogrammi”. Le cronache riportano spesso catture eccezionali, ma non sempre si riesce a verificarne l’attendibilità. Si favoleggia, ad esempio, di un colosso di 1,45 metri, per 21,6 chili, beccato nelle acque del Trentino e finito nelle cucine di uno chef stellato.

Più vicino a noi, sulle rive del Lago Maggiore oltre alla cattura di Scherrer, puntualmente omologata, e a quella recentissima di Lazzeri, c’è stata nel giugno del 2018 quella di un pescatore che un venerdì sera, di fronte a Ranco (provincia di Varese), ha agganciato un esemplare di 12,4 chili per 106 centimeri (ma a quanto pare non c’è una certificazione ufficiale). Il lucioperca è considerato un pesce pregiato per la squisitezza delle sue carni.

Una parte di quello di Lazzeri è già finita in padella. «L’ho sfilettato con cura e per quest’operazione ho impiegato quasi quattro ore – afferma –. Una leggera infarinatura e due salti in padella. Magari tre gocce di vino bianco, pepe e sale quanto basta. In questi casi la semplicità della ricetta è il trucco di un piatto prelibato. E infatti era buonissimo. Una parte dei filetti, sottili e magri, è finita in congelatore per cene future». L’intervistato conferma di non essere intenzionato a far omologare la sua impresa. «Per me è stato un piacere, condiviso con l’amico Daniele Masa, che ho interpellato appena arrivato a riva e che mi ha aiutato a trasportarlo e a pesarlo su una bilancia adatta alle ragguardevoli dimensione dell’esemplare».

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