Locarnese

Asilante ucciso a Brissago, perizia conferma tesi agente

La ricostruzione dà ragione a quanto sostenuto dal poliziotto che l'anno scorso colpì mortalmente il richiedente dello Sri Lanka

Ti-Press
9 ottobre 2018
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Una conferma di quanto sostenuto dall'agente di polizia. La perizia del Forensisches Institut di Zurigo – anticipa la Rsi – ha infatti consegnato la ricostruzione tridimensionale chiesta dal procuratore pubblico Moreno Capella riguardo al dramma che il 7 ottobre del 2017 costò la vita a un richiedente l'asilo dello Sri Lanka a Brissago.

Il rapporto, affidato al dottor Martin Lory, conferma la versione dei fatti resa dall’agente che uccise il 38enne: quest'ultimo stava dando in escandescenza, mentre Il poliziotto salì le scale dell’edificio in cui alloggiava, preceduto da due asilanti. Loro si trovavano ormai sul pianerottolo quando il connazionale uscì dall’appartamento impugnando due coltelli. L’appuntato della gendarmeria gli avrebbe intimato due volte l’alt. Tuttavia, vedendo che non si fermava gli sparò al petto e ai fianchi. Prima un paio di colpi, in rapida successione. Poi, mentre il 38enne continuava ad avanzare verso di lui, il terzo. Il cittadino srilankese morì qualche istante più tardi, dopo avere percorso alcuni passi.

Per l’esperto zurighese questa variante è perlomeno più plausibile delle due indicate dal medico legale, Luisa Andrello, che nell’ultima fase ipotizzava invece – ricorda sempre la Rsi – una torsione del corpo della vittima, tanto da dare le spalle all’agente. Un movimento del busto definito da Lory innaturale e immotivato.

Il poliziotto, accusato di omicidio intenzionale, sostiene da sempre di avere agito in maniera proporzionata alle circostanze.

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