Locarnese

Gordola, sarà una cappelletta 'moderna'

Definite con Cantone e Comune le modalità di ricostruzione del manufatto distrutto su un cantiere da una ruspa a febbraio

L'originale andato distrutto
18 luglio 2018
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Non sarà una scimmiottatura dell’originale, la futura cappelletta che a Gordola, in zona “Schiena dell’asino - Ponte asciutto”, sorgerà al posto di quella malauguratamente abbattuta a colpi di ruspa nel febbraio scorso. Ne sarà, invece, una versione in chiave più attuale, anche nella scelta dei materiali. Lo “scempio”, come venne allora definito, aveva fatto parlare mezzo cantone per le modalità con cui era stato eseguito: un cantiere per un progetto residenziale, la fragile cappelletta all’entrata del sedime e un operaio frettoloso che a bordo della ruspa, con pochi ma decisi fendenti, aveva sbriciolato quell’emblema protettivo e religioso locale che da secoli vegliava sui viandanti e teneva compagnia ai gordolesi. E sarà proprio a ridosso della strada cantonale – sulla “via delle genti” – che tornerà a risplendere la cappelletta: il luogo giusto per confermare la precisa funzione storica di protezione del ponte. Al suo interno, il quadro raffigurante una Madonna col Bambino, che, almeno quello, era stato opportunamente messo in salvo prima dell’opera di demolizione. I contorni della ricostruzione sono stati tracciati in occasione di un incontro tenutosi negli scorsi giorni fra i promotori del progetto residenziale all’entrata del paese e una rappresentanza del Municipio di Gordola. Le parti si sono incontrate per condividere le indicazioni fornite dall’Ufficio dei beni culturali – emerse da un precedente incontro con esponenti dell’esecutivo di Gordola – e confrontarsi sulle idee.

«La soluzione che ci è stata proposta dai promotori prevede di ricostruire la cappelletta con materiale e secondo uno stile contemporaneo, piuttosto di correre il rischio di realizzare una sorta di “falso storico”, che dai contatti avuti con il Cantone non sarebbe stato accettato – dice alla “Regione” il sindaco di Gordola, Damiano Vignuta –. A questo stato delle cose va sottolineato che al di là dell’errore iniziale – un errore purtroppo grossolano, che aveva comprensibilmente creato notevole malcontento in Comune e non solo – l’atteggiamento dei promotori è sempre stato collaborativo. V’è stata evidentemente subito una presa di coscienza rispetto all’accaduto, e la conseguente disponibilità a reagire nel miglior modo possibile per cercare di porvi rimedio». Questo non impedirà comunque ai responsabili di adeguatamente rispondere dell’accaduto. A suo tempo il capodicastero incaricato Roberto Balemi aveva parlato di “una multa esemplare”; ora il sindaco sottolinea piuttosto che «l’iter della contravvenzione dovrà fare il suo corso». Il che significa dapprima la pubblicazione all’albo comunale di Gordola di una domanda di demolizione in sanatoria e in contemporanea di una domanda di costruzione per la nuova cappelletta. «Sulla base della domanda a posteriori verrà fatta partire la procedura di contravvenzione, che evidentemente a qualcosa porterà perché la non osservanza della licenza edilizia per l’edificazione del progetto immobiliare è evidente».

Nell’attesa, aggiunge Vignuta, «questa faccenda ha portato ad un confronto costante e costruttivo alla ricerca della soluzione migliore. Obiettivo del Municipio è sempre stato valutare la questione tenendo conto di tutte le sensibilità coinvolte e in tal senso pondereremo anche le richieste della petizione in corso». Quanto al progetto di risorgimento della cappella che verrà poi messo in cantiere, «faremo in modo – considera il sindaco – che risulti davvero il migliore possibile da tutti i punti di vista».

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