Ascona

Vivian Meier, una donna e il suo mistero

Roberto Carlone, fondatore della Banda Osiris, domenica 11 marzo al San Materno con uno spettacolo su uno dei casi più eclatanti di fama postuma

10 marzo 2018
|

«Quasi nessuno ha mai visto le sue foto, neanche lei». A presentarci Vivian Meier, bambinaia dalla vita enigmatica, fotografa americana che alla sua morte lasciò circa 150mila foto scoperte quasi per caso dalla testarda curiosità di un giovane, è l’autore dello spettacolo che racconta la sua storia. Roberto Carlone, leader della Banda Osiris – fulgido esempio di eclettismo comico-musicale – ‘Gli occhi di Vivian Meier’ lo porta in scena da sé, nei panni di tutti e quattro i personaggi di uno spettacolo che abbraccia recitazione, teatro e musica in programma domenica 11 marzo, alle 17 al Teatro San Materno di Ascona, quale primo appuntamento della programmazione primaverile.

«Sarà una sorta di visita guidata , discreta e leggera» rivela Carlone. «Quasi una dichiarazione d'amore nei confronti di un mistero e di una donna che ci ha regalato un mondo, che ha scoperto, tra le prime, la grandiosa frattura che il mondo consumistico stava sventrando contro il mondo semplice e necessario, documentando le sue prime sofferenze e contraddizioni». Questa, in sintesi, la ‘gestazione’: «Da tempo volevo sperimentare uno spettacolo che parlasse della fotografia. Vivien Meier è stata l'occasione giusta. Ho iniziato a scrivere qualcosa a mo’ di sceneggiatura cinematografica. Poi ho coinvolto Caterina Cavallari, la prima persona che mi ha dato fiducia, fino a ‘obbligarla’ a diventare la mia regista e a prestare la voce ai pensieri di Vivian».

L’opera in scena ad Ascona è per Carlone una deviazione tutta personale sulla strada della ‘Banda’: «Mi è sempre piaciuto fare cose impossibili, sfide che mi chiedessero di fare un passo avanti, di provarmi anche su nuovi mezzi di comunicazione. Ho provato a lasciare per un poco il conosciuto condiviso con i miei compagni di viaggio di sempre per addentrarmi in un mondo nuovo che mi ha scoperto la fotografia in questi ultimi tre anni. E mi è sempre piaciuta l'idea di una persona che caparbiamente scopre da sola un mezzo tecnico, una modalità espressiva ad un alto livello, cercando di uscire dalle abitudini della massa, restando al medesimo tempo umile e nascosta».

[...] Ho avuto il dubbio che lei stesse facendo il possibile perchè continuasse a rimanere nell'anonimato [...]

Quando racconta il viaggio nei luoghi d’infanzia della Meier, le parole di Carlone si fanno poesia: «Quel Primo Maggio ci ha sorpreso una tempesta di neve di venti centimetri, bloccandoci sul Monginevro. Ho avuto il dubbio che lei stesse facendo il possibile perchè continuasse a rimanere nell'anonimato. Sono stato anche a Chicago a respirare la sua aria, per vedere i luoghi che lei frequentava, soprattutto il parco, negli ultimi anni della sua vita. Lì ho fotografato tutto il possibile per potere inserire le foto come scenografie nei filmati. Quelle che nello spettacolo non sono di Vivian, sono mie e tutte originali, scattate nei suoi luoghi».

[...] Ha scoperto l'anima delle persone senza dovere rendere conto a nessuno [...]

Le musiche sono «originali ed eseguite dal vivo perlopiù al pianoforte», continua Carlone. Alcune suonate con «’giocattoli tecnologici’, mezzi che utilizziamo quotidianamente e che mi spingono a scoprirne il loro lato creativo, a piegarli ad un uso musicale intrigante che diventa una sfida». Come quella di «entrare nelle foto tramite iPhone con un programma per sorvegliare i bimbi quando dormono». Concludendo, questi sono, per il suo autore, i tre buoni motivi per vedere ‘Gli occhi di Vivian Meier’: «Per interrogarsi sull'arte, sul confine della sua commercializzazione, per entrare in una caccia al tesoro. Per scoprire una donna con una sensibilità fuori dal normale che ci ha regalato foto potenti scoprendo l'anima delle persone senza dovere rendere conto a nessuno. Per lasciarsi emozionare ancora una volta dalla delicatezza, dalla poesia, dalle donne».

 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔