Losone

Losone, un'enclave con la tassa sul sacco dal 2008

Riciclare? Un gioco da ragazzi...
(©Ti-Press / Carlo Reguzzi)
2 dicembre 2016
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Da anni in Ticino tiene banco la discussione per la tassa sul sacco dei rifiuti e l’argomento, con la raccolta di firme in corso per il referendum cantonale, è lungi dall’essere esaurito. Nel Locarnese il Comune di Losone costituisce un caso a sé: isole per il riciclaggio con contenitori interrati, ecocentro, raccolta di scarti vegetali e la tassa sul sacco sono ormai entrati nelle abitudini degli abitanti. Un’enclave circondata da località dove non è ancora acquisito il concetto della causalità (chi produce più spazzatura, più paga).
Il regolamento del Comune sulla destra della Maggia viene citato come “esempio virtuoso” da Okkio (l’osservatorio della gestione ecosostenibile dei rifiuti), che lo propone come base per un “modello di regolamento per i Comuni per la tassazione dei rifiuti”, definendolo “il più rispettoso degli obiettivi e dei principi contenuti nella Legge sulla protezione dell’ambiente attualmente in vigore in Ticino”.
Insomma, Losone in questo settore brilla di luce propria. Ma è davvero così? Funziona tutto alla perfezione o ci sono ancora dei problemi da risolvere? Abbiamo rivolto queste ed altre domande al vicesindaco e capo dicastero ambiente Ivan Catarin. «L’introduzione risale al 2008 e da allora il calo dei rifiuti che finiscono nell’inceneritore è stato drastico: già nel primo biennio si è più che dimezzato – afferma –. Di pari passo è aumentato il riciclaggio, soprattutto quello della carta e del vetro». La spesa per l’utente, tuttavia, resta sempre uguale? «Non proprio. Chi assume comportamenti corretti e responsabili può risparmiare dei bei soldi», replica il municipale. Va detto che a Losone il sacco da 35 litri costa due franchi. Il Cantone propone ora un prezzo molto più basso (attorno a 1,20 franchi). Per voi è accettabile? «Non ho ancora gli elementi sufficienti per dare una risposta precisa. Stiamo cominciando ora a fare i calcoli, ipotizzando l’introduzione di queste nuove tariffe. Se dovessimo arrivare ad alzare la tassa base per abbassare il costo del sacco, probabilmente perderemmo parte di quella spinta al riciclaggio che oggi è molto sentita».
A Losone attualmente il tasso di copertura dei costi si avvicina all’84 per cento. «Probabilmente il nostro sistema è citato a modello anche perché permette un controllo costante sia del tonnellaggio della spazzatura prodotta dai cittadini, sia dei costi». Non tutto, però, funziona a puntino: «Purtroppo non mancano gli episodi negativi; persone che abbandonano scarti a lato dei contenitori interrati delle isole ecologiche. Spesso si tratta di carta e cartoni. E pensare che in Canaa e allo Zandone abbiamo dei grandi contenitori a disposizione». Si cerca di ovviare al problema con la videosorveglianza e applicando le sanzioni previste dal regolamento. Contravvenzioni di 100 franchi per i domiciliati e dai 200 in su per chi viene da fuori. «Abbiamo circa 5-6 casi al mese. Talvolta però è difficile, o addirittura impossibile, risalire ai responsabili». Catarin prosegue ricordando che la situazione è perfettibile: «Tra i problemi c’era l’esubero di carta, con cassonetti interrati spesso strapieni. Ora abbiamo una benna in più in Canaa. Anche l’aumento costante del numero di abitanti impone nuove riflessioni e valutazioni». Funziona bene la raccolta degli scarti vegetali, nonostante alcune lamentele per il prezzo annuo della tassa.

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