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Ambulanza a Mesocco, fra necessità urgente e onere finanziario

Pur ritenendo il servizio opportuno Municipio e legislativo raccomandano un ‘no’ all’iniziativa in votazione il 9 giugno: ‘Troppo caro per un solo Comune’

Da Roveredo a San Bernardino ci vogliono circa 40 minuti
(Rescue Media)
29 maggio 2024
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Il tema della presenza di un servizio ambulanza in Alta Mesolcina è di estrema attualità: si pensi da un lato al rilancio di San Bernardino il cui obiettivo è quello di attirare sempre più visitatori e dall’altro al traffico in costante aumento sull’autostrada A13 che inevitabilmente aumenta il rischio di incidenti, anche molto gravi, se non letali. E il prossimo 9 giugno i cittadini di Mesocco si recheranno alle urne proprio per esprimersi su un’iniziativa popolare lanciata nel 2022 che chiede al Comune di istituire un servizio ambulanza permanente (7 giorni su 7 e 24 ore su 24) a Mesocco, con un picchetto durante i fine settimana a San Bernardino in tempo di piena turistica. Pur auspicando che un tale servizio si possa concretizzare, sia il Municipio, sia il Consiglio comunale raccomandano di respingere il testo: «In base alle informazioni raccolte i costi a carico del Comune ammonterebbero a oltre un milione di franchi», spiega a ‘laRegione’ il sindaco Mattia Ciocco. «Un simile impegno finanziario porterebbe alla paralisi operativa del Comune, in special modo per quanto riguarda gli investimenti». L’intenzione è in ogni caso di continuare a fare pressione a tutti i livelli (regionale, cantonale e federale) per ottenere una soluzione sostenibile finanziariamente. In altre parole per concretizzare questo servizio ritenuto «molto importante bisogna poter contare sul sostegno di Cantone, Comuni vicini o della Regione Moesa». Sempre il 9 giugno la popolazione sarà inoltre chiamata a esprimersi su un’altra iniziativa – entrambe sono state lanciate da Angelo Ciocco, Fausto a Marca e Myriam Fasani – che mira a introdurre il sistema proporzionale al posto di quello maggioritario per l’elezione di Municipio, Consiglio comunale e Consiglio scolastico. Anche in questo caso esecutivo raccomandano un ‘no’, ritenendo la proposta controproducente per la gestione del Comune, visto che già oggi «le istituzioni funzionano bene».

‘Non ci arrenderemo’

«La sicurezza è una questione di primaria importanza e non ci arrenderemo finché non otterremo una soluzione che migliorerà la situazione», assicura Ciocco. Stando agli iniziativisti, però, un servizio dedicato al salvataggio della vita dovrebbe essere garantito indipendentemente da ragionamenti di carattere finanziario. A questa tesi Ciocco risponde innanzitutto che «già oggi il servizio di soccorso sul nostro territorio è garantito, oltre che dal Servizio ambulanza del Moesano con sede a Roveredo anche dalla Rega e dai cosiddetti ‘first responder’ (iniziativa che coinvolge un gruppo di persone formate per intervenire ancora prima dell’arrivo dell’ambulanza)». Un servizio che «va potenziato, senza però intaccare le finanze del Comune che allo stato attuale sono in salute, ma non permettono una spesa di tale portata». Di conseguenza «ci stiamo muovendo su tutti i fronti possibili per ottenere un servizio di primo soccorso ancora più prossimo alla popolazione dell’alta valle: con l’Ufficio federale delle strade (Ustra), con i consiglieri nazionali e agli Stati del Canton Grigioni, così come con i deputati in Gran Consiglio».

Ma quale sarebbe la soluzione ottimale? «A San Bernardino vi è già il Centro interventi che funge da base operativa dei pompieri che possono quindi intervenire in tempi brevi in caso di necessità. Si potrebbe quindi pensare di inserirvi anche un servizio ambulanza, approfittando dell’infrastruttura già esistente». Ambulanza che potrebbe quindi intervenire rapidamente a sud, ma anche a nord della galleria, dove si riscontra la stessa problematica: i tempi di percorrenza da Roveredo e da Thusis (le attuali sedi di primo soccorso della regione) sono di circa 40 minuti e questo «non è accettabile».

‘Mesolcina non paragonabile ad altre regioni periferiche’

Secondo il Cantone, tuttavia, avere due basi dell’ambulanza in una zona ritenuta rurale come la Mesolcina sarebbe sproporzionato, sia a livello finanziario, sia per la difficoltà a trovare i necessari collaboratori. Da parte sua Ciocco ritiene però che la regione non sia paragonabile ad altre aree periferiche del Cantone, innanzitutto per la presenza della sempre più trafficata autostrada. Inoltre con la riapertura degli impianti di risalita a San Bernardino aumenta anche il rischio di infortuni. E proprio il rilancio del villaggio turistico potrebbe aiutare: rispondendo lo scorso dicembre a un atto parlamentare presentato dalla granconsigliera Piera Furger di Mesocco, il governo retico ha indicato che nel caso in cui sarà riscontrato un effettivo aumento di lavoratori e visitatori, la situazione relativa a un punto di appoggio del Servizio ambulanza in paese potrebbe essere rivalutata.

I cittadini si esprimeranno anche sul sistema elettorale

Per quanto riguarda invece l’altro oggetto in votazione, gli iniziativisti ritengono che con l’introduzione del sistema proporzionale (con liste civiche o legate a partiti) si raggiungerebbe una equa ripartizione dei poteri comunali estesi a tutti, ottenendo una maggiore pluralità di opinioni nella conduzione del Comune. Stando al sindaco «in piccole realtà come la nostra gli elettori votano persone conosciute, delle quali si conoscono pregi e difetti». Con il nuovo sistema elettorale potrebbero «essere eletti candidati che ottengono meno voti di altri, solo perché presenti su una determinata lista». Insomma, «il sistema attuale funziona bene: il Comune ha una certa stabilità finanziaria e i progetti vanno avanti e si concretizzano (si pensi ad esempio al rilancio di San Bernardino). Non vi è dunque alcun motivo per dover cambiare».

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