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Incendio a Landarenca: ‘Aiuto fondamentale da parte dei civili’

Nel rogo è deceduta una 77enne. L'intervento dei residenti appositamente formati dai pompieri ha scongiurato che le fiamme intaccassero altri edifici

Le fiamme sono partite dalla cucina
(Polizia cantonale grigionese)
26 maggio 2024
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Il fumo, l’allarme, le fiamme e una comunità che si è subito attivata per dare il proprio contributo. Se da un lato l’intervento da parte degli abitanti di Landarenca ha evitato che l’incendio si propagasse ad altri edifici, dall’altro non è purtroppo riuscito ad evitare la tragedia: durante il rogo scoppiato nella notte tra venerdì e sabato, poco dopo la mezzanotte nella cucina di una casa unifamiliare, una 77enne originaria del villaggio della Val Calanca (molto conosciuta e attaccata al paese) ha perso la vita. Il marito 78enne con il quale viveva è invece riuscito a lasciare l’abitazione in tempo. Per prestare sostegno psicologico ai parenti è stato richiesto l'intervento del Care Team.

Corso di formazione e magazzino con materiale: ‘Un grande vantaggio’

Un incendio rappresenta sempre un evento terribile. Ancora di più quando accade in una zona discosta, difficilmente accessibile. Come Landarenca (frazione del Comune di Calanca) raggiungibile da Selma soltanto percorrendo un sentiero o con la teleferica che impiega 7 minuti. E infatti, tutte le forze d’intervento hanno raggiunto la località con la teleferica. Essendo a conoscenza di questa situazione, il Corpo pompieri Calanca si è organizzato di conseguenza: «Una volta all’anno teniamo un corso di formazione rivolto ai civili del villaggio durante il quale spieghiamo come azionare un idrante, piazzare delle condotte e utilizzare le lance», sottolinea a ‘laRegione’ il vicecomandante Daniele Corecco. Ma non solo: sul posto vi è presente un piccolo magazzino messo a disposizione dal Comune all'interno del quale vi è il materiale necessario (tute con caschi e guanti, tubi, lance, chiavi per aprire gli idranti e scale) per un primo intervento in caso di incendio. «Possiamo arrivare sul posto con il minimo indispensabile e questo è un grande vantaggio», rileva Corecco, precisando che lo stesso accade a Braggio: la strada per raggiungere questa frazione d’inverno non è infatti percorribile. Inoltre, «grazie ai corsi di formazione si instaura anche un rapporto di fiducia», molto utile in queste situazioni. Va poi aggiunto che «nei piccoli paesi tutti si conoscono; magari non vanno sempre d’accordo, ma in caso di bisogno tutti si adoperano per aiutare il prossimo».

L’intervento di 14 militi è durato complessivamente circa due ore

In caso di necessità i residenti sanno quindi cosa fare e ciò è anche avvenuto nella notte in questione. Come indicato dalla Polizia cantonale grigionese in un comunicato, dapprima una residente ha dato l’allarme dopo aver notato del fumo provenire dall’abitazione occupata dalla coppia di 77 e 78 anni. Residente che poi, assieme ad altri abitanti del villaggio, si è adoperata per contenere il propagarsi dell'incendio limitato fino a quel momento al locale cucina. «Un intervento fondamentale – sottolinea Corecco –, visto che ha impedito che le fiamme intaccassero altri edifici» molto vicini gli uni agli altri e spesso costruiti in parte in legno. Una volta giunti sul posto, i pompieri hanno domato il rogo principale in circa 45 minuti da quando è arrivato l’allarme. L’intervento complessivo è invece durato almeno due ore. Una volta entrati nell’abitazione, i pompieri – gli abitanti formati possono aiutare a spegnere l’incendio dall’esterno, ma non possono entrare negli edifici in fiamme perché sprovvisti di respiratore – hanno rinvenuto il corpo della 77enne, purtroppo esanime. Buona parte della casa è stata bruciata generando importanti danni materiali. Sul posto, oltre ai 14 militi del Corpo pompieri Calanca, sono giunti anche agenti della Polizia cantonale grigionese e i soccorritori del Servizio ambulanza del Moesano (Sam). Polizia, che, in collaborazione con la Procura pubblica dei Grigioni, sta indagando per chiarire la dinamica dei fatti.

Il precedente sempre in una zona discosta

Purtroppo non si tratta del primo incidente mortale avvenuto in una zona discosta della Val Calanca: nel 2020 un 77enne, noto nel mondo del calcio ticinese per essere stato preparatore dei portieri di rinomate squadre, è deceduto nella sua cascina ai monti di Arvigo a seguito di un’esplosione provocata da una fuga di gas. In questo caso il corpo era stato trovato esanime solo il giorno seguente all’esplosione, avvenuta la sera prima.

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