Grigioni

In arrivo la tassa turistica forfettaria nel Moesano

Si applicherà alle case di vacanza e verrà stabilita in base al numero di locali. Assemblee e Consigli comunali chiamate ad approvare il nuovo regolamento

Ti-Press
15 ottobre 2020
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Novità in arrivo per turisti e proprietari di residenze secondarie in Mesolcina e in Val Calanca. Nei prossimi mesi le assemblee oppure i Consigli comunali dei 12 Comuni di questa regione saranno chiamati a esprimersi sull’adozione del Regolamento sulla tassa per ospiti e sulla tassa di promozione turistica. Un nuovo documento che, una volta approvato, potrà essere applicato a partire dal 1° gennaio 2021. Finora solo Mesocco, Soazza, Santa Maria in Val Calanca e Rossa prevedevano il prelievo di una tassa sui pernottamenti, mentre l’obiettivo futuro è di rendere la situazione omogenea in tutto il Moesano. La principale differenza rispetto al regolamento precedente, ci spiega Graziano Zanardi, sindaco di Rossa (la cui assemblea comunale dovrà esprimersi sul nuovo regolamento il prossimo 30 ottobre), sta nel prelievo anche della tassa forfettaria sulle residenze secondarie o case di vacanza. Calcolando quest’ultima e la tassa di soggiorno (che ora albergatori e affini fanno pagare ai visitatori ma solo in 4 Comuni su 12, in seguito sarà di 3 franchi per notte per tutti i pernottamenti di persone oltre i 12 anni), il direttore dell’Ente turistico regionale del Moesano Christian Vigne spiega che si possono stimare quasi 700mila franchi annui che attualmente non vengono riscossi. «Ora in pratica i turisti non vengono tassati, è un peccato. In seguito i proventi daranno una base per finanziamenti nel settore turistico, ad esempio per promozioni del territorio, manutenzioni, sentieri, segnaletiche, infrastrutture comunali, ecc.». Oltre a queste tasse, il documento ne prevede anche una chiamata "di promozione turistica" che verrà applicata ai proprietari di hotel, pensioni, ostelli, campeggi, case messe in affitto (10 franchi per letto) e di qualunque attività commerciale che tragga beneficio dalla presenza di turisti sul territorio (compresi banche, bar, negozi, ditte di costruzione, azione agricole, locali notturni, per 50-100 franchi forfettari annui).

Un forfait sul numero di locali

Il nuovo regolamento è frutto di quanto portato avanti negli scorsi anni dall’Ente turistico del Moesano (che ha stilato una bozza con delle forchette di tariffe, poi definite da ciascun Municipio), dopo aver deciso di procedere in tal senso di comune accordo con sindaci e Ufficio cantonale dell’economia e del turismo. Un po’ di preoccupazione che la novità non venga accolta favorevolmente, è giusto dirlo, c’è. Soprattutto alla luce delle polemiche innescate soprattutto in Leventina e in Valle di Blenio (dove si pagano 70 franchi per ciascun posto letto): qui alcuni contrari alla tassa sui letti hanno costituito l’Unione proprietari rustici e immobili secondari (Upris) consegnando peraltro al governo cantonale una petizione sottoscritta da oltre 1’200 cittadini con la richiesta di modificare la modalità di riscossione. Su questo aspetto Zanardi rassicura: «Si tratta di una tassa minima, non è paragonabile». Effettivamente l'importo è piuttosto contenuto per i proprietari di case di vacanza situate nel Moesano. Se in Ticino viene calcolato un forfait annuale in base al numero di letti (indipendentemente dalla grandezza dell’immobile o dalla frequenza dei pernottamenti), in Mesolcina e Calanca il nuovo regolamento prevede delle tariffe in base al numero di locali; si va da 40 franchi all’anno per un monolocale, fino a 80 per appartamenti o case di 4,5 locali (o 100 se i locali sono di più). Tale cifra si dimezza nel caso in cui la dimora si trovi in montagna, non raggiungibile da un collegamento stradale. Chi ha la casa secondaria nello stesso paese in cui è domiciliato, ne sarà esentato, ma solo se non mette l’abitazione in affitto, spiega Zanardi da noi sollecitato.

Chi dice no, esce dall’Ente

A differenza del Ticino, dove il cosiddetto forfait letti viene prelevato dalle organizzazioni turistiche regionali, in questo caso a occuparsi del prelievo saranno i Comuni stessi. I proventi verranno versati all’Ente turistico regionale per le attività sopra elencate sulla base di quanto stimato dal preventivo annuale, mentre i soldi restanti potranno essere utilizzati dai Comuni per sostenere manifestazioni sul territorio o per la manutenzione di sentieri. Ma se un legislativo non dovesse accettare la proposta? Zanardi spiega che in quel caso il Comune sarebbe tenuto a uscire dall’Ente turistico regionale. «Siamo l’unica regione che non ha una tassa turistica. Il passo che dobbiamo fare è scegliere questa nuova impostazione. Il budget che abbiamo adesso per il promovimento turistico è infatti irrisorio (400mila franchi all’anno di cui 300mila pagati da Mesocco). Solo così potremo investire e crescere», aggiunge il sindaco di Rossa.

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