Grigioni

Le motoslitte presenti al momento del dramma erano sette

Nuovi particolari sull'incidente mortale avvenuto domenica sulla cresta sopra Mesocco. Si trattava di una comitiva di 11 persone tra amici e parenti

Keystone
26 febbraio 2019
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Erano sette motoslitte – fra cui quella condotta dal 44enne e sulla quale c'era il figlio 16enne rimasto vittima dell'incidente – e undici persone quelle presenti domenica sulla cresta tra Mesolcina e Valle Spluga. La comitiva era partita da San Sisto, piccolo alpeggio sopra Starleggia, nel comune di Campodolcino, dove il 44enne rimasto ferito (e ancora ricoverato all'ospedale di Bellinzona) possiede una cascina. Si trattava di un gruppo di amici e parenti che erano saliti fino alla sua baita, alcuni con motoslitte, altri con le ciaspole.

Con il passare delle ore si apprendono nuovi fatti sulla tragedia che nel pomeriggio di domenica è costata la vita allo studente di soli 16 anni. Particolari di cui parla ''La Provincia'' di Sondrio. Dopo il pranzo in baita la decisione di lasciare San Sisto per una traversata verso l'alta Val Febbraro, nel territorio di Madesimo. Un versante che stando agli esperti non presenta pericolo. Poi, una volta raggiunto il lago Bianco, lo sconfinamento nei Grigioni, per arrivare al passo di Baldiscio e deviare verso la ''Cima de Barna'', a 2'800 metri di altitudine.

È quanto emerge dalla ricostruzione della traversata fatta dagli altri partecipanti, che quando si sono resi conto di quanto successo hanno lanciato l'allarme, mettendo in moto la macchina dei soccorsi svizzeri. L’impressione da parte della comitiva è che la caduta sia stata provocata dal crollo di un cornicione di neve e ghiaccio, ma solo l'inchiesta condotta da Polizia e Procura grigionesi potrà fare luce sulla tragedia. Nessuno del gruppo di amici e parenti sembra infatti essersi accorto del momento esatto della caduta nel vuoto da parte di padre e figlio a bordo della loro motoslitta.

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