Grigioni

'Lì con la motoslitta non dovevano starci'

Incidente mortale sopra Mesocco: padre e figlio erano partiti da una frazione di Campodolcino. La sindaca: 'Il padre aveva il permesso ma fino alla baita'

Foto d'archivio (Ti-Press)
25 febbraio 2019
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"Un giorno di divertimento si è concluso nel peggiore dei modi. Mi dispiace tantissimo per il ragazzino perché sono cose che non vorremmo mai sentire". È molto rammaricata la sindaca di Campodolcino Enrica Guanella, contattata dalla Regione a seguito dell'incidente di motoslitta avvenuto ieri pomeriggio lungo la cresta che separa Valle Spluga e Mesolcina causando la morte di un 16enne italiano e il ferimento medio-grave del padre 44enne. "Un epilogo triste – aggiunge la sindaca – ma purtroppo lì con la motoslitta non dovevano starci".

I due protagonisti dell'incidente avvenuto a oltre 2'800 metri di quota – che ha causato la loro caduta in un burrone lungo il versante svizzero – sono partiti dalla loro baita situata a San Sisto, alpeggio situato a circa 1800 metri di altitudine nel Comune di Campodolcino, in Valle Spluga. Come sottolinea Enrica Guanella, "il padre era in possesso di regolare permesso concesso dal Comune per condurre la motoslitta dall'inizio della pista innevata fino alla baita di sua proprietà". È invece vietato l'utilizzo del mezzo al di fuori di questo percorso: "Chi possiede un permesso può usare la motoslitta per raggiungere la propria dimora ma non fare gite o scorrazzare in giro per le montagne", spiega la sindaca. Tale pratica non è infatti concessa dalla legge italiana a causa della pericolosità, del disturbo alla fauna e dell'inquinamento ambientale legati a questi mezzi che si utilizzano sulla neve. "La montagna non è un parco giochi: le escursioni selvagge non sono concesse", continua Guanella aggiungendo che il grave incidente non doveva proprio capitare.

'Una lezione per tutti'

"Pur essendo regolamentato in maniera severa, spesso ci sono trasgressori per l'utilizzo della motoslitta", sottolinea la sindaca ritenendo l'incidente una lezione che faccia capire a tutti come tali regole non vadano sottovalutate. "In tutta la Valle Spluga si verificano trasgressioni – spiega Guanella –. Chi infrange le regole viene severamente punito con multe anche molto salate, ma purtroppo non è facile cogliere in flagrante i trasgressori". Il 45enne rimasto gravemente ferito non risulta essere mai stato multato in passato.

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