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Posta di Olivone, il Comune verso il ricorso contro la chiusura

Nulla di fatto durante il secondo incontro tra il Municipio di Blenio e l’ex regia federale, che conferma l’intenzione di trasformare il servizio

(Ti-Press)
22 febbraio 2025
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La Posta tira dritto e conferma la prospettata chiusura, ma il Municipio di Blenio non ha intenzione di mollare. Le posizioni sono state ribadite durante l’incontro avvenuto lunedì scorso, con l’autorità comunale che ha nuovamente confermato la sua ferma contrarietà alla strategia dell’ex regia federale che prevede la cessazione dell’attività dell’ufficio postale di Olivone, una filiale in proprio, per orientarsi su una trasformazione con affidamento del servizio a un partner esterno (partner al momento non ancora individuato). Stesso destino che, come comunicato dal Gigante giallo durante l’estate del 2024, toccherebbe, entro il 2028, a una ventina di filiali ticinesi e mesolcinesi nell’ambito di un processo di ristrutturazione che riguarda tutta la Svizzera.

Rappresentato all’incontro da una delegazione composta dal vicesindaco Loris Beretta, dal capodicastero Economia pubblica Vasco Bruni e dal segretario comunale Stefano Bruni, il Municipio ha richiesto ulteriori dettagli in merito alle cifre delle affluenze e delle transazioni alla filiale che giustificherebbero la prevista trasformazione. Presente alla riunione anche un avvocato ingaggiato dall’Esecutivo, a testimonianza della determinazione dell’ente locale, che vuole tutelarsi il più possibile a livello giuridico. Non è per niente remota la possibilità di un ricorso alla Commissione federale delle poste (Postcom), come ad esempio annunciato dal Comune di Locarno per quanto riguarda la prospettata chiusura dell’ufficio di Solduno. Quella di lunedì è stata la seconda riunione tra Municipio e Posta dopo l’incontro di inizio dicembre. In precedenza, l’Esecutivo aveva avviato una petizione contraria alla trasformazione dell’ufficio postale, supportata anche da una risoluzione votata dal Consiglio comunale. Il Municipio aveva inoltre scritto al Consiglio di Stato e alla deputazione ticinese alle Camere federali. Anche l’Associazione dei Comuni bleniesi ha manifestato l’esigenza di mantenere la situazione attuale. In generale, si fa leva sull’importanza per la comunità dell’Alta Val di Blenio di continuare a contare sul solo vero ufficio presente sul territorio (quello più vicino sarebbe ad Acquarossa). Si ritiene che un ufficio appaltato a privati non garantirebbe gli odierni servizi e qualità. In previsione, ora, c’è un terzo incontro tra il Municipio di Blenio e la Posta (la data è ancora da definire), pur se appare ormai chiaro che il Gigante giallo, nonostante sia obbligato a dialogare con le autorità dei Comuni, possa perseguire la propria strategia come meglio crede. La battaglia contro le annunciate chiusure coinvolge pure il Cantone e l’Associazione dei Comuni ticinesi, che l’affronteranno nel corso delle prossime settimane. Anche a livello nazionale ci sono state varie segnalazioni, in particolare una richiesta di una moratoria tramite una mozione, approvata dal Consiglio nazionale. Sul tema deve ancora esprimersi il Consiglio degli Stati.