Anche l’Associazione dei comuni bleniesi si schiera contro la prospettata chiusura dell’ufficio postale di Olivone
Settimane decisive per il futuro dell’ufficio postale di Olivone, una della ventina di filiali ticinesi e mesolcinesi per le quali la Posta, nell’ambito di un processo di ristrutturazione che riguarda tutta la Svizzera, prevede la chiusura entro il 2028, per orientarsi su una trasformazione con affidamento del servizio a un partner esterno. Dopo la ferma opposizione manifestata negli scorsi mesi dal Municipio e dal Consiglio comunale di Blenio, anche l’Associazione dei comuni bleniesi (Ascoble) fa sentire la sua voce contraria sull’ipotesi di rinunciare allo sportello situato all’interno dell’Albergo Posta. «Come Comune di Serravalle, nel 2020 abbiamo già subito la trasformazione in agenzia dell’ufficio postale di Malvaglia», fa presente Pascal Venti, sindaco di Serravalle e presidente di Ascoble, secondo cui «l’ulteriore perdita dell’ufficio di Olivone sarebbe un altro duro colpo per la nostra regione di montagna. La conseguenza sarebbe che tutta l’alta valle, ad esempio per quanto riguarda i pagamenti in contanti, dovrebbe recarsi fino ad Acquarossa, con tutte le dovute complicazioni del caso, in particolare se si pensa agli anziani o a chi utilizza i mezzi pubblici. La maggior parte della clientela – prosegue Venti – non vede inoltre di buon occhio un’agenzia in partenariato, anche per una questione di discrezione visto che comunque non si andrebbe a interagire con funzionari della Posta abituati e formati a trattare determinate pratiche».
Della prospettata chiusura, comunicata dalla Posta durante l’estate del 2024, si è discusso in occasione dell’assemblea di Ascoble tenutasi durante lo scorso mese di gennaio. «L’assemblea ritiene che il mantenimento della situazione attuale sia necessario a maggior ragione in virtù dello sviluppo che sta avendo il Comune di Blenio e in generale tutta la valle, basti pensare all’inaugurazione del nuovo Polisport, al Centro sci nordico di Campra e a tutta un’altra serie di offerte, anche sul piano turistico, che giustificano la presenza di un vero ufficio dove poter svolgere tutte le operazioni postali. Sappiamo inoltre che c’è in ballo un progetto di ristrutturazione dell’Albergo Posta che contempla anche la ristrutturazione dello sportello proprio nell’ottica di mantenere il servizio così com’è». Concretamente, Ascoble «intende seguire da vicino l’evolversi della situazione e dare supporto al Municipio di Blenio e se del caso partecipare alle discussioni. Purtroppo – prosegue Venti – questa prospettata chiusura va a inserirsi in un contesto di continua riduzione dei servizi pubblici offerti nelle valli discoste. L’anno scorso ad Acquarossa è ad esempio cessata l’attività di due uffici cantonali (esecuzione e fallimenti e stato civile). Bisogna invertire questa tendenza di posti di lavoro qualificati che vengono a mancare, in regioni comunque già confrontate con una serie di sfide e difficoltà. Sarebbe infine opportuno riuscire a far cambiare i parametri per il mantenimento o meno di un ufficio postale, adattarli ai bisogni di una zona periferica come la nostra».
Membro di Ascoble in quanto granconsigliere, anche il deputato Plr Alex Gianella auspica il mantenimento della situazione attuale. «Purtroppo – afferma – si constata che non siamo l’unica zona colpita in Ticino e in Svizzera. Con la perdita dell’ufficio di Olivone, il servizio della Posta in valle di Blenio non sarà più all’altezza della clientela e dei bisogni della regione. Bisogna pensare soprattutto a chi rimarrebbe tagliato fuori a livello logistico. Auspico quindi che si possa trovare una soluzione che tenga conto delle nostre necessità e di quanto di buono si sta facendo in termini di sviluppo turistico. Se si vuole davvero rilanciare la valle, anche questo sportello è un tassello importante. È un peccato vedere da un lato la politica comunale che spinge per far rivivere la valle, e dall’altra parte un servizio pubblico che taglia invece di contribuire. Sarebbe inoltre un po’ illogico spostare il servizio in un altro stabile, magari ridimensionando le prestazioni, quando le cose oggi funzionano e c’è un progetto di ristrutturazione che garantirebbe il mantenimento dell’ufficio».
È in agenda per settimana prossima un secondo incontro tra i rappresentanti della Posta e il Municipio di Blenio, che lo scorso dicembre aveva già incontrato una delegazione del Gigante giallo. In precedenza lo stesso Esecutivo aveva avviato una petizione contraria alla trasformazione dell’ufficio postale, supportata anche da una risoluzione votata dal Consiglio comunale. Il Municipio aveva inoltre scritto al Consiglio di Stato e alla deputazione ticinese alle Camere federali insistendo sull’importanza della filiale di Olivone.