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A Giubiasco ‘rivoluzione monca e inutilmente anche residenziale’

La minoranza della Commissione Pr invita il legislativo cittadino a bocciare questa sera la variante delle Ferriere: ‘Non rispetta lo sviluppo centripeto’

Il comparto misura 46mila metri quadrati
(Ti-Press)
3 febbraio 2025
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Una “vera e propria rivoluzione” condivisibile ma non nelle modalità proposte in materia di contenuti (anche residenziali) e lo sfruttamento delle superfici (esiguo rispetto a quanto consente la pianificazione vigente). E considerata anche, o meglio soprattutto, l’incertezza perdurante sul dimensionamento del Piano regolatore cittadino. Perciò la minoranza della Commissione Pr, ambiente ed energia del Consiglio comunale di Bellinzona invita il plenum a bocciare, questa sera, la variante di Piano di quartiere delle Ferriere Cattaneo di Giubiasco destinate a smettere l’abito industriale per vestirne uno misto. Già, ma quanto misto e con quale densità? Mentre la maggioranza Plr, Centro, Lega/Udc (vedi ‘laRegione’ del 15 gennaio per la Gestione e del 21 gennaio per la commissione Pr) sostiene senza riserve il progetto portato avanti da Aleardo Cattaneo e dal Municipio ritenendo che non comporti la necessità di dezonare altri comparti edificabili, la minoranza nel rapporto di Kevin Simao Ograbek (Verdi/Fa), sottoscritto da Sinistra e Avanti con Ticino&Lavoro, Più Donne e Noce, ritiene che la rivoluzione rischia di rimanere monca e irrispettosa del principio di sviluppo centripeto di qualità. “Nessuno nella commissione contesta la necessità di una riconversione – premette il rapporto – ma essa deve avere senso nell’ambito di uno sviluppo complessivo della città. Per poter ambire a uno sviluppo centripeto di qualità, bisognerebbe innanzitutto leggere la destinazione futura di un comparto in un contesto più ampio, cosa che non sembra sia stata fatta con la necessaria attenzione”.

Meno unità insediative del previsto

Per affermarlo la minoranza parte da una visione d’assieme della città, evidenziando che nel Programma d’azione comunale il comparto Ferriere è stato individuato con altri quattro (officine Ffs, stadio, centro Claro e Capeleta Camorino) quale zona di sviluppo multifunzionale dove concentrare la parte preponderante dell’attesa crescita demografica e degli addetti, concretizzando così gli obiettivi dello sviluppo insediativo centripeto di qualità. “Ciò significa che il comparto Ferriere è stato pensato come uno dei luoghi dove densificare per poter risparmiare prezioso suolo in linea con la Legge federale sulla pianificazione del territorio (Lpt)”. Tuttavia, “a noi non sembra che la proposta contenuta nel messaggio municipale vada in questa direzione”. Una cifra su tutte, presente nel Rapporto di pianificazione, mostra infatti che le 708 unità insediative stimate “sono inferiori alle 1’112 dell’attuale pianificazione”. Ergo, “invece di una densificazione, siamo confrontati con uno sfruttamento inferiore alle possibilità e questo in un comparto strategico e nelle immediate vicinanze di uno snodo intermodale”.

‘Manca una lettura più ampia’

Al capitolo contenuti, dito puntato sulla “ampia porzione residenziale”, che secondo la minoranza sarebbe opportuno tralasciare, visto anche l’attuale tasso di sfitto di Bellinzona (2,5%) tra i più alti del Ticino e quasi il doppio della media nazionale, pur considerando l’aumento demografico stimato in 4’000 unità fra il 2019 e il 2030: “Abbiamo l’impressione che il comparto non sia stato letto in un contesto più ampio e non si sia sottolineato con sufficiente vigore come per la sua posizione sia strategicamente importante e da salvaguardare per attività artigianali e commerciali, alberghiere, di formazione e di ricerca, spazi congressuali, uffici e laboratori, coworking, aggregativi, atelier”. Infatti, a proposito di contesto locale, “il versante est del viale 1814 che costeggia il comparto Ferriere è già tutto pianificato come residenziale intensivo e dispone ancora di ampi spazi non sfruttati. Inoltre a nord è inserita una zona pianificata come residenziale semi intensiva”.

‘I ricorsi potrebbero bloccare tutto a lungo’

Considerando poi il possibile (ma non ancora definitivamente appurato) esubero di zone edificabili, “abbiamo l’impressione che far apparire irrilevante la variante Ferriere sul dimensionamento del Pr e sull’assetto del territorio insediativo, sia una strategia per non dover mettere in relazione la variante stessa col calcolo della contenibilità del Pr”. Se così fosse, secondo la minoranza si eluderebbe il principio cardine della Lpt recepito dalla scheda R6 del Piano direttore cantonale che incarica i Comuni di commisurare l’aumento di potenziale edificatorio al calcolo della contenibilità globale del Pr. Perciò, considerato che il calcolo della contenibilità e il dimensionamento del Pr con orizzonte 15 anni non sono ancora stati verificati dalle istanze preposte (Consiglio di Stato per tramite del Dipartimento del territorio e Consiglio federale tramite dell’Ufficio dello sviluppo territoriale), “non ci sembra sensato pronunciarci su una variante che potenzialmente potrebbe incidere sul dimensionamento del Pr e sull’assetto del territorio insediativo”. L’avvertimento appare quindi chiaro: “Minimizzare l’impatto del comparto Ferriere sul dimensionamento del Pr rischia di esporre la variante a ricorsi che potrebbero bloccarla per parecchio tempo”. Poco condivisa è anche la scelta, fatta nel Rapporto di pianificazione, di non differenziare le unità abitative da quelle lavorative, considerandole in forma aggregata: mentre il Piano direttore cantonale assegna loro differenti previsioni di crescita, la variante in questione diminuisce i posti di lavoro (-718) e aumenta le abitative (+314).

‘Troppi stalli e troppa fretta’

Un’altra nota di demerito – pur considerando la volontà di promuovere biodiversità e fonti rinnovabili e mitigare le isole di calore – riguarda i previsti 350 stalli per veicoli: troppi, secondo la minoranza, vista la vicinanza della stazione che sarà presto completata da un moderno nodo intermodale. Frecciatina infine alla maggioranza, che nonostante l’esigenza di approfondire e confrontarsi ulteriormente su uno dei messaggi municipali più importanti della legislatura, a un certo punto ha tirato dritto annullando unilateralmente l’ultima riunione già agendata.

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