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Scappa dalla polizia a 170 Km/h, ma non è imputabile

Un giovane è stato processato a Lugano per delle gravi infrazioni stradali. All’origine del comportamento dei gravi disturbi psichiatrici

Per fortuna nessuno si è fatto male
(Ti-Press)
9 dicembre 2024
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Un folle inseguimento sulla A2, con una velocità media di 170 chilometri all’ora, con manovre che hanno seriamente rischiato di mettere in pericolo diversi utenti che in quel momento si trovavano sul tratto tra la galleria del Monte Ceneri e l’uscita di Bellinzona Sud. Una guida talmente spericolata da riuscire a seminare la pattuglia della polizia. La vettura in questione, una Golf targata Italia, viene però avvistata tra Giubiasco e Bellinzona, mentre passava un incrocio col semaforo rosso, proseguendo per le strade cittadine ad alta velocità. La Polcom di Bellinzona riesce a ritrovare l’auto e il suo autista nei pressi di uno dei castelli, dove questi si era fermato per rinfrescarsi. Come si può dedurre dalla conclusione della vicenda, l’autore non era propriamente lucido. Anzi, al momento dell’arresto era talmente poco lucido da necessitare di un ricovero presso il Centro psichiatrico cantonale di Mendrisio. Solamente dopo dieci giorni di terapia è stato possibile interrogarlo su quanto accaduto.

L’uomo, un 22enne algerino domiciliato a Como, è stato oggi processato per questi fatti alle Assise criminali di Lugano. A seguito dell’inchiesta condotta dalla procuratrice pubblica Veronica Lipari, la Corte ha ritenuto il giovane colpevole di infrazione grave qualificata alle norme della circolazione, impedimenti di atti dell’autorità, nonché di entrata illegale, dal momento che disponeva di documenti validi per l’espatrio. Nei suoi confronti non è stata però inflitta una condanna, bensì un’istanza di misura. Questo perché, a seguito di una perizia psichiatrica, il 22enne non è stato considerato imputabile, in quanto il perito ha riscontrato in lui un disturbo schizofrenico, al quale vanno ricondotte le origini del suo comportamento. Al momento l’uomo sta seguendo un trattamento stazionario dal carcere, e sia la procuratrice che l’avvocata della difesa Fabiola Malnati hanno ritenuto opportuno che questo continuasse fintanto che le sue condizioni non si stabilizzino a sufficienza per poterlo rimandare a casa. Dopodiché sarà necessario un trattamento ambulatoriale, che dovrà però venir svolto in Italia. Il giudice Amos Pagnamenta, concordando con la richiesta della pp, ha inoltre emesso un decreto d’espulsione dalla Svizzera per un periodo di 7 anni.