A Bellinzona gli appelli del consigliere decano Zanti e del nuovo primo cittadino Krüsi hanno segnato la seduta d’inizio legislatura
Qualche piccolo movimento sotterraneo non è mancato questa sera a Palazzo Civico dove si è insediato il Consiglio comunale di Bellinzona uscito rinnovato per un terzo dalle elezioni del 14 aprile. Seduta convocata per rilasciare ai 40 eletti e 20 elette la dichiarazione di fedeltà alla Costituzione e alle leggi. Ad aprirla il decano Enrico ‘Kiko’ Zanti. Per il 74enne in forza alla Lega si è trattato della terza volta consecutiva dopo quelle del 2017 e 2021; ha successivamente passato il testimone al neoeletto liberale-radicale Giorgio Krüsi che coordinerà i lavori del legislativo durante il primo anno di legislatura. Vicepresidente Martina Malacrida Nembrini dell’Unità di sinistra.
Pensionato Ffs, Enrico Zanti ha preso spunto dal proprio vissuto per rivolgere un auspicio a colleghe e colleghi: «Sono una persona semplice provengo da una famiglia umile, non ho studiato nelle grandi scuole e meno ancora sono stato all’università. Ho sempre cercato di fare del mio meglio per far quadrare le cose, occupandomi delle persone a me vicine; credo che così facciano la maggior parte delle persone di Bellinzona e, in genere, del nostro paese». Fra i massimi esponenti di arti marziali in Ticino, da 60 anni pratica Judo e Ju Jitsu, vanta il titolo di Kyoshi ‘Maestro dei maestri’ e ha conquistato tre titoli nazionali nel Kata. «Ho imparato e praticato a fondo valori come impegno, responsabilità, disciplina, partecipazione e soprattutto rispetto. Per l’avversario e la persona che ti sta davanti, poco importa se nella vittoria o nella sconfitta. Principi che dovrebbero valere anche nella vita di tutti i giorni e, naturalmente, nella politica. Valori che vorrei fossero della politica». Appello indiscutibile e trasversale, in controtendenza rispetto alla ‘linea editoriale’ di via Monte Boglia. «Da parte mia mi impegnerò con voi in questi quattro anni per contribuire allo sviluppo, per realizzare i grossi progetti che ci stanno davanti e affrontare, insieme, le molte sfide che attendono il Comune, nell’interesse di tutte le nostre concittadine e concittadini».
Scosse di assestamento, dicevamo. Al momento di designare i rappresentanti dei rispettivi gruppi politici nelle quattro commissioni permanenti, nelle varie formazioni si sono palesati alcuni astenuti. Che sono stati la cartina al tornasole di un certo dissenso sorto nelle ultime due settimane in talune formazioni. Nel Centro, ad esempio, non vi è stata unanimità. Idem in casa Lega/Udc, dove l’ala democentrista ha chiesto ma non ottenuto il posto in Gestione che voleva affidare all’ex comandante Polcom, Ivano Beltraminelli. «Mi astengo perché al nostro interno abbiamo subito prevaricazione», ha detto il democentrista Tuto Rossi. Versione che il capogruppo Sacha Gobbi, a microfoni spenti, contesta facendo riferimento alla decisione presa dal gruppo. Dal canto suo il Centro vede seduto fra i banchi del Cc il già municipale non rieletto Giorgio Soldini. Il quale, dopo aver comunicato il 15 aprile, ai vertici sezionali, la rinuncia alla carica di consigliere, il giorno dopo è tornato sui suoi passi desideroso ancora di dare il proprio contributo.
Per la funzione di capogruppo c’è continuità in casa Plr, Unità di sinistra e Lega/Udc, con i riconfermati Andrea Cereda, Lisa Boscolo e Sacha Gobbi. Nel Centro Pietro Ghisletta subentra a Gabriele Pedroni. Il gruppo Verdi/Fa, orfano dell’Mps, sarà coordinato da Lorenza Röhrenbach; da Maura Mossi Nembrini quello misto che riunisce il Noce, Avanti con Ticino&Lavoro e Più donne. Gruppo questo che entra nelle quattro commissioni occupando uno dei nove rispettivi seggi a disposizione, comportando così un po’ a sorpresa il dimezzamento dei due che il Centro si era accaparrato scavalcando percentualmente la Lega/Udc, pure ridottasi a uno anziché i precedenti due. Tre ne avrà sempre il Plr e due la sinistra. Nella Commissione della gestione, quella col maggior peso rispetto alle altre, trovano dunque posto i liberali-radicali Patrick Rusconi, Carmelo Malingamba e Marco Pellegrini, i socialisti Martina Malacrida Nembrini e Michele Egloff, il centrista Pietro Ghisletta, il leghista Sacha Gobbi, nonché Lorenza Röhrenbach per Verdi/Fa e Brenno Martignoni Polti per il gruppo misto Noce-Avanti-Più donne. Gli stessi equilibri si ripresentano nelle commissioni Legislazione, Edilizia e Piano regolatore, ambiente ed energia.
Già granconsigliere e già presidente sezionale dal 2005 al 2010, Giorgio Krüsi verso fine mandato era stato fra i primi politici locali a difendere la necessità di avviare uno studio strategico che coinvolgesse l’intero distretto in ottica aggregativa. Studio poi avviato nella legislatura successiva e sfociato nell’unione di 13 Comuni nel 2017. Da oggi il ritorno alla politica attiva. «Inatteso incarico che mi onora», ha esordito rimarcando la necessità di «rappresentare gli interessi generali della società e non quelli personali». Ai neoeletti, spronandoli a entrare subito in materia, ha detto che il futuro di Bellinzona «ha tanto bisogno di voi». Quindi i giovani e le donne: «Faticano sempre più a figurare in lista e a venire eletti. A Bellinzona si può fare meglio» per il cambiamento intergenerazionale e un avvicinamento alla parità di genere. Sebbene in Municipio figurino due under 30, ma nessuna donna, e in Cc venti donne, ma molti senior, «confido che si riesca a rinverdire». Un accenno poi ai quartieri ex Comuni, dove la vita di paese «resta viva grazie alle associazioni locali e al volontariato» in un «nuovo tessuto socio-economico multietnico».