Bellinzonese

A Bellinzona fuori Soldini (Centro) ed entra Lo Russo (Plr)

Quanto alla poltrona di sindaco, netto il distacco dei voti complessivi fra Branda e il secondo miglior eletto

Giorgio Soldini
(Ti-Press)

Doppia novità a Bellinzona dove il Centro perde il municipale uscente Giorgio Soldini scavalcato dalla new entry Mattia Lepori di soli 28 anni.


Mattia Lepori, nuovo municipale

Mentre in casa Plr è Vito Lo Russo, classe 1961, direttore del centro educativo per minorenni Von Mentlen, finora consigliere comunale, il volto nuovo liberale-radicale. Prende il posto dell’ex vicesindaco Simone Gianini non ricandidatosi dopo l’elezione in Consiglio nazionale. Terzo miglior classificato nella lista Plr dietro agli uscenti Fabio Käppeli e Renato Bison, ha superato nell’ordine i colleghi Patrick Rusconi, Marco Pellegrini, Tiziano Zanetti e Giulia Mozzini.


Vito Lo Russo

Per il resto l’esecutivo turrito – come da quasi tradizione tutto al maschile – è stato riconfermato per cinque settimi con una distribuzione invariata dei seggi (tre Plr, due Unità di sinistra, uno Lega/Udc e uno Centro). Al sindaco Mario Branda, in carica dal 2012, il miglior risultato con 9’840 voti personali affiancato dall’altro socialista Henrik Bang (5’056) entrato in Municipio nel 2021; i due liberali-radicali Fabio Käppeli (7’715) e Renato Bison (7’119) entrambi in carica pure dal 2021; quindi Mauro Minotti (4’211) della lista Lega/Udc, a Palazzo Civico dal 2017. Fuori come detto Giorgio Soldini (4’196) del Centro, in carica dal 2012, superato da Lepori con 4’344 voti. Nulla da fare per le altre formazioni che ambivano a un seggio nell’esecutivo, ossia il Noce del già sindaco Brenno Martignoni Polti, la lista ‘Avanti con Ticino&Lavoro e Più Donne’, Verdi con Forum alternativo, Movimento per il socialismo ed HelvEthica.

Quanto alla poltrona di sindaco, netto il distacco dei voti complessivi fra Branda e il secondo miglior eletto. Un abisso rispetto ai soli 67 voti che al primo turno delle elezioni di tre anni fa avevano separato il sindaco da Simone Gianini; poi però diventati ben 3’145 nel successivo voto di ballottaggio. Secondo turno che, a rigor di logica, stando alle odierne cifre nude e crude, quest’anno non dovrebbe tenersi, sebbene poi la riflessione interna al Plr potrebbe poggiare anche su altri fattori.

Plr sempre in testa, sempre seconda la scheda senza intestazione

Nella capitale del Ticino – dove la percentuale di voto dall’aggregazione del 2017 a oggi ha perso per strada l’8,57% degli aventi diritto passando dal 64,07 all’odierno 55,5 – il Plr rimane il partito più votato, ma in calo: dal 36,6% del 2017 era sceso nel 2021 al 30,9 e per attestarsi quest’anno al 29,89%. Secondo ‘partito’ per ordine d’importanza, ancora una volta, la scheda senza intestazione che ha raggiunto quota 27,65% rispetto al 24,8% di tre anni fa. L’Unità di sinistra è passata dal 24,2% al 23,93%; a indebolirla la nuova lista della sinistra moderata ‘Avanti con Ticino&Lavoro e Più Donne’ che al primo tentativo ha racimolato il 3,93%. Il Centro ha fatto meglio del 2021 (quando aveva perso ben 5 punti percentuali) passando dal 14,9% al 15,77%. In calo la lista Lega/Udc che dal 17% è scesa al 13,56% in parte a causa dell’uscita di scena di Brenno Martignoni Polti il cui Noce ha invero racimolato poco (3,7%). E mentre tre anni fa Mps insieme a Verdi e Forum alternativo avevano raggiunto quota 9,2%, questa volta da soli l’Mps si è fermato al 4,2% e i Verdi/Fa al 4,1%. Quantità trascurabile, infine HelvEthica con lo 0,88%.

Una prima dichiarazione di un emozionatissimo Mattia Lepori eletto nuovo municipale per il Centro di Bellinzona: «È stato un risultato inaspettato. Sono felicissimo ed emozionato per tutta la fiducia che hanno voluto darmi i cittadini e le cittadine di Bellinzona. E questo non può che motivarmi ancora di più a lavorare per le sfide che ci attendono».

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