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Dog park a Bellinzona: ‘Si fa giusto il minimo indispensabile’

A nord della città la situazione è un po’ migliorata, ma emergono ancora lamentele. Intanto spunta l'idea di realizzare un secondo Percorso per cani

Abbeveraggio scomodo per gli amici a quattro zampe
8 aprile 2024
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«È sicuramente gradito il suggerimento di realizzare un secondo dog park nella golena di Bellinzona, questa volta sulla sponda destra del fiume Ticino. La politica, di fronte all’interrogazione inoltrata recentemente, faccia le sue riflessioni e confido che abbiano esito positivo. Tuttavia il mio auspicio, sulla base di indicazioni provenienti da esperti del ramo che avevamo coinvolto a suo tempo, opinioni condivise da molti proprietari di cani e già sottoposte nel corso degli anni ai preposti servizi comunali senza troppa fortuna, è che le autorità prestino maggiore attenzione al Percorso per cani non al guinzaglio», di cui la Città si è dotata nel 2017 nel tratto compreso fra il camping di Molinazzo e la passerella rossa di Galbisio. Un’area di 24mila metri «che ha un potenziale inespresso e per la quale si fa giusto il minimo indispensabile».

‘Erba falciata più spesso, ma si è investito poco’

A due anni dal nostro ultimo articolo sul tema, e di fronte all’interrogazione del consigliere comunale Plr Fabio Briccola, la redazione ha risentito l’utente del dog park che nel 2022 aveva pubblicamente lamentato una gestione carente dell’area: erba alta piena di forasacchi e zecche che viene tagliata troppo poche volte nell’arco della bella stagione, altri utenti anche a cavallo che pretendono di avere la precedenza sui cani, e via discorrendo. «Da allora devo ammettere che l’erba viene falciata un po’ più spesso – evidenzia la nostra interlocutrice –, ma per il resto temo che si sia voluto investire poco. Altrove, con un piccolo sforzo in più, si è riusciti a fare meglio, a creare quel valore aggiunto che fa la differenza, con grande soddisfazione dell’utenza che paga la tassa comunale per ogni cane».

Piante pericolanti, cavalli e fontana inadatta

Diversi i punti ritenuti ancora lacunosi: «Tra l’area di passeggio e la sponda del fiume formata dai blocchi di granito, sono tantissime le piante ormai secche e pericolanti. Alcune cascano nel fiume, altre perdono rami e prima o poi a causa del vento che qui soffia molto spesso, qualcuno rimarrà ferito. Difatti le panchine di legno, posate longitudinalmente alla sponda, sono tutte collocate sotto gli alberi per beneficiare dell’ombra in estate. Bene… Ma si tratta a ben vedere di una situazione poco ideale, anche dal profilo della gestione dei cani problematici che tendono ad azzuffarsi. Meglio sarebbe stato posizionarle al centro, in modo che facessero da divisori una con l’altra, una soluzione ritenuta valida dagli istruttori». Un’altra lacuna segnalata riguarda il concetto di ‘Percorso per cani non al guinzaglio’: la segnaletica presente ai due margini dell’area indica che gli amici a quattro zampe possono vagare liberamente, ma viene anche specificato “sotto la costante sorveglianza del detentore e nel rispetto degli altri utenti, degli altri cani e dell’ambiente”. «Peccato – prosegue la testimonianza ribadendo una lamentela già sottoposta invano al Comune – che qui arrivi un po’ di tutto e che troppi pretendano di avere ragione. Anche gente a cavallo, pur sapendo benissimo che la vicinanza con i cani è problematica. Basterebbe che percorressero la diga insommergibile, lungo la rete che delimita il dog park, e non ci sarebbero problemi. Ma niente, non lo vogliono capire. Fra l’altro, noi siamo tenuti a raccogliere gli escrementi, e in effetti su nostra richiesta sono stati posati alcuni contenitori (ce ne vorrebbe qualcuno in più), ma loro si rifiutano di farlo nonostante l’obbligo sancito dal regolamento. Pena la multa se colti sul fatto». Terzo appunto, la mancanza di un abbeveraggio: «La fontana situata vicino al ponte rosso è scomoda, non adatta ai cani e gli altri utenti non gradiscono che si vada lì a farli bere. Sarebbe bello poter averne a disposizione una apposita, fatta specificatamente per i cani. Ce ne sono sul mercato, basta volerlo. La nostra tassa di 70 franchi versata annualmente ne consentirebbe sicuramente l’acquisto e la posa». Visto che in Ticino si conta in media un cane ogni dieci abitanti, si stima che i circa 4’500 proprietari di Bellinzona generino un incasso annuo di circa 300mila franchi. «Sarebbe bello vedere qualche risultato in più qui, nell’area loro dedicata».

‘Uno spazio pure sulla sponda destra’

Lamentele che potrebbero essere tenute in considerazione nel caso in cui la Città decidesse di realizzare un secondo dog park o Percorso per cani. È infatti quanto propone, come detto, Fabio Briccola in un’interrogazione. Più precisamente il consigliere comunale Plr sta pensando a uno spazio situato in questo caso sulla golena della sponda destra del fiume Ticino e più precisamente nell’area tra la passerella ciclopedonale Torretta che collega il centro storico a Carasso e quella che collega la zona delle Semine con Monte Carasso. “Questa ubicazione – si legge nel testo – è facilmente accessibile sia da Bellinzona centro, sia da Giubiasco, Monte Carasso e Sementina e potrebbe essere utilizzata da numerosi padroni di cani, che potrebbero lasciar correre i loro amici a quattro zampe senza l’assillo dei passanti o di ricevere una possibile contravvenzione perché non rispettosi della legge”. Consapevole del fatto che tale richiesta debba essere approvata anche dal Consorzio correzione fiume Ticino (proprietario del sedime), Briccola sottolinea che l’area dedicata ai cani “non esigerebbe l’edificazione di nessuna struttura, salvo eventualmente l’aggiunta di una recinzione (parallela a quella esistente o in rifacimento ai lati dell’autostrada) per delimitare e salvaguardare l’area dedicata a pedoni, sportivi, amanti della natura e ciclisti”.

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