Bellinzonese

Officine Ffs, il Patriziato di Biasca incassa quasi un milione

Grazie alla compensazione Sac di due terreni industriali oggi verdi. Contrario il Municipio che, sconfessato dall’Uft, medita se ricorrere al Taf

Il sindaco di Biasca, Loris Galbusera
(Ti-Press)
16 novembre 2023
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«Non solo abbiamo rinunciato, insieme ai Comuni della Bassa Leventina, a opporci ulteriormente contro la decisione di favorire Castione anziché l’area industriale di Bodio-Giornico che avevamo proposto per l’insediamento delle nuove Officine Ffs. Non solo la presenza di una cavalletta e le conseguenti contestazioni ambientaliste hanno indotto le Ffs a rinunciare alla compensazione Sac prevista inizialmente a Losone. Ma addirittura quest’ultima viene ora effettuata a scapito di una regione periferica, la nostra, che così facendo perde area produttiva preziosa in ottica futura. Ci sentiamo presi in giro dalle Ffs e dall’Ufficio federale dei trasporti e come Municipio valuteremo se interporre ricorso al Tribunale amministrativo federale». Mastica amaro il sindaco di Biasca, Loris Galbusera. Una delle due opposizioni respinte dall’Uft nell'approvare i piani del nuovo stabilimento industriale di Castione è infatti quella del Comune che contestava la conversione in Superfici di avvicendamento colturale (Sac) di due terreni industriali di 26mila metri quadrati presenti in zona Boscone a sud del paese e del Polo di sviluppo economico (Pse). Il quale, insieme ai due terreni, è di proprietà del locale Patriziato. Conversione individuata da quest'ultimo e Ffs per compensare una parte degli 88mila metri di Sac che spariranno a Castione per far posto appunto alle nuove Officine Ffs.

Bonifica per oltre 2 milioni di franchi

Nel messaggio dedicato all'accordo con le Ffs e votato in ottobre dalla propria assemblea, il Patriziato si dice bisognoso di liquidità per rimpolpare le casse e assicurare la sostenibilità di “interventi straordinari sul territorio in caso di situazioni estreme sempre più frequenti” come pure “la ristrutturazione dell’alpe Cava e dei magazzini Mondascia”. Così facendo il Patriziato incasserà dalle Ffs 900mila franchi: “Una cospicua indennità per il cambio di destinazione e la conseguente perdita di valore di stima del terreno, da industriale ad agricolo, che rimarrà comunque di nostra proprietà”. Oltre ai 900mila franchi, le Ffs pagheranno 2,15 milioni per la bonifica essendo stata riscontrata la presenza di materiale inquinato, residui edili e rifiuti a causa di colmataggi effettuati nel passato.

Sorride, un po', l'Unione contadini

Secondo il Municipio, come avevamo anticipato lo scorso 4 agosto, tale mutamento priverebbe Biasca e il suo Pse di importanti superfici industriali, seppure attualmente non urbanizzate. Dal canto suo il Patriziato, proprietario di tutto il Pse con diritto di superficie di primo grado concesso al Comune, ritiene inopportuno ampliare la zona industriale su terreni sì edificabili ma attualmente verdi. Semmai, ritiene necessario sfruttare meglio la zona industriale del Pse già urbanizzata e oggi libera da ditte ancora per un terzo. «Noi abbiamo proposto un arrocco», ricorda il sindaco: «Trasferire l’edificabilità dei 26mila metri sui terreni verdi situati fra il Pse e la linea AlpTransit, e viceversa trasformare in agricoli i due mappali del Boscone, così da rendere il tutto più omogeneo e garantirci ulteriori sviluppi industriali futuri. Procedura che richiede più tempo di quella adottata da Ffs e Patriziato. Siamo stati superati, ma riteniamo le nostre critiche e proposte ancora valide». Se ricorso sarà lo si saprà a breve. Sorride almeno in parte l’Unione contadini ticinesi, che pure si era opposta in materia di compensazione Sac sollecitando una soluzione concreta nel Bellinzonese e Riviera. Il segretario Sem Genini spiega che garanzie in tal senso sono state date durante un incontro tenutosi in estate. Garanzie in quel momento ritenute soddisfacenti, che però verrebbero spazzate via qualora il Municipio di Biasca dovesse spuntarla al Taf in caso di ricorso. Perciò l’Uct si riserva a sua volta di ricorrere.

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