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Da Bellinzona bici usate per l’Africa

L'organizzazione non-profit Velafrica organizza una raccolta a domicilio il 12 e 13 dicembre. Poi le due ruote partiranno verso sette diverse nazioni

16 novembre 2023
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In Svizzera il tragitto casa-scuola dura in media dodici minuti. In alcune regioni rurali dell’Africa non è raro che i bambini debbano camminare anche due ore. Un lungo viaggio che ruba tempo allo studio, allo svolgimento dei compiti a casa e che talvolta espone gli studenti a pericoli, soprattutto le ragazze che diventano vittime di approcci indesiderati o abusi. Perciò una semplice bicicletta può rendere la loro vita più facile e sicura. Punta proprio a questo il progetto ‘Bike to school’ dell’organizzazione non-profit Velafrica attiva in tutta la Svizzera: rendere accessibile l’acquisto di una bicicletta anche agli studenti che provengono da ambienti molto poveri. Nelle prossime settimane, per alimentare attività di questo tipo, il 12 e il 13 dicembre vi sarà la prima azione di ritiro di biciclette nel Bellinzonese con destinazione Africa. È possibile registrare la propria bici sul sito www.velafrica.ch fino al 6 dicembre, annunciando la donazione e indicando l’indirizzo per ritirarla. Un’analoga azione è già stata organizzata nel Luganese e ha permesso di ritirare 150 bici, mentre a Locarno il locale Lions club ha messo a punto un evento di raccolta.

«La nostra organizzazione, attiva soprattutto oltre Gottardo, si sta impegnando per essere sempre più presente anche in Ticino», spiega alla ‘Regione’ Claudio Brenni, collaboratore di Velafrica. «L’obiettivo è di poter spedire dal Ticino, entro la prima metà del prossimo anno, il primo container colmo di biciclette appositamente preparate dai nostri partner locali», aggiunge. Al momento invece le biciclette vengono inviate Oltralpe da dove poi partono i carichi verso l’Africa.

Collaborazione con le strutture carcerarie

Da quest’anno Velafrica, oltre a collaborare con ‘Sos Ticino – Atelier Ri-cicletta’, ha avviato un partenariato anche con le Strutture carcerarie cantonali, dotate di un atelier di riparazione al penitenziario della Stampa a Lugano. Lì i detenuti riparano le biciclette donate o le smontano ricavando pezzi di ricambio. Così facendo sono coinvolti in un’attività concreta che trasmette loro nuove conoscenze. In questo modo, peraltro collaborando con una trentina di organizzazioni sparse in Svizzera, Velafrica riesce a combinare l’integrazione nel mondo professionale con il progetto di cooperazione nello sviluppo in diversi Paesi in Africa.

‘Esportiamo in sette Stati africani’

Tutte le bici che vengono esportate sono revisionate, in buone condizioni e perfettamente utilizzabili; quelle in cattivo stato vengono invece smontate per ricavare pezzi di ricambio che pure partono verso l’Africa. L’associazione esporta in sette Paesi, principalmente Tanzania, Burkina Faso e Madagascar dove vi sono partenariati con imprese sociali locali. «Le quali ricevono le biciclette e le preparano per la vendita. Allo stesso tempo i centri si occupano anche della formazione dei giovani nel campo della meccanica e manutenzione della bicicletta», spiega Brenni. I partner di Velafrica offrono attualmente 93 posti di formazione e si occupano direttamente della vendita delle due ruote: non vengono dunque regalate e il ricavato serve ad alimentare in modo sostenibile le loro attività. «La vendita evita peraltro la concorrenza sleale nei confronti del mercato locale».

Donare tutto l’anno

Come detto, per molte popolazioni africane le bici sono importanti perché facilitano il tragitto verso la scuola, le strutture sanitarie o i mercati e aiutano a trasportare carichi pesanti. Chiunque abbia una bicicletta che non usa più, può donarla per una buona causa, annunciandosi sul sito www.velafrica.ch. Poi sarà sempre l’organizzazione non-profit a gestire l’invio verso le sue aziende partner in Africa occidentale e orientale. Particolarmente apprezzate sono le mountain bike, perché in molte regioni le strade sono spesso sterrate. Ma tutti i tipi di biciclette sono bene accetti; esclusi per contro dalla raccolta monopattini, biciclette senza pedali, rimorchi, tricicli e accessori come seggiolini. Velafrica accetta anche biciclette elettriche; quelle incomplete o danneggiate vengono trasformate in preziosi pezzi di ricambio. È comunque possibile donare biciclette tutto l’anno: in Svizzera sono presenti 400 punti di raccolta e nel Bellinzonese ci si può recare in stazione allo sportello deposito bagagli annunciando prima la donazione sul sito dell’organizzazione.

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