Bellinzonese

Fugato ogni dubbio: ‘Il Carnevale Rabadan 2024 si farà’

Dopo le quattro dimissioni dal comitato, il presidente Giovanni Capoferri conferma l'edizione di febbraio: ‘Cortei, eventi e tornerà il Pranzo del Cuore’

La società può ora contare su ‘una squadra coesa e che collabora senza più divisioni interne’
10 ottobre 2023
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«Il Carnevale Rabadan 2024 si farà, anche se qualcuno ha già messo in dubbio la prossima edizione», che si terrà dall’8 al 13 febbraio a Bellinzona. Ad assicurarlo è il presidente della società Giovanni Capoferri: «Sono confermati i tre cortei [bambini, guggen e quello domenicale, ndr], il programma eventi è già stato definito e tornerà il Pranzo del Cuore», afferma a ‘laRegione’. Il dubbio (subito fugato) relativo all'effettiva organizzazione della manifestazione è emerso a seguito delle dimissioni di quattro membri del comitato, annunciate durante l’assemblea svoltasi giovedì scorso. Si tratta di Isotta Bertinelli, Giovanni Todeschini, Mauro Bissolotti e Paolo Deprati. Queste due ultime partenze sono particolarmente di peso, visto che Bissolotti era vicepresidente, responsabile della logistica e in comitato dal 2007, mentre Deprati (in comitato dal 2009) era responsabile eventi e del capannone di piazza del Sole. Dimissioni che sono state motivate in due lettere distinte dalle quali emergono divergenze all’interno del comitato ritenute insanabili. Al posto dei quattro membri dimissionari sono così stati nominati Laura Losa (già membro), l’avvocata Maura Colombo, Marco Poletti e Manolito Lucchini. Un nuovo comitato, dunque, che è «una squadra coesa e che collabora senza più divisioni interne», sottolinea Capoferri, ringraziando in ogni caso i dimissionari per il lavoro svolto. Da parte loro Bissolotti e Deprati ci hanno indicato che non desiderano alimentare ulteriori polemiche, tenendosi «stretto il lungo ed emozionante applauso tributatoci dall’assemblea». Inoltre augurano al nuovo comitato «di lavorare al meglio».

‘Dotare la società di una struttura più professionale’

Ma in sintesi quali sono state le divergenze emerse? Nella lettera di dimissione Bissolotti sostiene che il comitato era composto da “persone cordiali” che tuttavia “non hanno tempo da mettere a disposizione”. E questo “non consente loro di riuscire a conoscere realmente i meccanismi sottesi al funzionamento della ‘macchina’ Rabadan, se non a livello superficiale”. Ciò ha portato l’ormai ex vicepresidente e il responsabile eventi “a sobbarcarsi oltremodo compiti che entrambi conosciamo molto bene, ma che non sarebbero di nostra competenza”, venendo così “tacciati di ficcare il naso ovunque”. Tuttavia, ritiene Bissolotti, non si trattava di ‘ficcare il naso’, ma di elargire consigli ai colleghi di comitato “affinché il nostro Carnevale sia presentato sempre a regola d’arte”. In questo contesto l’ex vicepresidente sottolinea come uno dei suoi obiettivi personali “sarebbe stato quello di dotare questa società, con l’aiuto di tutti, di una struttura maggiormente professionale”. Ricordiamo, infatti, che il comitato è formato da volontari che mettono a disposizione della società il loro tempo.

‘La trasparenza è molto importante’

Tempo, tuttavia, che anche stando a Deprati non sarebbe abbastanza: nella sua lettera segnala infatti una “gestione approssimativa” di parte del comitato e del presidente “che non dedicano il tempo necessario per gestire questa grande e longeva società”. L’ex responsabile eventi segnala inoltre “il continuo pervenire di richiami e solleciti di pagamento di fatture”. A questo proposito Capoferri assicura che le questioni sono «nel frattempo state risolte». Da parte sua Bissolotti nella lettera lamentava anche che i conti venivano chiusi solo all’ultimo momento, non permettendo così al comitato di “proporre e pianificare eventuali investimenti tesi a conseguire vantaggi, risparmi e benefici”. «L’importante è che i conti siano stati chiusi in tempo e che il responsabile finanze abbia fatto un buon lavoro, com'è anche stato confermato dal revisore», afferma Capoferri, aggiungendo che infatti «l’assemblea i conti li ha approvati». Conti che, per quanto riguarda la scorsa edizione, hanno registrato un utile superiore ai 100mila franchi. Un segnale che quindi dimostra come la società sia in salute. E in questo senso il presidente precisa che è pure stata fatta «una donazione di 10mila franchi a favore della Culla San Marco di Bellinzona». Inoltre per la prossima edizione «i prezzi dei biglietti resteranno invariati». Insomma, per Capoferri «la trasparenza è molto importante» ed è una delle componenti che permetterà al nuovo comitato – che gestisce un budget attorno ai 2 milioni di franchi – di lavorare in modo sereno per il bene di una società che porta avanti da oltre 160 anni una manifestazione molto importante per Bellinzona e tutto il Ticino.

‘Bisogna investire nella festa’

Restando in tema finanze per Bixio Caprara – già presidente del Rabadan da noi contattato – «bisogna investire nella festa, non solo guadagnare». Partendo dal presupposto che le finanze devono essere in buona salute, per Caprara la cultura del carnevale dev’essere difesa e sviluppata con attenzione. «È una festa apparentemente sempre uguale, ma se non si rinnova rischia il declino. Per la 150esima edizione, ad esempio, abbiamo portato le migliori guggen da tutta la Svizzera e questo ha richiesto un certo investimento. Se si vuole uno spettacolo di musica dal vivo di qualità bisogna investire», rileva. Secondo Caprara è dunque importante innovare e non accontentarsi degli appuntamenti tradizionali. Riguardo alla situazione di tensione in seno al comitato Rabadan e alle due partenze di peso, Caprara esprime rammarico: «Bissolotti e Deprati sono due persone estremamente preziose per la manifestazione, si sono sempre impegnati con grande passione e senza risparmiarsi», riconosce. Per Caprara alla base dei dissidi vi è una mancanza di comunicazione tra le parti: «E il fatto che chi ha sempre lavorato con grande intensità a favore della festa abbia sconfinato in altri ambiti per rimediare a delle lacune, non doveva essere visto come un’ingerenza». Una situazione a suo dire non drammatica ma comunque seria: «Ho l’impressione che qualcuno sottovaluti il lavoro che c’è dietro al Rabadan e queste partenze di peso si faranno sicuramente sentire, soprattutto per il tempo che mettevano a disposizione per la festa». Infine Caprara rivolge un monito al comitato: «Attenzione, non si può continuare a cambiare i giocatori».

‘Prioritario mantenere la qualità’

Da parte sua Juri Clericetti, direttore dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino, sottolinea che «dal punto di vista turistico il Rabadan è molto importante: è la più grossa manifestazione che viene proposta regolarmente nella nostra regione. Ha ricadute turistiche notevoli, quindi mi auguro che, malgrado i cambiamenti, vi sia un’approfondita riflessione da parte del comitato per mantenere la qualità che ha sempre contraddistinto questa festa».

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