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Tra le rocce spunta il bivacco della Via Alta Crio

Posato negli scorsi giorni in località Pian della Parete in Val Malvaglia permette di completare il trekking. Sarà agibile dalla prossima stagione

La moderna struttura è stata completamente realizzata in Valle di Blenio da artigiani locali
16 agosto 2023
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Un ettagono irregolare con una grande finestra di cinque lati al centro in cui può riflettersi tutta la bellezza del luogo. Una forma particolare che si inserisce perfettamente tra le amenità rocciose dell’alta Val Malvaglia. È il bivacco che è stato elitrasportato e posato negli scorsi giorni in località Pian della Parete e che si inserisce nel percorso della Via Alta Crio che si snoda tra il Bellinzonese e la Valle di Blenio. «È un gioiello nato in valle», rileva con entusiasmo Enea Solari, presidente della Società alpinistica ticinese (Sat), sezione Lucomagno, e dell’associazione Via Alta Crio. Si tratta del primo bivacco ticinese integralmente realizzato in Valle di Blenio dagli artigiani locali. Questo nuovo punto di appoggio sul percorso alpino si trova a 2’725 metri di quota, dove nasce la cascata della Fürbeda, in un luogo al riparo dai pericoli naturali e adatto allo sfruttamento delle energie solari. «Grazie all’autorizzazione del Patriziato di Malvaglia abbiamo potuto posare il rifugio in quel luogo. Un’ubicazione ideale perché permette di avere acqua a disposizione, il che non è scontato a quell’altitudine. È inoltre un punto sicuro, perché non è a rischio valanghe, così da non rischiare di incorrere in problemi con l’arrivo della neve», fa presente Solari.

Per essere trasportata in quota con l’elicottero la struttura del rifugio è stata suddivisa in otto moduli; una volta raggiunto il luogo adatto è stata posizionata su dieci pilastri ancorati nella roccia. Al suo interno ha una zona giorno con cucina a gas, la zona notte e il wc (compostante), separato dagli altri ambienti. Sul posto il bivacco verrà rivestito con lastre di alluminio, nelle prossime settimane verrà montato l’arredamento interno e sarà collegato l’impianto elettrico (luci e prese usb per la ricarica dei telefoni) ai pannelli solari. Il rifugio è stato progettato dall’architetto Sabrina Binda di Olivone in collaborazione con la ditta di carpenteria e falegnameria Truaisch e Derighetti di Dongio, che si è occupata poi della realizzazione dell’involucro. A fine agosto la struttura dovrebbe presentarsi esternamente nella sua forma definitiva, mentre le rifiniture interne e i lavori relativi all’impiantistica dovrebbero terminare entro metà settembre. Il bivacco sarà quindi agibile dalla prossima stagione e sarà raggiungibile in quattro ore da Dandrio, lungo una traccia alpina di difficoltà T4 o dal rifugio Alpe di Giümela in otto percorrendo un itinerario T6.

Il percorso alpino

In questi mesi il progetto della Via Alta Crio è proseguito anche con la messa in sicurezza dei sentieri. L’intero percorso è completamente tracciato e segnalato ed è già percorribile, anche se non è ancora possibile fruire del bivacco. Alcuni tratti sono stati messi in sicurezza con la posa di corde, in altri punti con delle maniglie e degli accorgimenti che rendono la percorrenza meno pericolosa. La filosofia della Via Crio è di intervenire il meno possibile con la posa di corde, infatti in 100 km vi sono unicamente una decina di passaggi attrezzati. Le corde sono state messe solo per garantire la sicurezza nei passaggi più esposti. Ciò non significa che il percorso non sia difficile. La tappa più semplice è quella del giro della Greina tra la capanna Motterascio e Scaletta, ma ci sono tratti T5 e T6 adatti solo a persone capaci di muoversi in un ambiente alpino e difficile.

Dieci tappe e 100 chilometri

L’associazione Via Alta Crio che promuove l’omonimo ‘trekking’ è nata l’anno scorso. Il percorso, lungo un centinaio di chilometri, parte da Lumino e arriva fino al Passo del Lucomagno, passando quindi principalmente da capanne e rifugi della Valle di Blenio. Questa via prevede dieci tappe: la prima, partendo da Lumino, è la Capanna Brogoldone, si proseguirà poi verso quella di Cava e verso il rifugio dell’Alpe Giümela. La tappa successiva è la Capanna Quarnei. In questo caso però il tragitto è lungo una trentina di chilometri e quindi non percorribile in un solo giorno, visto che si parla di percorsi alpini che presentano difficoltà non indifferenti. Proprio per rendere fruibile l’itinerario senza interruzioni, l’associazione ha deciso di costruire il nuovo bivacco che è stato posato sul Piano della Parete. In questa tappa, gli escursionisti potranno sostare prima di raggiungere Quarnei. Da lì potranno proseguire verso la Capanna alta dell’Adula, il rifugio Scaradra, la Capanna Motterascio, quella di Scaletta, la Bovarina, per poi arrivare al Passo del Lucomagno. Sono tutte tappe di 10-15 chilometri che permetteranno di percorrere l’intero itinerario in 10-11 giorni. Una particolarità della Via Alta Crio, sicuramente apprezzata dagli appassionati di montagna, è che presenta più tratti a quote intorno ai 3’000 metri. Un tracciato che non è però adatto a tutti, prevede infatti difficoltà che vanno dal T2 al T6 su sentieri e creste rocciose, con un dislivello di circa 11mila metri. Prossimamente sarà accessibile il sito www.viacrio.ch con la possibilità di aderire al gruppo Amici Via Alta Crio.

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