Bellinzonese

‘Valorizzare il misterioso Castellazzo di Giornico’

Sara Beretta Piccoli (Verdi liberali) con un'interrogazione chiede lumi al Consiglio di Stato sull'imponente costruzione oggi in rovina

Costruzione ciclopica a forma triangolare
16 giugno 2023
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Sopra Giornico (salendo verso Catto) "si può trovare uno dei luoghi più misteriosi della Svizzera italiana". Sara Beretta Piccoli sta parlando del cosiddetto Caslásc (o Castellazzo), "una costruzione ciclopica a forma triangolare (un incredibile triangolo equilatero di circa 50 metri per lato) con muri che superano gli 8 metri di altezza e con una profondità di almeno 5 (esclusi i contrafforti)". Quello che oggi rimane è tuttavia solo "un cumulo di enormi massi che occupano centinaia di metri quadri in una posizione sconcertante, proprio a picco sulla valle". La granconsigliera dei Verdi liberali, con un’interrogazione firmata anche da Massimo Mobilia, chiede quindi al Consiglio di Stato se non sia possibile valorizzare "questo importante manufatto leventinese".

‘Fortificazione alpina longobarda dell’Alto Medioevo’

Nel testo Beretta Piccoli ricorda che l'area di Giornico "ha una ricca eredità culturale che risale all'epoca romana". Durante il periodo medievale questo luogo "divenne un importante centro commerciale grazie alla sua posizione strategica lungo la via del San Gottardo, una delle principali rotte commerciali tra l'Italia settentrionale e l'Europa centrale". È in questo contesto che venne dunque verosimilmente costruito il Castellazzo. La granconsigliera cita infatti un rilevamento archeologico-topografico del complesso eseguito nel 1999 dall'Istituto dei monumenti storici del Politecnico federale di Zurigo: quest'ultimo "concluse che per la tipologia della costruzione e la sua posizione strategica dovesse essere una fortificazione alpina longobarda dell’Alto Medioevo, ma senza comprenderne bene la vera essenza".

‘Trofeo di Giulio Cesare imperatore romano’

Di questa costruzione vi è anche traccia su una sorta di "prima cartina escursionistica della Valle Leventina", tracciata nel 1681 da Giovanni Rigolo, colto prete leventinese di Anzonico. Una mappa che mostra i monumenti che a suo avviso erano i più interessanti dell’epoca. "Tra indicazioni di chiese, torri, e campanili in basso a sinistra si scorge un singolare edificio triangolare proprio sopra Giornico". Edificio definito dal prete come "Castellazzo, trofeo di Giulio Cesare imperatore romano".

Le domande al governo ticinese

Nell'interrogazione Beretta Piccoli chiede innanzitutto al governo ticinese se "è a conoscenza di questo importante manufatto leventinese" e se il Cantone "si è mai occupato di analizzare o comprendere l’origine o il significato di questa imponente costruzione". Domanda inoltre esattamente quale risultato è scaturito dalle ricerche del Politecnico di Zurigo del 1999. La granconsigliera chiede poi "per quale motivo non vi sono indicazioni di sorta per raggiungere l’importante luogo archeologico" e se "sarebbe possibile almeno indicarne l’esistenza sui cartelli dei sentieri in loco". Domanda inoltre se sarebbe possibile "un minimo di conservazione del sito" con una puntuale pulizia e con il taglio delle piante "che stanno lentamente avanzando distruggendo quello che ancora resta". Non da ultimo chiede se si può ipotizzare l’allestimento di un cartello all’arrivo che ne citi almeno la storia conosciuta (eventualmente con un rimando a un sito o con un codice Qr).

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