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‘Non vogliamo ghetti ma persone integrate’

Mario Branda ritiene che gli spazi interculturali alle Scuole di Daro siano un tassello importante per l'accoglienza degli stranieri in città

Un corso di italiano
(Ti-Press)
6 giugno 2023
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A Bellinzona vivono persone provenienti da 111 nazionalità diverse. «Per la nostra città la presenza di cittadini stranieri è un tema importante e la convivenza funziona piuttosto bene. Vogliamo però evitare che, come avviene nelle grandi realtà, si creino dei ghetti. L’obiettivo è dunque far sì che qui queste persone si sentano integrate». È quanto ha evidenziato ieri il sindaco Mario Branda in occasione di un incontro con i media per presentare i nuovi spazi interculturali aperti nelle scorse settimane alle Scuole di Daro. Ed è proprio per favorire l’accoglienza, la socializzazione e l’integrazione che la Città ha messo a disposizione due aule dell’edificio lasciate libere due anni fa a causa del numero insufficiente di allievi iscritti, che attualmente frequentano le Scuole Nord. Questa sede si trova infatti in una posizione interessante, ma si tratterebbe di una sistemazione temporanea, perché in futuro gli allievi potrebbero tornare a scuola nella frazione collinare. Ciò dipenderà però dal numero di bambini iscritti.

Come detto, le due aule saranno messe a disposizione per i prossimi due anni ad associazioni operanti a livello locale nell’ambito dell’integrazione degli stranieri. «Si tratta di un periodo di prova, e se il progetto funzionerà bene ma la struttura non sarà più disponibile, valuteremo se riproporre le attività in un altro luogo», ha spiegato Branda. Riguardo a una sede definitiva, attualmente sono in corso alcune riflessioni e sul tavolo del Municipio ci sono delle idee ma ancora nulla di certo. Nel medesimo edificio si trova attualmente anche una ludoteca gestita da Comunità familiare (aperta il mercoledì pomeriggio) e la sede del patriziato di Daro.

‘Un bisogno concreto’

L’iniziativa è nata dalla sinergia tra la Città di Bellinzona (e in particolare l’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e il Servizio per l’integrazione degli stranieri), il Cantone e la Cooperativa Baobab. Le associazioni coinvolte e attive nel Bellinzonese propongono in particolare incontri mamma-bambino, ma anche appuntamenti dedicati ad altri ambiti dell’integrazione, come ad esempio quello linguistico, con corsi di italiano proposti dalla Croce Rossa e rivolti alla popolazione afgana. «Il progetto risponde a un bisogno concreto e colma una lacuna», ha rilevato Michela Trisconi, delegata cantonale all’integrazione degli stranieri. «In un contesto in cui gli spazi sono carenti, questa struttura acquista ancora più valore», le ha fatto eco Renzo Zanini, Capo ufficio richiedenti asilo e rifugiati. «La nostra Cooperativa è molto entusiasta di questo progetto – ha affermato Elena Conelli, collaboratrice di Baobab – anche perché riscontriamo un vero e proprio bisogno di coesione sociale. Speriamo che questo luogo possa fungere da piattaforma dove le associazioni attive nell’ambito dell’integrazione possano conoscersi e collaborare».

Proprio con questo scopo, sabato 17 giugno dalle 9.30 alle 11.30, è prevista una giornata di porte aperte rivolta alle associazioni attive nel settore.

Avviati i lavori del Tavolo della solidarietà

La novità a Daro si affianca a un altro tassello nel medesimo ambito. Ovvero al Tavolo della solidarietà e dell’integrazione, riunitosi per la prima volta lo scorso 16 maggio. Un appuntamento, che la Città prevede di organizzare annualmente e che mira a mettere in contatto tra loro i vari attori attivi su questi fronti. Si tratta inoltre di un’occasione per incentivare la collaborazione fra Città, Cantone e associazioni ed enti attivi sul territorio e discutere di progetti concreti.

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