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Scaletta, per ora niente misure concrete per la ‘direttissima’

Dopo la tragedia di settembre la locale Sat sta ancora valutando se e come intervenire. Il Cantone suggerisce di ‘dimenticare’ il sentiero non ufficiale

(Ti-Press)
6 marzo 2023
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La bella stagione si avvicina e in alta Valle di Blenio non si è per ora giunti all’attuazione di una misura concreta per il sentiero non ufficiale che porta alla Capanna Scaletta, dove lo scorso 4 settembre sono caduti e morti due 14enni che si trovavano in gita con una polisportiva del Varesotto e un terzo coetaneo ticinese è rimasto gravemente ferito nel tentativo di soccorrerli. Una tragedia che ha imposto riflessioni e non ha lasciato indifferente la Società alpinistica ticinese, sezione Lucomagno, proprietaria del rifugio alpino sopra Ghirone. Nelle settimane successive all’incidente, il comitato aveva scritto alla Sezione della mobilità (responsabile per il Cantone della definizione della rete sentieristica) per un parere su possibili misure per ridurre la pericolosità della ‘direttissima’, tragitto non demarcato ripido ed esposto che risulta però invitante visto che, rispetto al sentiero ufficiale, richiede circa mezz’ora in meno di cammino.

Non fa l’unanimità l’idea di rinunciarvi

Pur non essendo competente di un sentiero non segnalato e non iscritto nella rete escursionistica ufficiale in quanto non rientra nel Piano cantonale dei sentieri, data la gravità dell’episodio il Cantone, sollecitato dalla Sat Lucomagno, ha comunque ritenuto opportuno chinarsi sul tema poiché il sentiero si dirama a partire dalla rete ufficiale, portandolo sul tavolo della Commissione cantonale dei sentieri, la cui posizione – indica a ‘laRegione’ il caposezione Mirco Moser – si riassume da un lato nella decisione di proporre la cancellazione della traccia da tutte le carte topografiche (ciò che avverrà in parte in primavera) e dall’altro in una visione che in sostanza consiglia a tutti di dimenticarsi di quel sentiero; di non più percorrerlo consentendo così che la vegetazione vada man mano a nasconderlo. La Sat Lucomagno non è proprietaria del terreno lungo il quale si snoda la ‘direttissima’ (proprietario è il Patriziato di Ghirone) e non considera la sua esistenza come un valore aggiunto per la capanna Scaletta. Tuttavia non è un mistero che, dato il minor tempo di percorrenza, la via è spesso utilizzata dagli alpinisti più esperti, conoscitori del luogo, così come dal personale del rifugio. E di fronte alle riflessioni del Cantone, tra le fila della Sat non c’è stata l’unanimità sull’ipotesi di rinunciare al sentiero creato in passato dalla stessa società. Ad ogni modo, spiega alla ‘Regione’ il presidente Enea Solari, si tratta di una via percorsa da troppi animali affinché la vegetazione possa farla scomparire.

Possibili sviluppi dopo l’assemblea

Per tastare nuovamente il polso dei suoi soci, la Sat si troverà in assemblea sabato 10 marzo. Sul tavolo anche l’ipotesi di pianificare puntuali interventi (corde e ancoraggi) per migliorare la sicurezza nei punti più insidiosi della ‘direttissima’. Per il momento Solari ribadisce che la società continuerà quantomeno a invitare il pubblico a seguire la via ufficiale. Via ufficiale che potrebbe essere sistemata e resa quindi più invitante.

Dubbi sull’efficacia di un cartello

In attesa di eventuali sviluppi, le posizioni di Cantone e società alpinistica sembrano convergere sull’eventualità ventilata subito dopo la tragedia di sbarrare il sentiero (opzione ritenuta fisicamente impossibile) e sui dubbi circa l’efficacia che avrebbe un cartello che mette in guardia gli escursionisti. Si teme infatti, in una zona frequentata da tanti appassionati, che un’indicazione sulla pericolosità della traccia possa stuzzicare a mettersi alla prova. In tanti potrebbero invece pensare che il cartello dovrebbe quantomeno scoraggiare le persone non esperte che non conoscono la zona. Va però ricordato che i responsabili della Virtus Bisuschio conoscevano il sentiero non ufficiale e gli era stato sconsigliato di percorrerlo.

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