Bellinzonese

Casa anziani Sementina, i vertici restano dove sono

Caso Covid, dal Cc no alla risoluzione Verdi/Mps/Fa per sostituire i due direttori condannati e presentare un rapporto sui correttivi introdotti

27 febbraio 2023
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Con 7 sì, 40 no e 3 astenuti non ha fatto breccia nel Consiglio comunale di Bellinzona, riunito questa sera, la proposta di risoluzione presentata da Matteo Pronzini a nome del gruppo Verdi/Mps/Fa con alcune richieste formulate all’indomani della parziale condanna dei tre imputati per il Covid entrato nella casa anziani di Sementina dove nella primavera 2020 vi sono stati 22 decessi. Due dei sei punti chiedevano al Municipio di presentare al Cc entro il 30 giugno 2023 sia un rapporto che illustrasse le misure intraprese negli ultimi anni nella struttura per affrontare situazioni d’emergenza come quelle verificatesi nel 2020, sia un rapporto sul futuro delle case per anziani della Città, in particolare alla luce della prevista integrazione della struttura Greina. Proposte che – insieme a quella di esprimere vicinanza ed empatia nei confronti dei parenti degli ospiti deceduti – alcuni consiglieri sarebbero stati disposti a sostenere, se non fossero state affiancate da altre quattro proposte non condivise dalla maggioranza, fra cui biasimare il Municipio "per non essersi assunto la responsabilità politica dei fatti" e compiere i passi per sostituire il direttore del Settore anziani comunale e la direttrice sanitaria di Sementina.

Il dibattito

«Chiara la responsabilità del Municipio che ha sempre difeso in modo acritico i vertici della casa anziani», ha premesso Ronald David introducendo il tema a nome del gruppo Verdi/Mps/Fa: «Ci aspettiamo risposte a breve dal Municipio sulla strategia relativa alla struttura di Sementina e alle altre. Nascondere la testa sotto la sabbia non è più sostenibile».

Chiedendo di applicare «prudenza e senso di equità», il sindaco Mario Branda ha subito replicato assicurando che il tema delle strutture per anziani «sta a cuore del Municipio, sempre adoperatosi per assicurare la qualità necessarie delle cure». Ha poi sottolineato che «un potere altrettanto forte lo esercita l’Ufficio del medico cantonale. Esso può chiedere di rivedere l’assetto gestionale e intervenire direttamente sulla gestione delle strutture. Non l’ha mai fatto. E anzi, anno dopo anno ha sempre rinnovato l’autorizzazione a gestirle. Per di più chiedendo alla medesima Città di assorbire anche la Casa anziani Greina, questo pur considerando che verrebbe integrata nella rete comunale diretta dalle stesse persone oggetto di verifiche giudiziarie». Il medesimo Ufficio, ricordiamo, ha comunque scritto un rapporto, leggermente corretto in una seconda versione, nel quale ha elencato tutte le manchevolezze riscontrate durante la prima ondata; lacune gestionali solo in minima parte di carattere penale, come ha stabilito la Corte della Pretura penale, ma che avevano una rilevanza dal profilo operativo.

‘Evitare il capro espiatorio’

Quindi Branda ha ripetuto alcune cifre: complessivamente sono stati 2’724 gli ospiti di case anziani contagiati in Ticino durante la pandemia; 409 sono morti, di cui 151 nella prima ondata e 232 nella seconda «quando tutti ormai sembrava conoscessero quali sono le misure per contrastare il Covid. Lo dico invitando a usare prudenza quando si vuole a tutti i costi cercare un capro espiatorio e gettare la croce addosso a qualcuno. Fintanto che non giungeranno informazioni decisive contrarie, continueremo a sostenere le persone condannate in primo grado. Sono state al fronte giorno dopo giorno e crediamo alla loro buona fede e all’impegno profuso durante quei difficilissimi mesi». Dal profilo penale, «la Procura era partita dal reato di omicidio plurimo colposo, poi abbandonato. Un decreto d’accusa di molte pagine ma ridottosi infine a poca cosa, risolvendosi con un reato contravvenzionale di parziale violazione della Legge federale sulla lotta contro le malattie trasmissibili dell’essere umano, reato che nemmeno viene iscritto nel casellario giudiziale». Sempre il sindaco ha dunque invitato a «evitare comportamenti strumentali in assenza delle motivazioni scritte della Corte e di un giudizio definitivo».

La seduta è peraltro cominciata con il rilascio della dichiarazione di fedeltà alla Costituzione e alle Leggi al nuovo consigliere comunale Michele Egloff (gruppo Unità di sinistra) subentrato a Danilo Forini.

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