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Nessuna ‘grave mancanza’ nell’Istituto leventinese per anziani

Dal rapporto interno e da quello esterno sono però emerse alcune criticità: saranno adottate misure, come l’assunzione di un responsabile risorse umane

La sede di Faido
(Ti-Press)
13 ottobre 2022
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"Non sono state rilevate mancanze gravi" nell’Istituto leventinese per anziani. È quanto afferma il gruppo di lavoro congiunto (Delegazione consortile, Commissione interna del personale, direttore e sindacati Ocst e Vpod) in un comunicato diffuso dopo l’assemblea del personale tenutasi ieri a Faido. Circa un anno fa una lettera anonima denunciava metodi di conduzione e turni di lavoro logoranti che avrebbero anche portato alcuni dipendenti a dimettersi. Alcuni problemi ci sono sicuramente stati, ma, sembrerebbe, non tali da dover intervenire in modo drastico. In ogni caso sono però state condotte due indagini, una interna e una affidata al Laboratorio di psicopatologia del lavoro – un servizio dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale – che hanno dato risultati "complementari e in sintonia", individuando "alcuni punti sui quali intervenire con misure di miglioramento". E questo anche grazie all’ottima collaborazione della Delegazione consortile: «Abbiamo cercato di andare a fondo per capire se effettivamente c’era questo malessere», afferma il presidente Marzio Eusebio. Risultati che sono stati presentati alle circa 200 persone presenti all’assemblea, le quali sembrano essere soddisfatte: «Durante la serata non vi sono stati interventi critici o polemici», aggiunge Eusebio. Verosimilmente i collaboratori sono soddisfatti, perché hanno notato la volontà concreta di cercare di migliorare il clima di lavoro.

I principali provvedimenti

Ma quindi di quali misure stiamo parlando? Innanzitutto sarà assunto (tramite regolare concorso) un responsabile delle risorse umane. Questa figura dovrebbe anche avere il compito di mediare fra il personale e i quadri, facendo in modo che le regole vengano sempre applicate in modo equo a tutti. E questo visto che, stando a nostre informazioni, sarebbe stato proprio l’atteggiamento non proprio ottimale di alcuni quadri a influire negativamente sul clima di lavoro: nulla di particolarmente grave, ma tanti piccoli episodi che sommati possono provocare un certo disagio. Il futuro responsabile delle risorse umane avrà anche il compito di gestire i turni, che nelle strutture sanitarie in generale sono sempre oggetto di importanti discussioni. Sarà nominato pure un responsabile della qualità nelle tre strutture dell’Istituto (Faido, Prato Leventina e Giornico) e in generale sono previsti aggiustamenti a livello di organigramma. Per quanto riguarda i quadri è anche prevista una loro maggiore presenza nelle due sedi più periferiche, ovvero Giornico e Prato, in modo che il personale possa sempre avere un punto di riferimento. In questo senso durante l’estate sono già stati incaricati alcuni nuovi capireparto, a dimostrazione del fatto che la delegazione consortile, dove è possibile, non sta aspettando prima di agire. Infine, una delle altre misure che saranno applicate sarà l’introduzione della timbratura in tutte e tre le strutture.

I sindacati: ‘Controlleremo che le soluzioni vengano implementate’

Insomma, «non tutti i mali vengono per nuocere», rileva Stefano Testa (Vpod): «Grazie a questa situazione è stato possibile individuare altri piccoli problemi, rispetto a quelli segnalati nella lettera anonima, per i quali sono state trovate delle soluzioni». Il sindacalista sottolinea poi che «c’è stata un’ottima collaborazione da parte della delegazione che ha cercato di capire, anziché chiudersi a riccio, e di trovare misure adeguate». E questo è anche stato percepito durante l’assemblea, da cui è emersa una certa «positività» in vista del futuro. In ogni caso, Testa precisa che si vigilerà «affinché le misure annunciate vengano poi effettivamente implementate il più in fretta possibile». Assicura infine che «atteggiamenti autoritari e modi di fare bruschi non saranno tollerati», aggiungendo che per qualsiasi questione «i dipendenti potranno sempre rivolgersi ai sindacati o alla commissione del personale».

Soddisfatto anche il sindacalista dell’Ocst Roberto Cefis che pure sottolinea come «vi sarà un importante controllo per far sì che le cose vadano per il meglio». E questo nonostante finora «non siano emerse situazioni particolarmente gravi o che necessitano interventi importanti». Sono state riscontrate solo alcune criticità che però «sembrano risolvibili in tempi abbastanza celeri con interventi puntuali» anche grazie «alla grande disponibilità e alla totale trasparenza» della delegazione: «Un gesto importante che permette di garantire una certa serenità, in particolare agli ospiti delle strutture». Per quanto riguarda il personale, «l’implementazione di una turnistica migliorata permetterà di non sovraccaricarlo e di riuscire a conciliare meglio famiglia e impiego». E proprio in quest’ultimo senso la delegazione «sta facendo un ottimo lavoro».

Dipendenti ascoltati

Ricordiamo che la lettera anonima era stata resa pubblica nell’ottobre del 2021 dal Mattino della Domenica. In tempi brevi era stato costituito un gruppo di lavoro congiunto formato da rappresentanti della Delegazione consortile, dal direttore dell’Istituto, da esponenti della Commissione interna del personale e dai rappresentanti sindacali Ocst e Vpod. In seguito è stato costituito un Gruppo di ascolto, formato da due rappresentanti della delegazione, il quale ha tra l’altro favorito la possibilità di colloqui di gruppo e individuali e che poi ha stilato un rapporto. Rapporto i cui risultati e conclusioni sono simili a quello presentato dal Laboratorio di psicopatologia del lavoro che ha da parte sua sentito 242 dipendenti su 244.

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