Bellinzonese

Istituto leventinese per anziani, ‘personale esasperato’

Crescente malessere tra parte dei dipendenti che hanno scritto anche al Dss. Ora sindacati e direzione stanno esaminando la situazione

Una delle case leventinesi per anziani del consorzio
(Ti-Press)
3 ottobre 2021
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“Sovraccarico di lavoro, turni extra, personale che dimissiona e non viene sostituito”. Per queste ragioni tra il personale delle tre case anziani di Faido, Giornico e Prato Leventina ci sarebbe un crescente malessere e la situazione è stata segnalata da una lettera anonima inviata anche al Dipartimento della sanità e socialità, al medico cantonale e al comitato che presiede il consorzio di cui fanno parte le strutture, come ha anticipato oggi il Mattino della Domenica. All’origine del disagio ci sarebbero i metodi di conduzione e turni di lavoro logoranti, come richieste extra per la copertura turni, nelle tre sedi. Il personale lamenta anche di esser stato confrontato con cambi di mansioni e che da alcune settimane è stato comunicato loro di dover organizzare anche dei momenti di animazione. Un clima che avrebbe portato diversi lavoratori a lasciare le strutture e la preoccupazione è che a farne le spese non sia solo il personale curante, ma anche gli ospiti. Le famiglie hanno aspettative importanti sulla presa a carico del proprio caro, ma spesso “noi le deludiamo. Le lamentele da parte dei familiari sono associate alle condizioni nelle quali ci troviamo a lavorare. Errori, distrazioni e dimenticanze, nei confronti di quelle piccole attenzioni che fanno sentire bene la persona a carico, sono all’ordine del giorno”, spiega il gruppo di curanti. I turni del piano di lavoro, sostengono sempre alcuni dipendenti della casa anziani, vengono spesso modificati senza preavviso, il più delle volte senza chiedere prima la disponibilità del dipendente interessato. “Inoltre, in molti casi non vengono nemmeno rispettati la percentuale d’impiego o i turni di riposo”, aggiungono. I sindacati, riferisce la Rsi, si erano già attivati per capire cosa stesse accadendo. “Il settore in generale è sotto pressione e nelle case anziani oggi è difficile vivere e lavorare. A Faido da qualche tempo ci arrivavano delle notizie di difficoltà nella gestione di tutte e tre le strutture. Negli scorsi giorni noi abbiamo preso contatto con la direzione chiedendo un incontro urgente perché la commissione interna ci ha avvisati di questo malessere strisciante all’interno delle strutture”, afferma Stefano Testa della Vpod ai microfoni della Rsi.

I vertici del consorzio "noi siamo sereni”

La lettera anonima è stata ricevuta lo scorso 25 agosto. Dunque i vertici del consorzio delle tre case anziani erano al corrente delle accuse. Marzio Eusebio, presidente del consorzio Istituto leventinese per anziani non condivide i toni utilizzati dagli autori della lettera. “Questa lettera declamatoria non serve a trovare delle soluzioni nell’interesse dei collaboratori, degli organi dirigenti e degli ospiti della casa”, dichiara interpellato dalla ‘Regione’. Eusebio ha comunicato che è stata costituita una commissione di accertamento interna per esaminare la situazione il cui rapporto dovrebbe essere consegnato tra una decina di giorni. “La delegazione consortile incontrerà questa settimana la commissione interna del personale al fine di fare il punto della situazione e di mettere fine ad eventuali problemi”, spiega. “Noi siamo molto sereni perché riteniamo che tutti all’interno della casa per anziani abbiano svolto il loro compito, tuttavia in un’azienda con 250 dipendenti è possibile che ci siano delle tensioni interne e ora si tratta di verificare la situazione”, conclude Marzio Eusebio.

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