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C’è fermento turistico in valle: ‘Non solo grazie alla pandemia’

Secondo l’ex direttore di Ticino Turismo Elia Frapolli, oggi consulente, è un ottimo momento per investire nelle strutture d’accoglienza

Il consulente turistico Elia Frapolli
(Ti-Press)
11 febbraio 2022
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«Grazie a diversi fattori positivi concomitanti, l’attuale è un ottimo momento per investire nelle infrastrutture turistiche d’accoglienza in valle». Parola di Elia Frapolli, già direttore di Ticino Turismo, poi messosi in proprio fornendo consulenze nel ramo. Una di queste ha riguardato l’hotel Arcobaleno di Olivone che la famiglia Sassella, come da noi pubblicato mercoledì, sta modernizzando affiancandovi l’associazione Base Camp Ticino che proporrà escursioni di ogni tipo coinvolgendo guide esperte. Un’offerta non nuova nell’arco alpino (si pensi agli hotel delle grandi stazioni invernali che vantano loro scuole di sci) ma che nell’alta Valle di Blenio porterà una ventata di freschezza. Una consulenza, quella richiesta a Frapolli, volta a comprendere come far maturare l’operazione per assicurarle il successo sperato in un contesto turistico confrontato con delle debolezze ereditate dal passato ma con buone prospettive di crescita e consolidamento.

Natura e tradizioni ‘in forte tendenza’

Come un’ostetrica Frapolli aiuta privati, enti, Comuni e destinazioni «a far nascere progetti turistici piccoli e più grandi». Partendo dallo studio di fattibilità «affianco i promotori quando si tratta d’individuare e imboccare la giusta via per raggiungere l’obiettivo immaginato, sempre che vi siano le indispensabili premesse di sostenibilità». Una chiave di volta «è rappresentata dall’attuale periodo storico. La pandemia ha infatti indotto molte persone a vivere più intensamente il proprio territorio di riferimento, innescando nei ticinesi e nei confederati, e non solo, una gran voglia di turismo nella natura e nelle tradizioni cercando l’armonia e riscoprendo il nostro cantone, le sue valli e le montagne. Lo dimostrano i pernottamenti che hanno raggiunto livelli record. Dal canto loro gli esperti sono convinti che questa sarà una tendenza forte per gli anni a venire». La pandemia che ha frenato i viaggi all’estero «si è però innescata in un cambiamento già in atto accelerandolo», probabilmente aiutato anche da una maggiore presa di coscienza collettiva del problema climatico globale. «In taluni campi, come appunto quello turistico, la crisi pandemica sta insomma incrementando le opportunità d’investimento. Oggi in effetti mi capita più spesso di prima di lavorare con strutture alberghiere dell’Alto Ticino e valmaggesi».

‘Oggi il privato è più a suo agio’

L’evoluzione in atto, aggiunge Elia Frapolli, «è altresì favorita da una politica regionale che ha cambiato passo rispetto al passato. Il privato si sente più a suo agio in questo nuovo contesto che vede lavorare in modo più coordinato e coeso Comuni, specialmente dopo le aggregazioni, Organizzazioni turistiche regionali, Azienda turistica ticinese ed Enti regionali per lo sviluppo. Inoltre, con visioni che non finiscono dopodomani ma si allungano sui decenni a venire, i Masterplan regionali come quelli bleniese e leventinese con i quali collaboro, mirano a impostare e a far maturare in modo strategico progetti di vario tipo, sia nell’ambito infrastrutturale sia in quello delle attività da svolgere. L’impegno corale sta insomma producendo i primi risultati e i benefici non tarderanno a palesarsi innescando uno sviluppo virtuoso». All’interno di una visione chiara e a lungo termine – ribadisce Frapolli – è più facile che il privato investa: «Un esempio lampante è lo sviluppo turistico e infrastrutturale dell’Alta Val di Blenio che include in primis il nuovo centro nordico di Campra, il progetto Campo Blenio 365 e l’ammodernamento comunale del Polisport di Olivone», più tutta l’offerta di sentieri pedestri e per rampichini.

Base finanziaria propria e aiuti esterni

E il fermento, sottolinea Frapolli, «lo si percepisce chiaramente. Diversi proprietari di vecchi hotel e anche di strutture non alberghiere che potrebbero diventare B&B mostrano un chiaro interesse a investire. Alcuni sono molto veloci nel concretizzare le loro intenzioni, come nel caso dell’hotel Arcobaleno; altri progetti più complessi e grandi richiedono più tempo, come il Sun Village di Acquarossa. Li ho seguiti entrambi nelle fasi iniziali dedicate all’elaborazione del business plan e subito erano emerse le migliori intenzioni in un contesto generale che, ripeto, è oggi positivo in un nuovo contesto di politica regionale. Un’importanza chiave la assume comunque e sempre il promotore e la sua determinazione, che ovviamente deve confrontarsi con molte questioni pratiche a cominciare dal finanziamento e dall’ottenimento dei permessi». Le probabilità di riuscita crescono, come in passato, se la base finanziaria propria è solida. «Per rafforzarla – spiega Frapolli – vi sono più possibilità sovente poco conosciute. A cominciare dalle sovvenzioni pubbliche: il Cantone per esempio prevede dei finanziamenti in base alla Legge sul turismo; aiuti possono arrivare anche da istituti di vario genere, come la Società di credito alberghiero attiva a livello nazionale, e da fondazioni private come l’Aiuto svizzero alla montagna Berghilfe».

Chi merita e chi no

E quando si chiede degli aiuti senza ottenerli... un bel problema. «Qui sta la differenza fra bei progetti, meritevoli, e quelli meno. La sfida – evidenzia Frapolli – è dunque creare il bel progetto, trovare il giusto posizionamento e la categoria di ospite, e meglio una precisa categoria di pubblico a dipendenza della stagione. Da questo dipende una lunga serie di dettagli che vanno dai contenuti architettonici come la dimensione e il livello qualitativo delle camere, al tipo di colazione fino alla promozione e al marketing. Seguono quindi il calcolo dei costi di gestione e le valutazioni volte a capire se l’operazione sia economicamente sana, in grado cioè di coprire l’onere ipotecario e di assicurare un ricavo». E non sempre le rose fioriscono: «Devo ammettere che talvolta non si è raggiunta la garanzia di successo. In quel caso è imperativo fermarsi prima di cominciare a investire, oppure correggere il tiro riconsiderando alcuni aspetti».

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