Bellinzonese

Nuovo ospedale di Acquarossa non prima del 2027

Iter rallentato dalla pandemia e dall'aggiornamento dello studio di fattibilità. L'auspicio è di avviare il concorso pubblico di progetto entro fine anno

A breve un incontro tra Fondazione La Quercia, Eoc e Dipartimento della sanità e della socialità
8 settembre 2021
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Dopo il via libera del Consiglio comunale di Acquarossa nel mese di giugno 2020, anche il Consiglio di Stato ha recentemente approvato la variante del Piano regolatore della sezione di Corzoneso concernente la pianificazione del nuovo Polo sociosanitario. Una modifica (che cambia il limite della zona di pericolo) che di fatto mette a disposizione una porzione di terreno in più per la costruzione del nuovo ospedale nello stesso comparto in cui sono attivi da decenni la casa anziani La Quercia e l’attuale nosocomio. Coinvolti nel progetto l’Ente ospedaliero cantonale (Eoc), il Dipartimento della sanità e della socialità e la Fondazione La Quercia, proprietaria del terreno e committente dell’opera. Oltre all’ospedale, l’infrastruttura il cui costo è ipotizzato tra i 20 e i 30 milioni di franchi comprenderà anche ambulatori e studi medici privati, uno studio di fisioterapia e altri fornitori di prestazioni sanitarie locali. Il nuovo stabile sarà interamente collegato con l’attuale casa anziani.

Verso la progettazione

Dopo la presentazione dello studio di fattibilità nel 2019 e la citata modifica di Piano regolatore, il prossimo passo verso la realizzazione dell’opera – secondo la nuova tabella di marcia la messa in esercizio è prevista nel 2027 e non nel 2025 come indicato negli scorsi anni – è il concorso di progetto. Il gruppo di lavoro della fondazione La Quercia si incontrerà nel corso delle prossime settimane con i rappresentanti del Dipartimento della sanità e della socialità (Dss) e dell’Ente ospedaliero cantonale (Eoc). Ci dice di più il direttore della casa per anziani Antonio Conceprio, uno dei rappresentanti della fondazione nel gremio che sta conducendo le trattative. «Nell’ultimo anno abbiamo apportato alcuni aggiornamenti allo studio di fattibilità, aspetti che richiedevano informazioni più dettagliate. Durante i prossimi incontri si tratterà da una parte di definire nello specifico la ripartizione dei costi, peraltro già ipotizzata dal piano finanziario, mentre dall’altra definire le corrette procedure da intraprendere. Entro la fine dell’anno si auspica di poter avviare il concorso pubblico di progetto, per il quale saranno necessari circa 450mila franchi. Siamo motivati e pronti a ridare slancio al progetto che a causa della pandemia ha subito un inevitabile rallentamento».

Totalmente ristrutturata tra il 2001 e il 2003 per rispondere alle nuove esigenze di presa a carico di ospiti della terza età, la casa anziani La Quercia non muterà sul piano architettonico ma potrà beneficiare di alcuni importanti interventi, come il rifacimento totale dell’attuale cucina e della mensa per il personale che serve entrambi gli istituti e del rinnovamento dell’impiantistica. «Inoltre, oltre agli 80 posti letto attuali, saranno intergrati nel nuovo stabile 12 nuovi posti letto per cure specialistiche (come ad esempio cure palliative o reparti protetti), gestiti e a disposizione dalla casa per anziani». Per quanto riguarda l’ala del nuovo nosocomio pensata per riunire sotto lo stesso tetto le prestazioni sociosanitarie a beneficio della popolazione bleniese, l’idea di progetto della fondazione prevede l’insediamento di studi medici specialistici privati, come anche di una fisioterapia unica che possa dedicarsi alla clientela privata così come alle prestazioni per l’ospedale e la casa anziani. Rimarrà inoltre la sede di Spitex e una nuova sede secondaria di Tre Valli Soccorso.

Discorso aperto per l’attuale nosocomio

Ma cosa ne sarà dell’attuale ospedale? Dalle indicazioni fornite in questi anni si prospettava la demolizione. Il tema sarà trattato nei prossimi incontri tra Eoc (attuale proprietario) e fondazione La Quercia. «All’inizio del progetto, Eoc aveva ventilato la disponibilità a cedere alla Fondazione o al Comune la vecchia struttura al momento dell’insediamento nel nuovo ospedale, la cui parte ospitante gli spazi amministrativi risalente agli anni 90 e collegata alla casa per anziani è ancora in buono stato e merita senz’altro di essere riconvertita per altro utilizzo e servizio a favore della valle. Ma sarà un discorso su più fronti che dovrà coinvolgere anche la politica». Sull’ultimo numero della Voce di Blenio, le granconsigliere Gina La Mantia e Lea Ferrari lanciano l’idea di mantenere lo stabile per realizzare al suo interno una cooperativa abitativa. Da noi sollecitato sul tema, il sindaco di Acquarossa Odis De Leoni rileva che i tre Comuni bleniesi non hanno alcun interesse ad abbattere l’attuale ospedale. A tempo debito, aggiunge, bisognerà valutare quale sarà la destinazione migliore per l’edificio. 

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