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Cercasi nuova sede per guggen e carristi di carnevale

Il Rabadan e altri comitati stanno collaborando col Cantone per individuare e realizzare una sorta di ‘centro di competenza’

Ti-Press
10 luglio 2021
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Volendo esagerare con i termini potremmo chiamarlo ‘Centro di competenze del Carnevale’. O, restando coi piedi per terra, un punto d’incontro. È la struttura che sulla spinta del Rabadan di Bellinzona e di alcuni gruppi carnascialeschi ticinesi affamati di spazio per le loro attività si sta cercando d’individuare, preferibilmente in una zona centrale del Ticino. L’obiettivo è facilitare, dal profilo logistico, la costruzione dei coreografici carri destinati a sfilare durante i principali appuntamenti in maschera della Svizzera italiana. Ma non solo. Mauro Bissolotti, vicepresidente del Rabadan, ha accennato al tema durante la recente assemblea del carnevale bellinzonese tenutasi a Carasso e segnata dal passaggio di presidenza da Flavio Petraglio a Giovanni Capoferri. Le pubblicità di due note imprese di carpenteria ticinesi sostengono che il tetto è tutto e che il tetto è casa. Lo dimostrano peraltro i recenti fatti di Lugano legati alla demolizione del centro autonomo, dove le attività autogestite hanno trovato per diversi anni una loro chiara identità, cancellata ora dalle ruspe. «Volendo tracciare un parallelo – spiega Bissolotti interpellato dalla ‘Regione’ – anche la nostra iniziativa sfocerebbe in una sorta di… autogestione. Intendiamo creare un’apposita associazione incaricata di promuovere l’iniziativa e gestire la struttura trovando i necessari finanziamenti, adattandola alle necessità e tenendola in ordine. Volendo fare le cose per bene, da alcuni mesi abbiamo coinvolto il Cantone, più precisamente il Dipartimento del territorio, con l’intento di collaborare nell’individuazione di un luogo, un terreno o una struttura non più utilizzata, che possa accogliere le molteplici attività immaginate». 

Appello anche ai privati

Qualche possibile location, per esempio nell’Alto Vedeggio, è già stata messa sul tavolo e gli approfondimenti sono in corso: «Siamo motivati – aggiunge Bissolotti – e confidiamo che una soluzione possa maturare in tempi stretti grazie ai finora proficui contatti avuti con i servizi cantonali, o con eventuali privati proprietari di superfici e strutture che dovessero interessarsi prendendo a cuore la nostra iniziativa». L’appello è insomma lanciato. I contenuti previsti spaziano a 360 gradi nel suggestivo e variegato mondo del Carnevale, ma anche extracarnevale, e gli inquilini potrebbero essere gruppi che necessitano di ampi spazi per realizzare i carri, gruppi di animazione, guggen, filarmoniche e, non da ultimo, anche corsi per adulti organizzati dal Cantone sempre in ambito carnascialesco, per esempio nella confezione manuale di maschere, travestimenti e decorazioni.

Quattro società cercano casa

Vista la competizione che motiva i gruppi e le guggen a proporre, edizione dopo edizione, i carri e le coreografie più divertenti e suggestive, l’iniziativa non comporta forse il rischio che idee e spunti ironici vengano svelati alla ‘concorrenza’ e quindi copiati? «No e per più motivi», risponde Bissolotti: «In primo luogo, i temi che verranno affrontati dai singoli gruppi e formazioni musicali durante la successiva edizione devono essere annunciati ai maggiori Carnevali già durante l’estate precedente. In caso di doppioni si chiede ai gruppi di accordarsi per individuare delle alternative. In secondo luogo, già attualmente la sede del Rabadan a Carasso viene messa a disposizione di più gruppi che realizzano carri e coreografie; in un clima di vera amicizia la collaborazione è ottima e c’è affiatamento. Inoltre è molto forte la componente intergenerazionale e l’ambiente favorisce il coinvolgimento dei più giovani. Se cerchiamo un terreno o infrastrutture già presenti, ma non utilizzate, è perché a Carasso lo spazio inizia a scarseggiare e si sta un po’ stretti».

Nel Mendrisiotto la soluzione c’è

Nel Mendrisiotto una soluzione è stata individuata grazie all’aiuto finanziario di alcuni Comuni del distretto e del Rabadan che ha permesso di rendere più sicura la struttura già messa a disposizione dalle Ffs vicino al Palapenz di Chiasso e che risultava pericolante. «Risalendo verso nord – conclude Mauro Bissolotti – attualmente hanno carenza di spazio i gruppi capriaschesi Volabass e Scarpüscion, nonché due di Bellinzona, i Grézz che rischiano di dover lasciare la sede di Carasso, e Cüei dal to mam di Daro che hanno trasferito il loro materiale in un box». Se son rose fioriranno.

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