Bellinzonese

Crollo di Gudo, una famiglia resta ancora fuori casa

Stamane il sopralluogo dei tecnici: scesi quasi mille metri cubi di massi, via Sasso Grande riaprirà a breve, mentre è urgente la messa in sicurezza

Abitazioni minacciate, urge la messa in sicurezza (Ti-Press/Golay)
7 dicembre 2020
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Dovrà armarsi di pazienza, e con ogni probabilità attendere ancora qualche giorno fuori casa, la famiglia di Gudo evacuata essendo la sua abitazione in zona collinare (località Sasso Grande) seriamente minacciata da altri crolli dopo quello verificatosi nella tarda serata di sabato, a sua volta preceduto poche ore prima da un evento minore. Crolli che hanno reso necessario allontanare due famiglie, una delle quali ha nel frattempo potuto rientrare al domicilio. Il sopralluogo effettuato questa mattina dal Servizio forestale cantonale insieme ai tecnici del Dicastero opere pubbliche e ambiente della Città di Bellinzona, ha permesso di quantificare in 800-1’000 metri cubi il quantitativo di massi staccatosi e sceso a valle finendo nei giardini e su via Sasso Grande. Blocchi importanti e che in taluni casi raggiungono i 5-10 metri cubi di volume. La strada, al momento ancora chiusa alla circolazione, tanto da impedire a quattro nuclei familiari di raggiungere il piano, potrà forse essere riaperta ancora questa sera, lunedì. Il sopralluogo – spiega alla ‘Regione’ un geologo del Cantone, Mattia Soldati – ha anche evidenziato l’esistenza di un problema abbastanza importante che con una certa urgenza richiederà a breve la messa in sicurezza della parete boschiva sovrastante. Non è stato possibile chiarire l'esatto origine dello smottamento: mentre il primo piccolo evento è da ricondurre a un albero piegatosi sotto il peso della neve caduta venerdì, il crollo di sabato sera ha dimensioni più vaste le cui cause vanno ricercate nella precaria stabilità di una superficie più ampia.

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