San Gottardo

Messa in esercizio terminata, il Parco eolico fa sul serio

Concluso il servizio di prova per l'ultima delle cinque pale. L'Aet, seppur con alcuni aspetti ancora da affinare, ha dato inizio alla produzione di energia

(Ti-Press)
4 dicembre 2020
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È terminato il servizio di prova dell'ultima delle cinque torri del Parco eolico del San Gottardo da 32 milioni di franchi inaugurato a metà ottobre. Da martedì 2 dicembre si è dato inizio alla fase di produzione di energia. «Abbiamo avuto qualche piccolo problema con la messa in servizio delle ultime pale a causa delle condizioni meteo e di alcuni aggiustamenti che si rendono necessari quando si mette in funzione un impianto nuovo e di simili dimensioni – spiega Edy Losa, direttore della Parco eolico del San Gottardo Sa (Pesg) –, ma da alcuni giorni l'impianto è completamente attivo. Ora starà al vento fare la sua parte». Sarà tuttavia necessario ancora un po' di tempo per affinare l'algoritmo che regola il sistema automatico del Parco eolico. Un sistema che, in base a forza e direzione del vento, servirà per ottimizzare la produzione. «Per fornire un primo resoconto dell'attività bisognerà aspettare un anno», annota Losa.

65% dell'energia prodotto in inverno

L'impianto raggiungerà la massima capacità di produzione nei mesi invernali, dove viene generato circa il 65% dell'energia prodotta in un anno. «Gennaio, febbraio e marzo sono mesi particolarmente interessanti», rileva Losa, sottolineando tuttavia l'eventualità di ricorrere nei periodi più freddi e umidi all'utilizzo del sistema di riscaldamento delle pale. Ciò che comporta un'interruzione dell'attività di produzione per circa quattro ore. «Il meteo gioca sicuramente un ruolo importante. Queste perdite di produzione dovute al gelo erano però state preventivate». 

Losa conferma le intenzioni della Pesg: raggiungere una produzione di energia annua tra i 16 e i 20 Gwh che possa soddisfare il fabbisogno di circa 4'000 economie domestiche. Tuttavia non si esclude che, a dipendenza della durata di quello che Losa definisce un «periodo di apprendimento», la produzione non riuscirà a raggiungere l'obiettivo già al termine del 2021. Sempre nel 2021, verosimilmente tra maggio e fine giugno, si procederà con le misure di compenso previste nell'ambito del progetto, ovvero l'interramento dei cavi ad alta tensione e la sistemazione finale degli accessi alla zona. 

L'Azienda elettrica ticinese (Aet) monitora la situazione dal centro di comando di Monte Carasso e rimane in stretto contatto con l'azienda Enercon, alla quale è stato affidato il servizio di manutenzione per un periodo di almeno 20 anni. La ditta tedesca è la stessa che ha fornito il materiale particolarmente adatto per condizioni climatiche come quelle dell'Alto Ticino. La Pesg, ricordiamo, è detenuta per il 70% dall'Aet, per il 25% dai Services industriels de Génève e per il restante 5% dal Comune di Airolo. 

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