Bellinzonese

Le Tre Valli ancora aspettano le fermate AlpTransit

A quattro anni dalla petizione con quasi 8'000 firme la Commissione regionale dei trasporti auspica di poter finalmente salire sul treno

Il momento della consegna delle firme nell'aprile 2016 (Ti-Press)
4 novembre 2020
|

Che fine hanno fatto le tanto richieste fermate dei treni ad alta velocità a Biasca? A chiederselo è la Commissione regionale dei trasporti Tre Valli (Crttv) che tramite il suo presidente Massimo Ferrari da noi interpellato si dice molto delusa per il fatto che le fermate non sembrano trovare conferma nemmeno con il cambio d’orario generale in programma il prossimo 13 dicembre, quando entrerà in funzione anche la galleria di base del Monte Ceneri. L'auspicio è che si possano ancora apportare delle modifiche favorevoli in tal senso per Biasca e la popolazione delle Tre Valli. Era stata proprio la Crttv a farsi promotrice nel 2016 di una petizione all’indirizzo del Consiglio di Stato che aveva permesso di raccogliere circa 8’000 firme.

La richiesta era di poter disporre di alcune fermati dei treni ad alta velocità sia al mattino che alla sera, senza dover cambiare a Bellinzona allungando così il viaggio. Ma, quattro anni dopo, l’unico convoglio che permette di raggiungere la Riviera da Zurigo in 1 ora e 37 (cambiando ad Arth-Goldau) è quello con arrivo a Biasca la sera alle 23.47. Di giorno e in entrambe le direzioni è sempre necessario cambiare a Bellinzona allungando così il tragitto di almeno mezz’ora. Anche cercando dei collegamenti con il nord delle Alpi in date posteriori al cambio d’orario, per il momento non sembrano esserci sorprese positive per chi prende il treno a Biasca. «Il Cantone latita nel sostenere le nostre richieste nei confronti delle Ferrovie. Da un lato dice di sostenerci ma poi non fa i compiti che dovrebbe. Noi auspichiamo di poter disporre di 2-3 fermate la mattina e di altrettante la sera, in modo che il collegamento sia attrattivo anche per i pendolari», sottolinea Ferrari.

Officine a Castione: ricorsi ancora pendenti

Tra le preoccupazioni per il futuro del trasporto regionale, il presidente della Crttv cita l'osteggiato trasloco delle officine Ffs a Castione. Proprio questa Commissione regionale dei trasporti, oltre ad alcuni Comuni delle Tre Valli, avevano inoltrato il proprio ricorso contro la riservazione d’area per l’esercizio ferroviario; l'auspicio, ricordiamo, era che si potesse realizzare il nuovo stabilimento nella zona industriale di Bodio-Giornico. «Per noi la realizzazione delle officine a Castione è un vero e proprio sbarramento del trasporto pubblico, impedisce un servizio razionale nelle Tre Valli a causa dell'intenzione delle Ffs di spostare ad Arbedo-Castione il capolinea nord dei treni Tilo, che non arriveranno più a Biasca», precisa Ferrari. Il tema, aggiunge, viene seguito molto da vicino dalla Crttv: «E non ci fermeremo finché non sarà risolto». Rimane ancora pendente il ricorso sopraccitato e su questo aspetto Ferrari solleva delle domande alla luce del fatto che la progettazione dello stabilimento sta andando avanti comunque. «Che genere di giustizia potrà essere garantita a questo punto? Una decisione sui ricorsi era attesa a marzo ma siamo in novembre e non ci sono ancora indicazioni».

L’accoppiata vincente bicicletta-treno

Un altro aspetto su cui la Commissione regionale dei trasporti punta per la mobilità del futuro sono dei collegamenti ciclabili da pensare e realizzare su misura dei pendolari che hanno la necessità di raggiungere sulle due ruote i nodi modali del trasporto pubblico. La proposta elaborata dall’Ufficio della mobilità lenta e del supporto che fa parte del Dipartimento del territorio non ha raccolto pieni consensi e la discussione è tuttora aperta. Come sottolinea Ferrari, la Crttv auspica una rete più completa rispetto a quella ipotizzata e ha perciò inoltrato le proprie osservazioni che sono ora al vaglio del Cantone, cui spetta la progettazione e la creazione di una base per il finanziamento.

La rete per ciclisti pendolari tocca la sponda destra e sinistra della Riviera, della Bassa Leventina e della Bassa Valle di Blenio e deve avere alcune caratteristiche imprescindibili, aggiunge Ferrari: oltre alla giusta estensione e a una buona segnaletica, deve permettere spostamenti veloci e in piena sicurezza. «Vogliamo una marcia in più. È importante che vengano proposti percorsi attrattivi per i pendolari, in modo che possano raggiungere il più in fretta possibile le stazioni ferroviarie o gli interscambi dei bus. Chi si sposta in bici per raggiungere il lavoro non ha tempo di allungare la strada pedalando nei nuclei dei paesi com’è invece il caso dei cicloturisti. Servono pertanto dei percorsi razionali, con dei collegamenti trasversali tra le sponde delle valli. Crediamo molto all’interscambio bicicletta-treno anche grazie al fatto che il territorio pianeggiante della regione ben si presta», spiega Ferrari citando ad esempio le tratte Pollegio-Biasca, Malvaglia-Biasca oppure Claro-Arbedo-Castione e Lodrino-Arbedo-Castione. 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔