Bellinzonese

Inaugurato il primo parco eolico del Ticino

Dopo 18 anni di attesa, nebbia, neve e l'immancabile vento hanno incorniciato sul passo del San Gottardo una giornata storica per l'energia rinnovabile

A causa della nebbia le turbine si sono viste solo in video (Ti-Press/Gianinazzi)
15 ottobre 2020
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Se qualcuno avesse ancora avuto dubbi, la cerimonia d’inaugurazione li ha letteralmente spazzati via. Sul passo del San Gottardo il vento soffia, anche forte, e d’ora in avanti alimenterà il nuovo parco eolico che permetterà di ottenere grazie a una fonte rinnovabile l’energia elettrica per circa 4’000 economie domestiche, l’equivalente di quelle presenti in Leventina e Valle di Blenio. Giornata storica dunque per l’inaugurazione del primo parco eolico presente in Ticino: realizzato in soli 8 mesi (quattro mesi di bella stagione del 2019 e gli altri nel 2020) il progetto è però maggiorenne nei suoi intenti. La prima elaborazione risale infatti al 2002, e due anni dopo la Confederazione lo elencava tra i 12 siti prioritari per la realizzazione di un parco di questo genere in Svizzera.

L'anno prossimo verrà interrata l'alta tensione 

Il progetto dal costo complessivo di 32 milioni di franchi è stato sviluppato e realizzato dalla Parco eolico del San Gottardo Sa (Pesg), detenuta per il 70% dall’Azienda elettrica ticinese (Aet), per il 25% dai Services industriels de Génève (Sig) e per il restante 5% dal Comune di Airolo. Come ricordato stamattina dal direttore Pesg Edy Losa, la conferma del rilascio della licenza edilizia risale ad agosto 2018, ovvero dopo che il ricorso da parte della Società ticinese per l’arte e la natura (Stan) è stato respinto. «È stato fatto un bilancio degli interessi e la produzione di energie rinnovabili ha avuto la meglio su altri aspetti. Abbiamo però fatto il possibile per integrare in modo armonioso il parco eolico nel paesaggio e vi sono stati diversi vincoli ambientali da rispettare nonché una serie di misure di compenso, in parte già implementate e in parte da concludere nel corso del 2021», ha spiegato ai presenti Losa. Tra queste misure ancora da attuare vi è ad esempio l’interramento dei cavi dell’alta tensione, uno dei quali aveva causato la caduta di un Super Puma dell’esercito proprio nei pressi dell’ospizio nel 2016, causando la morte di due piloti.

Un cantiere eccezionale

Per realizzare il parco composto da 5 aerogeneratori in grado di produrre annualmente tra i 16 e i 20 Gwh, il cantiere ha dovuto affrontare importanti sfide logistiche. Sia per quanto riguarda le condizioni meteo spesso proibitive (e la giornata d’inaugurazione ne è la prova lampante), sia per il trasporto delle turbine dalla Germania a qui, decisamente eccezionale. Le immagini trasmesse oggi lo dimostrano, trasportare e posare le pale lunghe 46 metri è stata un'impresa. C’è soddisfazione per quanto portato a termine da parte del direttore di Aet Roberto Pronini, il quale ha ringraziato i partner che hanno collaborato, compresi Patriziato e Comune. La forte affluenza di visitatori al parco eolico nel corso dell’estate lascia ben sperare: l’auspicio è che le molte persone che passeranno di qui e vedranno le turbine si convinceranno della bontà del progetto che come detto è stato osteggiato dalla Stan.

Il business plan del Pesg ha la durata di 30 anni, al termine dei quali non è al momento dato sapere cosa succederà al parco eolico. Vi sono infatti più strade aperte: dallo smantellamento per ripristinare la situazione precedente, alla sostituzione delle turbine con modelli più aggiornati. Per il prossimo ventennio, è stato sottolineato, la manutenzione verrà garantita dalla ditta tedesca che ha fornito il materiale particolarmente adatto per condizioni climatiche come quelle dell’Alto Ticino, la Enercon. In parallelo il sito verrà tenuto sotto controllo anche da Aet, sia con visite sul posto ogni 2 settimane anche d’inverno, sia attraverso webcam e il centro di comando di Monte Carasso. La messa in esercizio avviata negli scorsi giorni dovrebbe terminare entro novembre.

'Servono condizioni quadro adatte per l’eolico'

Nel momento ufficiale coronato dal discorso del sindaco di Airolo Franco Pedrini, dalle parole del Consigliere di Stato Claudio Zali e dalla benedizione di Fra Edy, non è mancato un appello alla politica federale da parte del direttore di Sig Christian Brunier, la cui azienda pubblica produce energia rinnovabile al 100%. Esprimendo soddisfazione per quanto realizzato al San Gottardo, Brunier ha spiegato che se da una parte Berna punta all’espansione dell’eolico in Svizzera (paese quasi ultimo in classifica se paragonato con le nazioni europee), dall’altro le attuali condizioni quadro non sono d’aiuto. «Bisogna essere più veloci e avere più mezzi. Lo dobbiamo alle generazioni future», ha sottolineato Brunier.

Al San Gottardo, e poi?

Il Pesg permette di fatto al Ticino di centrare l’obiettivo stabilito a livello federale (diverso per ciascun Cantone) per la produzione eolica stimata entro il 2050. Per il Ticino è prevista la forchetta tra 0 e 60 GWh all’anno (16-20 quelli che verranno prodotti sul San Gottardo), mentre Cantoni come Berna e Vaud dovrebbero arrivare a ben 1’170. Come spiegato dal responsabile per lo sviluppo eolico dell’azienda Sig Jean Luc Zanasco, se tutti i Cantoni perseguiranno gli obiettivi stabiliti, entro il 2050 a livello nazionale l’eolico coprirà il 7% del consumo attuale. A titolo di paragone, Zanasco ha fatto notare che già adesso l’Austria copre il 13% del suo fabbisogno elettrico grazie all’energia generata dal vento. E in Ticino, dovremo aspettarci nuovi parchi eolici? Aet spiega di aver effettuato delle misurazione e di aver trovato delle zone adatte, in particolare sul Lucomagno e sulla Novena, ma per il momento i progetti non possono essere elaborati trattandosi di zone protette.

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