Bellinzonese

Nante di traverso: 'Ok l'alta tensione, ma non i tralicci'

L'associazione chiarisce il senso dell'opposizione contro la nuova linea elettrica aerea progettata da Swissgrid in alta Leventina

13 luglio 2020
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L’associazione ‘Basta tralicci sulle nostre montagne’, che ha sede a Morcote e riunisce domiciliati e residenti nella frazione airolese di Nante, in un comunicato chiarisce il senso dell'opposizione inoltrata all'Ispettorato federale degli impianti a corrente forte contro il progetto di nuova linea elettrica aerea da 380 kV elaborato da Swissgrid tra l'alta e la media Leventina collocandola sulla sponda destra del fiume Ticino, ciò che consentirebbe di smantellare quella presente sulla sponda sinistra. L’associazione, spiega il presidente Luca Bolzani, si oppone “avendo a cuore la tutela del paesaggio alpino che, soprattutto nella zona, ha già subito numerosi sfregi”. La difesa dei boschi, delle acque e del paesaggio “non sono conseguenza di barricate politiche, ma il frutto dell’osservazione di tutti i giorni e dell’amore per le nostre montagne”. Da qui il no a un’ulteriore infrastruttura elettrica “che passerebbero sopra l’abitato di Nante”. In un’epoca in cui tutte le nuove linee elettriche ad altissima tensione (e in parte anche quelle esistenti) vengono interrate (vedi rapporto Swissgrid ‘Rete strategica 2025’), il progetto contestato “lascia l’amaro in bocca, anche perché fa eccezione il Ticino con il tracciato Airolo-Lavorgo”.

Modalità 'invasiva e deturpante'

L’associazione, nata con lo scopo di opporsi a questo tracciato aereo, non si dice contraria all’espansione delle linee di Swissgrid, ma contesta “una modalità invasiva e che deturpa uno dei paesaggi più suggestivi del nostro Ticino”. Peraltro l'interramento è caldeggiato proprio considerando gli sforzi intrapresi da Comune, Cantone e Confederazione per risanare paesaggisticamente il fondovalle airolese approfittando dell'imminente cantiere per la realizzazione della seconda canna sotto il Gottardo. Interrare costa molto di più, ma il maggior onere "risulterebbe ridimensionato nell’ottica dell’enorme investimento generale del raddoppio autostradale”. L'associazione ritiene che siano proprio questi i progetti da sostenere nel periodo di ripresa post covid, progetti “che permetterebbero di creare lavoro e consentirebbero al paesaggio di vivere e respirare senza l’incombere di tralicci e cavi”. Non da ultimo il progetto, che ha coinvolto Municipi e Patriziati, “non è stato sufficientemente spiegato alla popolazione”. Non solo, la tecnologia in questo campo “è in continua evoluzione e il processo d'interramento di linee aeree esistenti è attualmente in corso in diverse zone della Svizzera tedesca e romanda”. Per contro in Leventina sono previsti tralicci alti quasi 100 metri, “con gravi problemi di emissioni vicino a località abitate e rovinando una zona naturale di incomparabile bellezza”. Perciò l'associazione è critica nei confronti dei confederati “che sembrano più attenti al territorio d'Oltregottardo che al Ticino”. L’associazione si dichiara infine pronta a perseguire ogni possibile strada giuridica e politica.

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