Bellinzonese

'Inacettabile rischiare la vita per un consumatore in astinenza'

Chiesti 7 anni di carcere per il 38enne accusato di aver messo a rischio la vita di un uomo nell'atto di rapinarlo. La difesa chiede il proscioglimento

24 giugno 2020
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«I fatti sono estremamente gravi. È inaccettabile che una persona rischi la propria vita in centro a Bellinzona a causa di un consumatore di cocaina in astinenza. Poco cambia se le ferite sono state valutate superficiali: nel tentativo di divincolarsi, la vittima avrebbe potuto compiere un movimento fatale per se stessa. È stata dunque di fatto a pochi centimetri dalla morte». Così si è espresso il procuratore pubblico Roberto Ruggeri sulle azioni del 38enne comparso oggi alla sbarra con l’accusa di rapina aggravata (con pericolo di morte per la vittima), subordinatamente di rapina aggravata poiché commessa per mezzo di un'arma pericolosa (un coltello serramanico). L’accusa ha formulato una richiesta di pena di 7 anni di carcere. 

Durante la sua requisitoria il pp si è soffermato sulle dichiarazioni dell’imputato, secondo il quale avrebbe posto il coltello al collo della vittima con la parte della lama non tagliente. Ciò che, ha sottolineato l’accusa, è in contrapposizione con il referto medico. «Se fosse stata fatta pressione con la parte del coltello non tagliente, non si giustificherebbe la lesione al collo riportata dalla vittima», ha sottolineato Ruggeri. «L’imputato ha agito in uno stato alterato, ma intenzionalmente, senza curarsi delle conseguenze. Un'azione premeditata: è andato via dal bar, ha preso il coltello da casa ed è uscito per strada alla ricerca di qualcuno da derubare. Era carico come una molla: ha agito con freddezza e senza scrupoli, mettendo il coltello alla gola della vittima, per poi ferirla alla mano e continuare a minacciarla». Si è poi parlato del passato dell’imputato, già condannato in sei occasioni per episodi di violenza, truffe e infrazioni alle norme della circolazione. «Dai suoi precedenti non ha imparato molto - ha detto il pp -. Non è il primo e non sarà l’ultimo a buttare via la propria vita a causa della cocaina. Ora afferma di voler cambiare regime; ben venga. Avrà molto tempo per riflettere dietro le sbarre».

Dal canto suo, l’avvocato difensore Roy Bay - dopo aver evidenziato come le ferite non fossero tali da risultare fatali - ha fatto leva sulla tesi secondo cui l'imputato abbia apposto il coltello dalla parte 'innocua' della lama. «Non ha mai avuto intenzione di fare del male alla vittima. Ciò si spiega col fatto che ha posizionato l'arma sul lato non tagliente, proprio per proteggerla da eventuali movimenti improvvisi». Bay, il quale ha chiesto che il suo assistito venga prosciolto dall'accusa di rapina aggravata, ha poi ricordato l'elevato tasso alcolemico presente nel sangue della vittima: a detta della difesa avrebbe fornito una versione non lineare dei fatti, a differenza dell'imputato. 

Per quanto riguarda i furti in piazza del Sole, «mi viene impossibile immaginare che l'imputato sia riuscito a portare via tutta quella merce»,  ha affermato Bay, facendo emergere dubbi sulla correttezza delle indicazioni fornite degli affittuari delle casette circa il valore della merce rubata. Per i furti - riconosciuti dunque solo in parte (l'accusa parlava di un valore di 9'600 franchi) - la difesa ha chiesto una pena detentiva di 18 mesi e la scarcerazione immediata del proprio assistito tenendo conto del periodo di carcere preventivo già scontato. 

La sentenza dovrebbe essere pronunciata nel tardo pomeriggio. 

 

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