Bellinzonese

Bellinzona, fuori i mandati diretti: lo chiede pure la destra

Lega, Udc e indipendenti esortano il Municipio a pubblicare l'elenco come prevede la Legge sulle commesse pubbliche

Chiesta trasparenza a Palazzo Civico (Ti-Press)
9 giugno 2020
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Sale la pressione del Consiglio comunale di Bellinzona sui mandati diretti sopra i 5'000 franchi decisi dal Municipio e dagli enti autonomi comunali in questa legislatura. Dopo il popolare-democratico Gabriele Pedroni, che lunedì ha chiesto spiegazioni e dettagli sul fatto che il Municipio non abbia fino ad oggi mai pubblicato la lista nonostante lo indichi la Legge sulle commesse pubbliche, analoga richiesta giunge da destra con un'interpellanza firmata dal gruppo Lega/Udc (Lelia Guscio, Tuto Rossi, Michele Cenzi, Orlando Del Don, Manuel Donati, Luca Madonna ed Enrico Zanti) e dai due consiglieri fuoriusciti dal gruppo e resisi indipendenti Giulio Deraita e Luigi Calanca. Insieme esortano l'Esecutivo a pubblicare la lista di tutti i mandati diretti assegnati dall’inizio della legislazione fino all’aprile 2020, e a indicare quelli previsti sino alla fine della legislatura di 5 anni. Richieste formulate "alla luce dei recenti sorpassi di spesa nelle opere pubbliche e constatata la difficoltà del Municipio nel controllare la gestione delle opere pubbliche". Il tutto considerando "particolarmente urgente ripristinare l’obbligo di legge di pubblicare all’albo comunale (e non solo sul sito del comune) l’elenco completo e costantemente aggiornato dei mandati diretti". La richiesta, ricordiamo, giunge anche alla luce dei mandati diretti di cui ha beneficiato lo studio d'ingegneria Evolve diretta dal liberale-radicale Flavio Petraglio: in tutto 650mila franchi in 4 anni.

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