Bellinzonese

I castelli di Bellinzona riaprono con Leonardo e archeologia

Montebello offre ora spazi espositivi rinnovati con nuovi contenuti sulle scoperte effettuate in Ticino. Sasso Corbaro ospita la mostra 'Da Vinci 3D'

Le invenzioni e l'arte di Leonardo Da Vinci a Sasso Corbaro: una mostra tecnologica dedicata al genio della tecnologia (Ti-Press/Crinari)
9 giugno 2020
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«L'arte e la cultura in questo periodo di ripresa delle attività post-Covid sono 'mezzi' importanti che possono fare da sprone per ciascuno di noi». Con questa premessa il municipale di Bellinzona Roberto Malacrida (capodicastero Educazione e cultura) ha dato il via oggi a Palazzo Civico alla presentazione delle due novità che caratterizzeranno l'estate espositiva nei manieri cittadini. Mentre a Castelgrande prosegue la mostra 'Immaginatura' - inaugurata prima dell'emergenza sanitaria e dedicata a Pro Natura - Sasso Corbaro aprirà i battenti giovedì 11, festa del Corpus Domini, dedicandosi al genio fiorentino Leonardo Da Vinci con un innovativo formato 3D che si rivolge a un ampio pubblico. A Montebello, nel castello di mezzo, sono invece di nuovo agibili gli spazi espositivi del Museo storico archeologico dedicati alle scoperte ticinesi: completamente rivisti locali e contenuti, con un'offerta specialmente dedicata alle nuove generazioni e alle famiglie. «Con queste due iniziative - rileva il direttore dell'Organizzazione turistica regionale Juri Clericetti - desideriamo riconquistare la fiducia dei nostri ospiti e visitatori, proprio nel 20° del marchio Unesco per i tre castelli». Le informazioni su orari e prezzi d'entrata sono disponibili sul sito www.bellinzonese-altoticino.ch

Vita, scoperte e opere del Genio

A Sasso Corbaro fino all'8 novembre la tecnologia più rivoluzionaria racconta il Genio, la sua vita, le sue scoperte, le sue straordinarie opere d’arte. “Leonardo Da Vinci 3D” stupirà il pubblico con effetti sorprendenti: fra realtà aumentata e ologrammi, la mostra scardina i tradizionali confini, sfidando le leggi della fisica, del tempo e dello spazio con luci, immagini, suoni e colori in uno scenario suggestivo. Pensata per i nativi digitali, la mostra sfida le barriere generazionali per rivolgersi a tutte le fasce d’età, dai Babyboomers ai Millenials, fino alla cosiddetta generazione Google. Prodotta dalla società Medartec di Firenze con il coinvolgimento del pluripremiato studio fiorentino Art Media Studio, è realizzata in collaborazione di Fratelli Alinari, il più antico archivio di immagini fotografico al mondo. «La mostra si rivolge in modo dinamico al visitatore, non il contrario», sottolinea il titolare di Medartec Roberto Luciani. Il linguaggio usato «è semplificato ma non banale: un complemento alle proprie conoscenze, ma anche uno stimolo ad accrescerle». La storica dell'arte Marina Kevkhishvili rimarca che la tecnologia usata nell'allestimento «s'inserisce perfettamente nello spirito inventivo di Leonardo, che ha dedicato alla ricerca e alle invenzioni buona parte della sua esistenza». 

Leonardo vi conduce nel viaggio

Ideata come un viaggio lungo oltre 500 anni, un salto dal passato al futuro, la mostra permetterà di conoscere 'dal vivo' il maestro del Rinascimento italiano: sarà infatti lo stesso Leonardo, riprodotto in una creazione olografica a grandezza naturale, a raccontare le intuizioni e gli episodi che costellano la sua biografia. Il racconto nasce da un’inedita unione di linguaggi, dove tradizione e innovazione dialogano per spalancare al pubblico la vastità e la complessità del mondo che gravita intorno alla figura di Leonardo, per un utilizzo sempre più critico e consapevole delle tecnologie dell’informazione. L’arte in digitale può nelle sue diverse declinazioni, tangibili e intangibili, rappresentare un valido strumento di conoscenza, un’occasione per avvicinarsi alla creatività espressiva di un artista, alle ardite evoluzioni della sua mente.

Il Cenacolo salvatosi dai bombardamenti

Il percorso della mostra narra l’intero universo di Leonardo: dallo sviluppo delle macchine alle scoperte fino alla galleria museale, con la riproduzione in digitale dei più famosi dipinti in scala reale; non manca neppure la sala degli specchi dedicata al volo, ideata con un gioco di specchi e riflessi attraversando i suoi paesaggi dipinti o disegnati. Il percorso comprende anche una sala dedicata a
Milano dove, grazie alla collaborazione con Fratelli Alinari, saranno esposte foto d’epoca sui bombardamenti di Santa Maria delle Grazie (sede del Cenacolo rimasto miracolosamente intatto) subiti durante la seconda guerra mondiale e la sua ricostruzione insieme alla documentazione del ritrovamento della Gioconda dopo il furto, il passaggio agli Uffizi e il definitivo ricollocamento al Louvre.

I reperti ticinesi e molto altro ancora

«Un concetto espositivo innovativo e dal taglio divulgativo». Così il Museo archeologico di Montebello - rileva Moira Morinini Pè, collaboratrice scientifica del Servizio archeologia all'Ufficio cantonale dei beni culturali - vuole approcciarsi al pubblico. Gli oggetti esposti - frutto di scavi eseguiti negli ultimi anni e che comprendono il periodo che va dal 1600 AC al 500 DC - sono diminuiti di numero e si aggirano oggi a quota 200. Al Palazzetto viene presentata la storia del castello, dalla sua edificazione nel 13° secolo passando dagli ampi lavori di restauro e ricostruzione effettuati a due riprese nel secolo scorso. L'esposizione archeologica è stata inserita nella torre e comprende una selezione di ritrovamenti avvenuti soprattutto nel Bellinzonese e valli, a cominciare dalla nota brocca a becco d'anatra emersa nel 2013 al Palasio di Giubiasco. La visita al mastio si sviluppa in verticale seguendo il filo del tempo in ordine cronologico. La sequenza, suddivisa in quattro piani espositivi intercalati da tre piani evocativi - richiama le modalità della ricerca sul terreno, che riporta alla luce le testimonianze del passato in base a una lettura stratigrafica. In ogni piano la Carta del tempo ideata dall'Associazione archeologica ticinese e i relativi riferimenti cromatici ricordano al visitatore a quale epoca appartengono gli oggetti esposti e in quale contesto essi si inseriscono. Una volta giunti al Belvedere, alcune vedute mostrano la morfologia attuale del territorio mettendo l'accento sugli aspetti geografici. Infine, un altro percorso scende invece ai piani inferiori, dove si possono approfondire alcune tematiche: l'introduzione in Ticino delle prime forme di scrittura, avvenuta durante l'età del Ferro, e la sua diffusione in epoca romana; l'abbigliamento, ossia come vestivano e si adornavano i nostri antenati; nonché i riti funerari in uso nell'antichità.

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