Bellinzonese

Incendio di Bellinzona, siluro del vicinato al Municipio

Eternit e pneumatici: una trentina di persone chiede la demolizione immediata dello stabile, 'altrimenti faremo valere i nostri diritti nelle sedi opportune'

L'incendio divampato domenica 26 in via Pometta (Rescue Media)
29 aprile 2020
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In via Pometta a Bellinzona, dove domenica scorsa 26 aprile è divampato un incendio in un vecchio stabile adibito a magazzino di pneumatici e col tetto ricoperto di lastre di Eternit, il vicinato (di cui una parte residenze nella residenza San Michele) ha inviato oggi due lettere raccomandate al Municipio rivolgendogli alcune richieste ed esortandolo a "dare un riscontro positivo immediato, altrimenti faremo valere i nostri diritti nelle sedi opportune". I toni sono perentori e manifestano il fastidio nel dover constatare che nel corso degli anni sono state esposte "a più riprese" all'autorità cittadina, sia oralmente sia via lettera, "le nostre paure e perplessità riguardo a quell'edificio, soprattutto per il contenuto e il tetto". Durante l'incendio "abbiamo respirato un'aria altamente tossica", prova ne è l'invito della polizia a tenere chiuse le finestre. "La paura provata da tutti noi è stata terribile - proseguono i firmatari delle due missive, una trentina di persone in tutto - e non vorremmo più dover rivivere momenti simili in vita nostra". Perciò vengono formulate tre richieste. Dapprima, quella di far rimuovere immediatamente tutti i copertoni stipati nella parte del magazzino risparmiata dall’incendio, verso via Pometta. Quindi, smantellare al più presto le lastre di eternit presenti sul tetto. E infine demolire tempestivamente l'edificio fatiscente, togliendo così il permesso di ristrutturazione- costruzione alquanto discutibile e per noi totalmente incomprensibile".

Cos'hanno fatto i servizi comunali?

La lettera segue di tre giorni l'interpellanza che già lunedì 27 il consigliere comunale socialista Henrik Bang ha inviato al Municipio evidenziando che una cittadina aveva segnalato due volte la pericolosità della situazione. Nella prima risposta del 2016 i Servizi della Città - scrive Bang - avevano comunicato che avrebbero fatto degli accertamenti sulla presenza di copertoni. Nel 2018, continua Bang, la cittadina in questione aveva chiesto se tale sopralluogo fosse nel frattempo stato eseguito, sollecitando nuovamente delucidazioni in merito alla presenza o meno di un pericolo per gli abitanti del quartiere in caso d'incendio. Per la cittadina il magazzino appariva fatiscente, complice anche il crollo del tetto di una parte dello stabile. Si chiedeva dunque al Municipio di adottare dei provvedimenti nei riguardi del proprietario. Da qui una serie di domande volte a sapere cosa in effetti la Città abbia messo in atto per verificare la situazione ed eventualmente intervenire.

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