Bellinzonese

Interinali alle Officine Ffs, fioccano i licenziamenti

Sindacati e Commissione del personale segnalano diverse disdette decise da un'agenzia nonostante la possibilità di beneficiare del lavoro ridotto

(archivio Ti-Press)
30 marzo 2020
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Altolà a una delle agenzie di lavoro interinale che mette a disposizione operai per l’Officina Ffs di Bellinzona. Sul finire della scorsa settimana si era infatti diffusa la voce fra le maestranze secondo la quale alcuni collaboratori sarebbero stati messi alla porta. Non dalle Ffs, ma dall’agenzia Manpower presente in Ticino con alcune filiali. Il drastico provvedimento, da quanto si è potuto capire, sarebbe da ricondurre al difficile momento del mercato del lavoro a causa del regime pandemico da Coronavirus. Avendo le Ffs ridotto sul piano nazionale la manutenzione dei treni viaggiatori, concentrando le forze sulla flotta Cargo per il trasporto di merci, l’agenzia a sua volta ha pensato bene di far partire alcune disdette. Il cui numero è poi andato aumentando.

Immediato l'intervento dei sindacati Unia e Sev che insieme alla Commissione del personale hanno chiesto lumi alla Direzione dello stabilimento. La quale a sua volta si è mobilitata per cercare di capire cosa stesse accadendo. Infatti le disposizioni emanate dalla Confederazione con aiuti economici straordinari previsti per fronteggiare la crisi, vanno a beneficio anche delle ditte di lavoro interinale; sia per il loro personale amministrativo, sia per quello messo a disposizione di terzi. Da qui la richiesta, fino ad oggi rimasta inascoltata, affinché Manpower revochi le disdette. Un’alternativa, suggerita da Direzione Officine e sindacati ai collaboratori in questione, è di rivolgersi subito ad altre agenzie di lavoro interinale affinché siano reinseriti. Venerdì scorso la nostra redazione ha inviato una e-mail a Manpower, senza tuttavia ottenere risposta. L’ufficio stampa delle Ffs comunica dal canto suo che le Ferrovie “hanno chiesto di annunciare i collaboratori interinali per il lavoro ridotto, visto che ne hanno il diritto e considerato che questi collaboratori saranno poi necessari quando le attività riprenderanno a pieno ritmo”.

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