Bellinzonese

Castione, bloccata la deponia d'inerti

All'ex cava Ambrosini il Municipio impone lo stop per il superamento del volume. La ditta titolare dell'attività ha interposto ricorso al Consiglio di Stato

Altezza rispettata, ma non il volume
18 novembre 2019
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Il bubo bubo, il passero solitario e il deposito d’inerti. Sembra il titolo di una fiaba ambientalista postmoderna o un upgrade della celebre poesia di Leopardi. Invece è cronaca dei giorni nostri. Il bubo bubo è il nome scientifico del gufo reale, mentre la deponia è quella sorta a Castione dove un tempo era attiva la cava di granito Ambrosini. Un’attività estrattiva ferma dagli anni 90 e la cui area – dopo lunghe procedure ricorsuali che un decennio fa fecero versare fiumi d’inchiostro – dal 2016 si presta a risolvere la fame di spazio che in Ticino c’è per il materiale edile e di scavo non riutilizzabile. Un’azione di colmataggio del tutto simile a quella praticata in altri analoghi siti a nord di Bellinzona. La licenza edilizia in vigore era stata concessa dal Comune di Arbedo-Castione nel 2016, con tanto di supervisione cantonale per i consueti aspetti pianificatori legati alle cave e alle discariche, con l’aggiunta dell’Ufficio natura e paesaggio per gli aspetti legati alla protezione dell’avifauna rupestre. E meglio di due specie – il gufo reale e il passero solitario appunto – che in Ticino non hanno vita facile.

Ora emerge che il Municipio lo scorso mese di agosto ha ordinato lo stop al deposito ritenendo che il volume massimo ammesso sia stato superato. Decisione contro la quale la ditta titolare dell’attività, la poschiavina Battaglia Costruzioni Sa, ha interposto ricorso al Consiglio di Stato ticinese.

La traiettoria quando spicca il volo

La licenza edilizia, ottenuta nel 2016 dalla grigionese GL Bernina Sa amministrata dallo stesso titolare della Battaglia Costruzioni, indica la quota massima ammessa per la deponia – 275 metri sul livello del mare –, oltre la quale si corre il rischio di compromettere la nidificazione di gufo reale e passero solitario. Volatili che, stando a ornitologi e guardiacaccia, hanno in effetti ‘messo su casa’ nella parete rocciosa sovrastante. Parete, indicano gli esperti, che va perciò protetta rappresentando uno dei luoghi ideali nel Sopraceneri per la riproduzione delle due specie. Da qui la necessità di tenere a debita distanza attività moleste che potrebbero minacciarle, come ad esempio il colmataggio di cave inattive e l’attività di arrampicata sportiva. Questo visto che di bubo bubo ne erano rimasti ben pochi in Ticino prima che la specie venisse inserita dal Cantone nella lista di quelle meritevoli di protezione attiva. E siccome il suo nido è situato proprio sopra la cava, è necessario garantirgli lo spazio adeguato all’ampia traiettoria di ‘decollo’ e ‘atterraggio’.

Quanto all’abuso, se da una parte è stato appurato che l’impresa poschiavina ha rispettato la quota massima concessa, dall’altra i servizi comunali hanno accertato uno sforamento volumetrico avvenuto, si sospetta, per compensare l’impossibilità di incrementare l’altezza. Da qui l’ordine di sospendere i lavori e l’intimazione a ripristinare la deponia nel volume massimo ammesso. Qualora il governo cantonale dovesse respingere il ricorso interposto dalla ditta retica, e la decisione crescere in giudicato, il Municipio potrà emettere una sanzione.

La licenza edilizia per la deponia, ricordiamo, era stata concessa dopo la bocciatura da parte del Tribunale amministrativo cantonale della precedente domanda di costruzione volta a riattivare l’attività estrattiva in cava con macchinari nuovi; domanda allora contestata da diversi privati domiciliati a Castione, nonché dall’Associazione per il miglioramento ambientale di Castione. Gian Luzi Battaglia non si era perso d’animo, optando per una deponia di inerti.

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