Bellinzonese

A Cadenazzo ricorsi contro le videocamere sulla strada

Fa storcere il naso la decisione d’installarne due per contrastare il traffico parassitario. Multate sette mamme che andavano a prendere i figli a scuola

La strada cantonale, una croce per i pendolari
(Ti-Press)
19 ottobre 2019
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Le videocamere contro il traffico parassitario che il Municipio di Cadenazzo intende installare fanno storcere il naso ad alcuni abitanti. Quattro di essi hanno presentato ricorso contro la nuova Ordinanza comunale che prevede appunto la posa di telecamere in due strade di quartiere in direzione di Locarno per verificare il rispetto del divieto di circolazione per i non domiciliati nell’orario ritenuto più problematico, fra le 16 e le 19. Altri privati hanno invece annunciato ricorso per quando sarà affissa all’albo la domanda di costruzione per le videocamere e la relativa nuova segnaletica. Nei mesi scorsi è stata pubblicata l’ordinanza e avvisata la popolazione interessata con una lettera a tutti i fuochi. A Cadenazzo la videosorveglianza mira a sanzionare con 100 franchi di multa chi dalle 16 alle 19 transiterà in strade di quartiere dove non è domiciliato, in particolare in via Prati Grandi, dove hanno sede un bar, alcune aziende e la scuola media, e in via Sottomontagna, dopo l’ex centro rifiuti, zona residenziale (gli abitanti del comparto dovranno fare registrare le loro targhe e avranno diritto di passare). Due strade percorse quotidianamente da molti bambini e ragazzi diretti a scuola, ma anche da pendolari diretti verso il Locarnese e il Gambarogno.

Il ricorso è stato interposto dal proprietario dello stabile del bar e dai titolari di alcune aziende della zona. Perplessità sono state sollevate però anche da parte dei genitori che con le auto private si recheranno a scuola anche dopo le 16 a prendere i figli o per riunioni o attività extrascolastiche. Nella zona contrassegnata dal cartello ‘Servizio a domicilio permesso’ ci sono anche un take away, una parrucchiera, un’azienda immobiliare e un’altra piccola impresa. All’imbocco di via Prati Grandi c’è un palazzo con diverse aziende. Il timore dei titolari delle ditte è che con le telecamere i clienti in provenienza da Lugano e Bellinzona siano scoraggiati perché obbligati a passare dalla cantonale (molto trafficata a quell’ora), fare la rotonda vicino alla stazione e percorrere via alle Stalle per poi raggiungere via Prati Grandi. Lo stesso discorso vale per le visite a parenti o conoscenti: quando ci saranno le telecamere, tra le 16 e le 19, si dovrà passare da via alle Stalle.

La proposta alternativa

Per ovviare a questo problema, il municipale Gilles Renaud, capodicastero Opere pubbliche e Pianificazione del territorio, propone di spostare la videocamera e il cartello previsti all’incrocio tra via Prati Grandi e via Sasso Corbaro all’incrocio tra via Prati Grandi e via alle Stalle, vicino alla rotonda della strada cantonale. «In questo modo, tutti quelli che in arrivo da Lugano devono fermarsi per svariati motivi in via Prati Grandi e via Sottomontagna possono farlo passando da quelle strade, ma allo stesso tempo viene bloccato il traffico parassitario che transita da quella strada per rimettersi sulla cantonale», spiega il municipale.

Sanzioni ingiustificate

Recentemente in occasione di controlli di polizia sette mamme sono state multate. Gli agenti erano posizionati in via Sottomontagna all’altezza dell’ex centro rifiuti per controllare le auto e chiedere ai conducenti dove fossero diretti. E così, alle mamme che verso le 16 si recavano alle Medie a prendere i figli sono state inflitte multe da 100 franchi. L’agente ha detto loro che per raggiungere la scuola dovono passare dalla cantonale, la cosiddetta via più breve, e fare la rotonda, ma non dalle strade con il cartello ‘Servizio a domicilio permesso’. Il comandante della Polizia comunale di Bellinzona, Ivano Beltraminelli, spiega che l’indicazione include qualsiasi servizio presso il domicilio di qualcuno presente nell’area limitata dal cartello. Ma anche il bar, le aziende, le scuole medie e parenti e conoscenti che vivono in quella zona. Nonostante le mamme abbiano contestato e spiegato che andavano a prendere i figli a scuola, hanno ugualmente ricevuto la multa... Motivo? La polizia non ha saputo darci risposta.

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