Bellinzonese

Case secondarie: 'Sono solo ma vengo tassato per sei letti'

Nuova puntata nella battaglia contro l'imposizione della tassa di soggiorno nel Bellinzonese e Tre Valli: privato ricorre al Tribunale cantonale amministrativo

Foto archivio Ti-Press
4 luglio 2019
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In quel rustico dell’Alto Ticino trascorre dalle sette alle nove giornate all’anno. È celibe, vive solo e non ha né partner né figli. Eppure, a causa dei sei letti presenti nell’edificio che ha correttamente segnalato nell’ultimo formulario ricevuto l’anno scorso dall’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino (Otr-Bat), è chiamato a pagare una tassa di soggiorno annua pari a 420 franchi. A tanto ammonta infatti il cosiddetto ‘forfait letti’ che l’Otr-Bat gli ha recapitato a inizio giugno, mentre negli anni passati in base alle precedenti verifiche svolte quando ancora c’erano gli enti turistici di valle risultava tassato un solo letto, pari a 70 franchi l’anno. Ossia quello da lui occupato. Di fronte alla sestuplicazione della tassa di soggiorno il proprietario ha ora interposto ricorso al Tribunale cantonale amministrativo, di fronte al quale contesta il meccanismo d’imposizione sancito dalla Legge cantonale sul turismo.

Chiede quindi l’applicazione del principio causale, ossia pagare la tassa di soggiorno che alimenta la promozione turistica, le manifestazioni locali e la sistemazione dei sentieri di cui, nel caso specifico, beneficia una sola persona e non quelle che non occupano gli altri cinque letti. In parole povere, chiede che si consideri il reale utilizzo dell’edificio laddove sia limitato, dimostrando ad esempio l’esiguo consumo di acqua potabile e corrente elettrica. A differenza del gruppo spontaneo di proprietari formatosi nei mesi scorsi con l’obiettivo di lanciare una petizione volta a modificare la Legge sul turismo e di sostenere un ricorso comune al Tram (vedi la ‘Regione’ del 4 aprile e del 25 giugno scorsi) il proprietario in questione ha deciso di ‘ballare da solo’ affidandosi a un avvocato e dichiarandosi pronto a rivolgersi anche al Tribunale federale, se necessario.

Dove sono i soggetti fiscali

In base all’articolo 21 capoverso 5 della Legge sul turismo, i proprietari di appartamenti o di case di vacanza, così come i membri delle loro famiglie, pagano una tassa di soggiorno nella forma di un importo annuale fisso. La legge – sottolinea il ricorrente – parla dunque di “membri delle loro famiglie” e non di visitatori, ospiti, conoscenti o amici. Pertanto nella nozione di "membri delle loro famiglie" ricadono i soli membri del nucleo familiare, altrimenti il legislatore avrebbe parlato di "visitatori" o di "ospiti". Nel caso specifico, essendo i "membri della famiglia" inesistenti, il ricorrente sostiene che sia sbagliato imporgli una tassa moltiplicata per sei (al massimo ammetterebbe per due). Questo a suo dire significherebbe infatti tassare delle finzioni (letti o materassi) e determinare la tassa di soggiorno in base a oggetti in assenza dei soggetti fiscali. Detto in avvocatese: il letto non potrebbe essere attribuito a un soggetto fiscale concreto o perlomeno determinabile; ciò sarebbe contrario al principio della buona fede sancito dalla Costituzione e lesivo del principio di legalità.

Pure insostenibile – aggiunge – è che il titolare della casa secondaria venga tassato sia forfettariamente all’inizio dell’anno per eventuali visitatori (pernottamenti), sia a fine anno tramite singole tasse qualora effettivamente vi siano stati pernottamenti: "Una inammissibile e arbitraria doppia imposizione". In via subordinata, qualora si volesse ritenere che nella nozione di "altri membri della famiglia" rientrano anche gli "ospiti", il ricorrente chiede che gli sia concesso di provare il reale utilizzo dello stabile. Nel caso concreto poiché l’Otr-Bat parte dal presupposto che per ogni letto e anno si può contare su circa 22 pernottamenti, per sei letti si arriva a 132 pernottamenti teorici. Nella pratica ne risultano fra i sette e i nove. Un rapporto di uno a quindici.

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